Finanza
L’OPULENTA MISERIA DELLA TEOCRAZIA ROMANA
Il 20 settembre 1870 non è solo stata conquistata la capitale del nuovo Stato italiano, ma è stata messa fine ad una teocrazia secolare, paragonabile a quella attualmente al potere in Iran, che faceva dell’arbitrio e della corruzione l’olio necessario a far funzionare l’apparato di uno Stato dispotico ed inefficiente.
Per motivi storici e religiosi, dal 1870 ad oggi non è cambiato nulla: il papato ha imparato, nei secoli, a ritirare la testa, come una tartaruga, ed attendere tempi migliori, senza cedere un solo millimetro sulle proprie prerogative. Negli ultimi 150 anni, passati a tentare di conciliare l’invasività del cattolicesimo con le esigenze di un nuovo e moderno Stato laico, l’Italia è stata chiamata più volte ad arginare, salvare, difendere, ma soprattutto a difendersi dal Vaticano, la cui burocrazia e capacità di corruzione continuano a costituire un problema per l’amministrazione dello Stato. Per un accordo diplomatico, la Santa Sede non è inserita nella classifica della corruzione mondiale ma, usando i valori con cui quella classifica viene redatta, sarebbe all’ultimo posto, dopo il Sud Sudan[1].
All’interno dell’Italia, il Vaticano resta una forza estranea, potente e ricca, ma al contempo profondamente corrotta ed inefficiente, che non si è mai dimostrata capace di amministrare il proprio patrimonio, che veleggia di ruberia in ruberia, di privilegio fiscale in bancarotta, e produce una classe dirigente prevalentemente composta da persone interessate solo al proprio tornaconto personale. Riepilogare alcuni degli scandali di questi ultimi 150 anni è necessario per capire una parte del miracolo italiano: uno Stato nato dal nulla due secoli fa, per un accordo delle grandi monarchie europee a Vienna. Un paese nato senza una lingua, un esercito, una burocrazia comune, ma che è riuscito ad entrare nel novero delle grandi economie mondiali ed a garantire la laicità della vita sociale – ad un prezzo spesso altissimo.
Dalla Banca Romana all’Ambrosiano – un unico scandalo
Negli accordi di pace firmati dopo la caduta di Roma sono stati presi accordi sul patrimonio dello Stato della Chiesa, diviso tra una società che gestisce le chiese, i monumenti ed i tesori artistici (oggi incorporata nella holding APSA), una società che gestisce il patrimonio edilizio (la Società Generale Immobiliare Roma[3]) ed un istituto finanziario con la licenza di battere moneta italiana[4]: la Banca Romana di Credito[5], che era stata fondata nel 1833 per ancorare il Vaticano ad un accordo valutario e politico con la Francia e il Belgio[6]. Mentre la parte dell’APSA, sostenuta dai pagamenti volontari dei fedeli, dall’amministrazione alberghiera e dalle entrate nei musei, è sempre stata una voce attiva di bilancio, il resto è arrivato al collasso prima ancora della fine del secolo[7].
Nel gennaio del 1893 la Banca Romana annuncia la bancarotta, causata dall’aver stampato denaro illecitamente al fine di coprire i debiti dovuti all’inflazione galoppante, alle guerre che, nel mondo, hanno messo in ginocchio molte rotte commerciali, alla corruzione necessaria per ottenere gli appalti edilizi nei lavori per la ricostruzione di Roma per farne la capitale d’Italia[8]. Questa bancarotta porta al collasso l’intero sistema bancario italiano, obbliga il Re a creare la Banca d’Italia come unico istituto con licenza di stampare denaro, ed a pagare i debiti delle banche, per evitare il collasso dell’intero paese[9]. In seguito allo stesso scandalo, anche la Società Generale Immobiliare fallisce, e viene ripianata[10].
Il Vaticano usa gran parte del denaro ricevuto per fondare una nuova banca, il Banco Ambrosiano, creato nel 1896 dal banchiere cattolico Giuseppe Tovini, che ha sostituito le filiali della Banca Romana con nuove piccole banche locali, come la Banca San Paolo di Brescia e la Banca di Valle Camonica. Tovini, beatificato nel 1998, è fermamente convinto che le istituzioni cattoliche debbano essere autonome – un esempio: per ottenere un credito era necessario esibire il certificato di battesimo[11]. Quando Roberto Calvi, nel 1947, entra nel Banco Ambrosiano, l’istituto ha già mezzo secolo di storia e, in qualità di amministratore della Società Generale Immobiliare, anche alcuni scandali alle spalle[12].
