Partiti e politici

Perchè è sbagliato dire no a Roma 2024

21 Settembre 2016

Oggi, 21 settembre 2016, il Sindaco di Roma Virginia Raggi, candidata e successivamente eletta per il Movimento 5 Stelle, ha ufficialmente detto no alla candidatura della città eterna ad ospitare i Giochi del 2024. Secondo la Raggi sarebbe da “irresponsabili” dire di si alla candidatura in questione. Ma siamo proprio sicuri che sia vero?

Innanzitutto il Sindaco Raggi ha oggi difeso la sua scelta, legittima ci mancherebbe, affermando che “il 70% dei romani ha già detto no a queste Olimpiadi durante il ballottaggio delle elezioni amministrative“. Traducendo il Raggi pensiero si ottiene il seguente concetto: avevamo detto di non essere d’accordo, ci hanno votati, quindi siamo coerenti con le idee che ci hanno fatto vincere. Peccato che non sia andata proprio così.

Meno di un anno fa, poi,  intervistato da Lilli Gruber a “Otto e mezzo” su La7, Luigi di Maio aveva promesso di sostenere (lui ed il partito) le Olimpiadi nella Capitale se il Movimento avesse vinto a Roma. La domanda fu semplice e precisa:” Il MoVimento Cinque Stelle sostiene la candidatura per le Olimpiadi 2024 ?”. Anche la risposta del membro del Direttorio a 5 Stelle fu altrettanto chiara:“Sosterremo la candidatura alle Olimpiadi se vinceremo a Roma. Se invece dobbiamo affidare la gestione delle Olimpiadi a chi, solo gestendo i campi rom, ha creato mafia capitale, allora no, preferiamo prima restituire i servizi essenziali alla città. Speriamo di vincere e di essere i migliori alleati delle Olimpiadi per fare un ottimo lavoro“. Già da questo elemento, tralasciandone molti altri, si capisce che i 5 stelle hanno spesso cambiato opinione circa la loro posizione sulle Olimpiadi a Roma, e c’è dell’altro. Si perchè la stessa Raggi, prima del citato ballottaggio,  non solo non disse di essere contraria ma aveva annunciato un referendum consultivo per chiedere ai romani. Lo aveva detto durante il confronto con Roberto Giachetti in diretta su Sky Tg24 e online c’è ancora il video che ne dà prova. Quindi no: i romani non hanno detto no votando Virginia Raggi perché non faceva parte del suo programma dire no a prescindere alle Olimpiadi.

Inoltre la Raggi sbaglia anche circa il reale pensiero dei cittadini romani a proposito della candidatura della loro città: come riportato da La Stampa, i romani si sono espressi a favore delle Olimpiadi in più occasioni. Dall’inizio dell’anno quasi tutti i sondaggi pubblicati online testimoniano il sì dei cittadini della Capitale ai Giochi, e in alcuni casi con maggioranze schiaccianti.

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Tenendo a mente questi sondaggi, bisogna fare un’ulteriore precisazione: al ballottaggio delle amministrative 2016 ha votato il 50,19% della popolazione. La Raggi dovrebbe pertanto ricordarsi di non essere solamente il Sindaco di chi si è recato alle urne e nemmeno dei cittadini che l’hanno votata, bensì di tutti i cittadini romani.

Cercando poi di andare oltre agli aspetti più squisitamente politici della questione, appare evidente che costituisca un errore rinunciare a organizzare grandi eventi solo per paura di ruberie e sprechi. Proprio considerando che adesso al timone della macchina amministrativa romana ci sono i 5 Stelle, l’occasione di poter organizzare una Olimpiade non dovrebbe essere sprecata: la stessa forza politica nata per dimostrare che la corruzione ed il malaffare possono essere sconfitti, si arrenderebbe così dinanzi alla corruzione, qualificandola come male invincibile.

Inoltre anche per Roma, considerando i suoi problemi, questa sembra un’occasione che difficilmente ritornerà: con che faccia ci ripresenteremmo al CIO, dopo esserci chiamati fuori sia per il 2020 sia per il 2024? Malagò l’ha detto chiaro e tondo: questa è l’ultima possibilità. E’ difficile dare torto a chi, come l’Assessore all’urbanistica Berdini, nei fondi olimpici vede una boccata d’ossigeno per la città e per le sue casse vuote, per il suo fiato corto, per il suo male di vivere. Trasporti pubblici, strutture sportive, alloggi popolari: chi vuole fare una rivoluzione, in genere, ha bisogno di soldi. E cinque miliardi sono pur sempre cinque miliardi. Non bisogna poi dimenticare che i soldi delle Olimpiadi non possono essere destinati ad altro: niente Giochi significa niente denaro.

Infine, se non andava bene il progetto presentato dal Coni, non rimaneva che sedersi ad un tavolo per riscriverlo: proprio Malagò ha detto in più occasioni di essere disponibile a rivederlo di concerto con il Comune. Evidentemente, come dimostrato dal fatto che proprio oggi la Raggi ha dato una colossale “buca” al numero uno del Coni, l’Amministrazione 5 Stelle era di altro avviso.

Insomma, invece che credere in un’opportunità che non capita tutti i giorni e che avrebbe potuto portare Roma verso un nuovo futuro, come successo nell’edizione del 1960, la Raggi ha deciso di trincerarsi dietro ad un no, magari deciso dal direttorio o da Grillo,  che non può che sapere di populismo e mero rifiuto ideologico.

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