Governo

Più che innalzare il livello dei contanti, si abbassi il livello di falsità

15 Ottobre 2015

Mettiamo un po’ di ordine, come scrivo qui (cliccate).

“Una delle cose che proporremo al Parlamento con la Legge di stabilità è riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1.000 a 3.000 euro”

La bellezza sta (anche) nel fatto che ci crede e continua:

“Sono comunque tracciati: con il telefonino controllo tutto di tutti, con gli strumenti bancari controllo tutto di tutti. L’anno scorso abbiamo avuto quasi 4 miliardi in più di gettito Iva, attraverso l’information technology recuperi molta più evasione che giocando al gatto e al cane sulle strade”

Bene, incominciamo, passo dopo passo, a smontare questo impianto di inesattezze.

Punto primo. Si dice che “i contanti sarebbero comunque tracciati, anche in assenza di una qualunque registrazione”.

Falsità numero 1. Ricordo (sommessamente) che ovunque, la limitazione del contante è il principale strumento di contrasto non solo per la lotta all’evasione ma anche al riciclaggio. I trasferimenti di denaro contante non sono tracciabili, punto.

Poi afferma che questa scelta si allinea al livello francese. Ricordo che dal 1° settembre il limite è esattamente 1.000 euro, per

“rafforzare la lotta contro i circuiti finanziari illeciti che fanno ricorso a mezzi di pagamento anonimi”

Sarebbe utile documentarsi, giusto?

Punto secondo, il gettito IVA. Si afferma che ci sono circa 4 miliardi in più di gettito IVA (cliccate qui per leggere la sua dichiarazione).

Falsità numero 2. Risulta che ad inizio agosto l’incremento fosse di 747 milioni di euro (fonte: Ministero dell’Economia e Finanze, Agosto 2015, qui il link) e non in ragione di una ripresa della domanda interna bensì del meccanismo introdotto con la Legge di stabilità 2015 che consente alle pubbliche amministrazioni di versare direttamente l’imposta all’Erario.

Per quanto faremo la parte gli imbecilli? O per quanto penserai che lo siamo?

Come direbbe Oronzo Canà nel celebre film L’allenatore nel pallone: “mi avete preso per un coglione!”

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