La storia della bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano è al centro di una grande quantità di studi ed analisi, perché con quella banca il Vaticano ha operato illegalmente insieme all’Opus Dei, alla mafia, alla massoneria (la loggia P2), ai servizi segreti deviati ed alla CIA[13]. Ognuna di queste potenze ha usato il Banco Ambrosiano come mucca da mungere, lasciandolo senza più denaro, con una voragine di bilancio ampia 1,4 miliardi di dollari, e con un uomo al comando, Roberto Calvi, ricattato da tutti e, alla fine, barbaramente ucciso[14].
Anche in questo frangente, per impedire che i debiti del Banco Ambrosiano trascinassero con sé anche le altre banche, lo Stato ha impegnato sette grandi banche a rinunciare ai loro crediti ed a versare gli assets da loro amministrati per conto della banca milanese in un Nuovo Banco Ambrosiano, che garantisce il regolare funzionamento del daily banking[15]. Oltre alla condanna di Licio Gelli, Umberto Ortolani e Flavio Carboni, lo scandalo vede una “chiara assunzione di responsabilità” dei vertici dello IOR. L’arcivescovo Paul Marcinkus non viene arrestato solo perché residente dello Stato Vaticano, che non ne concede l’estradizione. Lo IOR paga comunque 242 milioni di dollari come “contributo volontario”[16].
Il caso della Banca Antonveneta
Tra il 2004 e il 2005 grandi gruppi stranieri vogliono prendere il controllo di alcune banche italiane. Il banco olandese ABN AmRo si interessa alla Banca Antonveneta, mentre il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) alla Banca Nazionale del Lavoro (BNL). ABN Amro e Banca Popolare di Lodi lanciano un’offerta per l’acquisto di Antonveneta, mentre BBVA e Unipol provano ad acquistare BNL. Queste proposte di acquisto non ottengono abbastanza azioni[18]. Il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, favorisce la BPL di Gianpiero Fiorani, a discapito della banca olandese, agendo illecitamente sulle licenze per le transazioni azionarie. Nel febbraio del 2005 Fiorani diventa amministratore delegato di Antonveneta[19].
Su segnalazione della banca olandese parte un’inchiesta, che dimostra che i prezzi sono stati falsati, che BPL ha pagato con soldi prestati (senza garanzia) da BNL, e che non ha abbastanza per rimborsare il credito, che nella Banca d’Italia, oltre al governatore, altri alti funzionari sapevano ed hanno permesso l’abuso. E si scopre che, in fondo al pozzo nero di illiceità, c’è stato un tentativo della Chiesa cattolica di impedire che una banca straniera, acquistando Antonveneta, da sempre nelle mani del clero padovano, scoprisse decenni di comportamenti illegali e di corruzione[20].
I dubbi sull’Antonveneta non sono nuovi: li ha sollevati, 30 anni prima, il cardinale Albino Luciani, prima ancora di essere eletto Papa Giovanni Paolo I. Luciani sale al soglio con il programma di combattere la corruzione e riportare la trasparenza nei conti delle banche controllate dalla Santa Sede – ma dura solo 33 giorni, quanto basta per conquistare l’amore degli italiani, ma non per realizzare il proprio programma: da allora, le voci sulla possibilità che il Papa sia stato assassinato da altri prelati non sono mai state sopite – specie quelle che accusano il cardinale Paul Marcinkus, già personaggio chiave nello scandalo del Banco Ambrosiano[21], chiamato in causa da un boss mafioso americano, Anthony Luciano Raimondi[22].
Il caso Emanuela Orlandi
Sulla tragica scomparsa di questa ragazzina romana, con la cittadinanza vaticana, sono stati scritti fiumi di parole. La versione attualmente più accreditata è che Emanuela Orlandi sia stata sequestrata da due potenti pedofili vaticani[23], e poi trasformata in rilevante oggetto di ricatto contro il Vaticano da un membro della temuta Banda della Magliana, strettamente collegata alla Santa Sede ed alla Loggia P2. Si tratterebbe di Renatino De Pedis, il cui referente in Vaticano sarebbe uno degli uomini più fidati di Giovanni Paolo II (e più connesso alla mafia): monsignor Paul Marcinkus, all’epoca presidente dello IOR – una versione sostenuta da Sabrina Minardi, per anni amante di Renatino[24]. La Banda della Magliana era una truppa di criminali comuni di un quartiere popolare romano che, dal 1975 in poi, hanno terrorizzato l’Italia compiendo assassinii su commissione per conto della mafia, del Vaticano, dei servizi segreti americani, di quelli italiani e delle organizzazioni neofasciste[25].
