Roma

Non sono fumetti, ma manifesti civici. Una mostra e un festival a Roma

11 Settembre 2015

Mafie, poteri criminali e interessi corrodono gli spazi della comunità civile: siamo portati a pensare che la malavita sia fuori dalla nostra quotidianità, che non ci tocchi perché tutto si svolge lontano dalle nostre strade e dai nostri quartieri.

Non è così, purtroppo, e ogni giorno assistiamo alla lotta per la legalità, per la tutela della democrazia rispetto a una sempre maggiore infiltrazione nelle città e nelle attività economiche.

Le mafie non si combattono solo con le commemorazioni e le parole ma con una costante azione che deve essere, in primo luogo di informazione e di consapevolezza del valore della legalità come capitale sociale della nostra comunità.

È per questo che si svolgerà a Roma, dal 22 settembre “Mc Mafia”: la prima mostra su mafia, camorra e ‘ndrangheta nella storia del fumetto nelle prestigiose sale del Museo di Roma in Trastevere (Piazza di Sant’Egidio, 1/b).

Pensata dall’Associazione daSud, nell’ambito di #Restart, il primo festival della creatività antimafia e dei diritti che si svolgerà dal 22 al 27 settembre a Roma, la mostra è curata dal Museo del Fumetto di Cosenza e da Cluster. Un grande lavoro di ricerca che raccoglie le opere originali, 90 per la precisione, di oltre 40 autori, distanti tra loro per provenienza e stili, con l’obiettivo di mostrare come i fenomeni criminali siano stati raccontati nel corso degli anni e come è cambiato l’immaginario. Mc Mafia è uno sguardo inedito e globale sulla rappresentazione delle mafie nella produzione fumettistica che va dal secondo dopoguerra a oggi.

Un tributo, realizzato anche con disegni capaci di raccontare la vita e la memoria di chi le mafie ha provato a combatterle. È così nel caso delle graphic novel pensate dall’Associazione daSud ed edite nella collana “Libeccio” di Round Robin Editrice o come nelle monografie pubblicate da Becco Giallo con fumetti dedicati alla vita di Pippo Fava, Peppino Impastato, Don Peppe Diana e altri eroi dell’antimafia.

Oltre alle 90 tavole, anche una sezione dedicata agli oggetti appartenuti alle vittime di mafia Pio La Torre, Pippo Fava, Giovanni Spampinato, Lollò Cartisano, Serafino Famà, Vincenzo Grasso, Giuseppe Tizian, Francesco Borrelli, Rocco Gatto, Giuseppe Valarioti e Totò Speranza, Gianluca Congiusta e Massimiliano Carbone.

Restart è il primo festival della creatività antimafia e dei diritti, in occasione dei dieci anni dell’Associazione daSud: un appuntamento importante che vedrà alternarsi sul palco circa 50 personalità provenienti da mondi diversi per mettere in rete esperienze, idee, punti di vista e prospettive contro le mafie e per i diritti.

Dal 22 al 27 settembre Roma vivrà una sei giorni (gli ultimi tre alla Casa del Jazz di Roma) di concerti, spettacoli teatrali, focus scuole, focus #RestartRoma e con la prima conferenza realizzata con il supporto di Twitter Italia.

Realizzato con il patrocinio dell’Assessorato Cultura e Sport di Roma Capitale, il festival è organizzato con il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Regione Lazio, dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, e con il contributo di Casa del Jazz, Fedagri e SIAE.

“Con Mc Mafia si realizza, a Roma – dichiara Cinzia Paolillo, presidente dell’Associazione daSud – la prima straordinaria operazione di diffusione dei temi della legalità e dell’impegno contro le mafie che passa attraverso il fumetto: un linguaggio unico nel suo genere in grado di parlare a tutti e di restituire alla collettività testimonianze spesso dimenticate, diffondendo dal basso la cultura antimafia e favorendo l’incrocio di esperienze e linguaggi”.

Serve uno sforzo collettivo, un modo nuovo per costruire cultura della legalità e consapevolezza dei cittadini: occasioni come Restart e la mostra Mc Mafia sono un esempio di come far crescere una coscienza civile su fatti che riguardano tutti noi, in ogni città e regione, nessuno escluso.

Legalità che si costruisce passo dopo passo, strada per strada, dove non basta l’indignazione per un fatto di cronaca ma serve un cambiamento radicale della società, investendo nel capitale sociale e nella trasparenza.

Non sono solo fumetti, quelli esposti nella mostra: sono manifesti di una cultura della legalità che innova il modo di informare e sensibilizzare i cittadini. Ecco un motivo importante per partecipare a Restart , portando la forza delle idee e della passione di una comunità che non vuole arrendersi.

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