Partiti e politici

Quello che la Sinistra Italiana comunica

29 Novembre 2015

Stefano Fassina, leader del nuovo gruppo parlamentare Sinistra Italiana, ha sciolto le sue riserve e ha deciso di candidarsi a sindaco di Roma. La sua campagna elettorale è partita da Ostia, luogo divenuto il simbolo di Mafia Capitale. L’ex viceministro dell’Economia del governo Letta ha dato il via alla sua corsa. «Roma ha bisogno – ha detto Fassina – di alcune risposte condivise. Dopodiché abbiamo messo in campo un progetto alternativo al Pd del Nazareno che ha chiuso da notaio l’amministrazione Marino». Fassina, nel lanciare la sua candidatura, ha ribadito di non escludere l’appoggio al candidato M5S in caso di ballottaggio. «Noi puntiamo a vincere in tutte le città in cui siamo presenti – ha detto l’esponente di Sinistra italiana – Vi possono essere dei casi in cui non arriveremo al ballottaggio e in quei casi non escludo la possibilità di sostenere un candidato 5 Stelle sulla base di una compatibilità programmatica e della credibilità della classe dirigente che mettono in campo». Aggiungendo: «Siamo una forza politica autonoma e non una stampella del Pd».

Non è la prima volta che Fassina rilascia questo tipo di dichiarazioni. Appena nato il gruppo della Sinistra Italiana, Fassina aveva congelato alcuni esponenti del suo gruppo con le sue aperture a sostegno dei candidati del M5S mentre era ospite ad Agorà sui Rai3, dichiarando: «non precludo la possibilità di sostenere un candidato del Movimento 5 Stelle a Roma se sul piano programmatico è più compatibile con la nostra idea di sviluppo di una città».

Non è chiara la strategia comunicativa che è stata adottata da Fassina. Sicuramente è presente l’obiettivo da parte degli esponenti della Sinistra Italiana di recuperare un bacino elettorale che si è spostato in questi anni da sinistra verso il Movimento 5 Stelle. Questa strategia, però, è decisamente controproducente.

Il messaggio che trapela, parlando di “compatibilità programmatica”, è una mancanza di diversità tra la Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle. Quale sarebbe il motivo per cui un elettore dovrebbe votare il neonato partito di Stefano Fassina? Se davvero vi fosse un piano programmatico compatibile, la Sinistra Italiana e Fassina esprimerebbero una visione della città simile a quella del Movimento 5 Stelle: quale motivazione in più, io cittadino romano, avrei per votare Fassina e non il M5S?

In secondo luogo, un candidato sindaco che dichiara chi o quale organizzazione votare al secondo turno dimostra decisamente la sua debolezza. Dichiara al mondo la propria poca fiducia di riuscire nell’impresa di vincere. Questo determina anche che l’elettore, sentita l’incertezza della vittoria, potrebbe essere più propenso a votare già dal primo turno chi ritiene di avere le capacità di arrivare al ballottaggio.

La Sinistra Italiana per diventare matura ha bisogno di costruire un propria missione e una propria visione per amministrare e governare le città, altrimenti rischia di rimanere, come è accaduto troppo spesso a sinistra, un pallido e malaticcio giocatore in cerca di riferimenti in campo.

@salviokalamera

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