La ragazza sarebbe stata nascosta nei pressi della circonvallazione Gianicolense, poi uccisa e gettata in una betoniera a Torvaianica. Il giorno dell’accaduto lei e Renatino si recano in una discarica con due sacchi neri, uno contenente il corpo di Emanuela mentre nell’altro un bambino di 11 anni assassinato per vendetta, figlio di un noto esponente della banda. Le ragioni del rapimento sarebbero riconducibili a controversie interne alla criminalità vaticana e italiana per motivi di riciclaggio[26]. A detta della Minardi, lei avrebbe scortato la sedicenne romana, una settimana dopo il rapimento, al cospetto di un uomo di Chiesa, sul Gianicolo[27].
Sul motivo del rapimento vengono vagliate varie ipotesi: quella del terrorismo internazionale, quella del rapimento per ottenere uno scambio con Ali Agca, membro del movimento nazionalista turco dei “Lupi Grigi”, che in quel periodo era detenuto in carcere per aver attentato alla vita del Papa Giovanni Paolo II[28], quella dello spionaggio bulgaro, quella del KGB, anche se la pista più attendibile rimane quella tutta interna al Vaticano: la ragazzina sarebbe stata la vittima innocente di un regolamento di conti interno all’ecclesia della Santa Sede[29]. Ancora oggi, a 40 anni dalla vicenda, la famiglia di Emanuela si batte inutilmente per conoscere la verità e, se possibile, seppellire cristianamente la ragazzina. Il fatto che la verità su questa vicenda non verrà mai completamente raccontata rimane una delle macchie più orribili sulla fedina del Papato contemporaneo.
Gli scandali dell’APSA e la nomina di Gotti Tedeschi
L’APSA è l’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica, quindi la vera holding centrale del Vaticano. L’APSA è l’ufficio per contabilità generale vaticana, amministra i beni di proprietà della Santa Sede, paga gli stipendi dei dipendenti del Vaticano e funge come un centro di acquisti e da dipartimento per le risorse umane[31]. Non avendo mai avuto un’agenzia corrispondente addetta al controllo delle operazioni (specie quelle estere), APSA è da oltre un secolo un mistero, ma anche un pericolo: una bancarotta di questa agenzia sarebbe irrisolvibile.
Papa Francesco decide di andare a fondo nella questione degli scandali finanziari, autorizzando nuove autorità finanziarie vaticane ad indagare sulle eventuali pratiche irregolari: nasce l’Autorità di informazione finanziaria (AIF), e viene nominato un supervisore che verifichi le attività economiche dei vari dipartimenti[32]. Bastano poche ore per portare alla ribalta il primo scandalo: gli investigatori del Vaticano indagano sulle attività del presidente di Banca Finnat Euramerica, Giampietro Nattino, che avrebbe utilizzato conti APSA per transazioni personali sul mercato azionario italiano e avrebbe movimentato in Svizzera una grande somma di denaro (si parla di oltre due milioni di euro) alcuni giorni prima della diffusione di regole più severe contro il riciclaggio. L’accusa: riciclaggio, abuso di informazioni riservate e manipolazione del mercato[33].
Nel corso delle indagini su Nattino ed i conti di cittadini non vaticani nello IOR e nell’APSA (secondo le leggi della Santa Sede ciò è proibito), non solo i controllori vaticani, ma anche la magistratura italiana scoprono una bruttura dopo l’altra. Tra le più impressionanti quella del cardinale Nunzio Scarano, ex funzionario di banca, che prende i voti nel 1987 ed entra subito nel management dell’APSA come broker ed amministratore immobiliare[34]. Rimasto in questa posizione per oltre 20 anni, Scarano diventa ricchissimo, si compra una casa favolosa e diventa famoso per avere le tasche piene di banconote da 500 €. La procura della Repubblica di Salerno scopre che, per anni, Scarano ha fatto la cresta su operazioni illegali, aiutando evasori fiscali a far rientrare i loro capitali in Italia evitando i controlli – poiché mette loro a disposizione conti dell’APSA e dello IOR[35].
Nel settembre del 2009 l’economista Gotti Tedeschi diviene Presidente dello IOR, con il compito di fare finalmente pulizia[36]. Si impegna in operazioni contro l’evasione fiscale, il riciclaggio e la corruzione, ma dura poco: nel 2010 la magistratura italiana sequestra 23 milioni dello IOR, su segnalazione della Cassa di Credito Artigiano, per violazione delle normative antiriciclaggio[37]. Tutto ciò porta, nel 2012, alle dimissioni di Gotti Tedeschi, non tanto per la sua inefficienza, ma per eccesso di trasparenza[38]. A fargli la guerra è il cardinale Tarcisio Bertone, e questo, come vedremo, non è una coincidenza.
