Partiti e politici
Mafia Capitale continua: avviso di garanzia per due consiglieri regionali Pd
Mafia Capitale atto terzo. Dopo il comune di Roma, è arrivato il turno della Regione Lazio. A 19 mesi dall’esplosione dell’inchiesta giudiziaria che ha scoperchiato la cupola criminale capitanata da Massimo Carminati, che teneva in pugno la città, la procura ha oggi notificato un avviso di chiusura delle indagini preliminari (art. 415 bis) a 28 persone nell’ambito del terzo filone dell’inchiesta. Alcune di loro, come Salvatore Buzzi o Luca Odevaine, sono già imputate nel maxiprocesso che gia dal novembre 2015 si celebra nell’aula bunker di Rebibbia.
Mentre tra i nomi nuovi, oltre a un carabiniere del Quirinale, Giampaolo Cosimo de Pascali, che avrebbe fornito ai membri del sodalizio “informazioni relative alla pendenza di procedimenti penali presso la procura di Roma”, spiccano Francesco D’Ausilio, ex capogruppo Pd negli anni di Ignazio Marino, ma soprattutto Eugenio Patanè, consigliere regionale Pd, e Marco Vincenzi, anch’egli consigliere regionale Pd e fedelissimo del governatore Nicola Zingaretti.
Secondo gli inquirenti, Marco Vincenzi (ex sindaco di Tivoli), a cui viene contestato il reato di corruzione, a fronte di un contributo di circa 10 mila euro ricevuto da Buzzi per la campagna elettorale di Emanuela Chioccia, candidata sindaco del comune di Tivoli nel 2014, avrebbe posto in essere “specifici atti contrari ai doveri del suo ufficio”, presentando due emendamenti alla proposta di legge regionale 147/2014, “finalizzati a mettere direttamente a disposizione dei municipi/comuni, fondi erogati dalla regione (circa 1 milione e 200 mila euro)”, creando così le premesse per consentire a Buzzi “di superare le difficoltà per accaparrarsi le risorse economiche”.
Invece, ad Eugenio Patané, accusato di finanziamento illecito, vengono contestati i bonifici effettuati sul conto dell’associazione Progetto Lazio (il cui vicepresidente A.T. è un membro della segreteria politica dell’assessorato regionale per le Politiche del bilancio, patrimonio e demanio) da tre delle società coinvolte nell’appalto Ama sul Multimateriale 30/2013, un bando di gara da circa 12 milioni di euro, che venne aggiudicato nell’agosto del 2014: 10mila euro dalla coop 29 Giugno di Salvatore Buzzi, 15 mila dalla società Serviplus (datati entrambi 21 maggio 2014), e altri 30 mila dalla società Edera, riconducibile all’imprenditore Franco Cancelli, anch’egli coinvolto nel provvedimento di oggi.
Fra i 28, inoltre, c’è anche l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon, il quale, secondo la procura, sarebbe stato riconfermato nel suo ruolo nel 2014, nonostante la contrarietà del sindaco Ignazio Marino, potendo contare sul sostegno di Buzzi, da cui avrebbe ricevuto “utilità consistite nell’organizzare in sede di consiglio comunale e di giunta il consenso politico – attraverso i consiglieri Coratti, D’Ausilio, Ozzimo e l’interlocuzione con Umberto Marroni, deputato”. (Marroni non risulta essere coinvolto a nessun titolo nell’inchiesta ndr).
L’elenco completo dei 28
Gaetano Altamura
Fabrizio Amore
Bruera Marco
Buzzi Salvatore
Calistri Rosanna
Franco Cancelli
Cerrito Nadia
Ciambella Flavio
Francesco D’ausilio
De Pascali Giampaolo Cosimo
Errico Gabriella
Fiscon Giovanni
Gammuto Emilio
Logorelli clelia
Lucci Raniero
Marotta Maurizio
Menichelli Sergio
Nucera Calogero Salvatore
Luca Odevaine
Paone Brigidina
Patané Eugenio
Placidi Marco
Romani Alfredo
Rossi Bruno
Tinozzi Giovanni
Vincenzi Marco
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