Gotti Tedeschi viene sostituito dall’ex capo della Financial Intelligence Unit della Santa Sede, lo svizzero René Brülhart[39]. Brülhart era già direttore della FIU del Liechtenstein e vice-Presidente del Gruppo Egmont, e dal settembre 2012 è anche consigliere della Santa Sede e direttore dell’AIF. L’obiettivo di Brülhart è la fondazione di un’autorità di supervisione realmente indipendente per la Banca vaticana e l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede. Gli interventi di Brülhart serviranno per colmare l’inadeguatezza dell’AIF, che soffre della necessaria indipendenza per monitorare e sanzionare le istituzioni vaticane che amministrano finanze e patrimonio[40].
Nel 2019, in concomitanza della scadenza del suo mandato, René Brülhart si dimette per un’inchiesta in cui viene coinvolto anche lui[41]. Questa inchiesta ha portato alla formalizzazione di un’accusa contro il manager svizzero: conflitto di interesse, perché era al contempo capo dell’autorità di controllo finanziario (AIF) e consulente finanziario della Santa Sede – ovvero colui che scrive le leggi che poi AIF deve far rispettare[42]. Un’accusa che Brülhart respinge, in attesa che decidano i tribunali.
Gli scandali immobiliari
L’inchiesta penale non è partita da Tarcisio Bertone, uno dei cardinali più potenti della curia, ma da Massimo Spina, un manager dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, che ha illegalmente pagato 700’000 Euro per la ristrutturazione dell’appartamento del cardinale – un appartamento che, secondo il piano regolatore urbano di Roma, non esiste[44]. Su ordine di Bergoglio, parte dell’importo (circa 150’000 Euro), viene restituita all’ospedale con una donazione. Ma l’indagine prosegue, e scopre che Spina ha usato i soldi della Fondazione Bambin Gesù, 422’000 Euro, sempre per l’attico illegale del cardinal Bertone[45].
A questa cifra va aggiunto il conto presentato dalla ditta di costruzioni Castelli Re, altri 307’000 Euro, pagati da Bertone (su ordine del Governatorato), più altre cifre minori, pagate dalla Santa Sede, fino a raggiungere 732’000 Euro[46]. Il 30 agosto 2013 Tarcisio Bertone presenta le sue dimissioni a papa Francesco, il quale gli chiede espressamente di rimanere in carica fino al 15 ottobre. Il Pontefice, in occasione delle dimissioni di Bertone lo ringrazierà pubblicamente per il lavoro svolto presso la Santa Sede[47]. La stampa italiana, intanto, seguendo il lavoro di diversi magistrati, stima che la cifra rubata da Bertone nel corso della sua carriera ecclesiastica si aggiri intoirno ai 15 milioni di Euro, scomparsi nessuno sa dove[48].
Lo scandalo sul cardinale Angelo Becciu scoppia poco dopo, e riguarda anch’esso una questione immobiliare, ovvero l’acquisto di un palazzo londinese nella Sloane Avenue di Londra, sulle cui circostanze si sospetta che ci sia la complicità attiva di altri membri della curia vaticana[49]. Nel 2021 Becciu viene accusato per abuso d’ufficio, peculato e subordinazione di testimone: quest’ultimo reato riguarda una telefonata al papa, nella quale Becciu cerca di convincere il Pontefice ad affermare che parte dei soldi scomparsi siano stati usati dalla Chiesa per liberare una suora rapita in Mali[50].
In realtà, i soldi hanno un viaggio molto più avventuroso: lo IOR investe 200 milioni di Euro nell’Athena Capital Global Opportunities Fund di Riccardo Mincione, che con quei soldi compra il palazzo londinese e, invece di investire nei prodotti previsti, li usa per coprire le perdite del fondo e finanziare il lusso di alcuni prelati – forse allo scopo di acquisire l’impunità per Mincione[51]. La Segreteria di Stato cerca di recuperare il palazzo, e versa a Mincione 40 milioni di sterline, ma la questione è talmente complicata che, alla fine, il vaticano dovrà sequestrare quel palazzo al cardinal Becciu – un palazzo pagato quasi 300 milioni di sterline[52].
Gli annosi problemi con la pedofilia
Il problema della pedofilia nella Curia è vecchio di secoli, persino precedente all’imposizione del celibato per i prelati, e riguarda allo stesso modo i giovani che frequentano le attività della Chiesa e le suore che ne fanno parte[54]: una piaga nata insieme alla Chiesa cattolica romana, che ha ripreso i difetti del paganesimo dell’età Repubblicana, quando lo stupro era considerato parte della normalità[55]. Il fenomeno è stato tollerato fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando le istanze di laicizzazione dello Stato sono divenute parte della consapevolezza della maggior parte dei cittadini[56].
Ma le cose non sono migliorate, come dimostra l’esempio degli anni in cui Joseph Ratzinger (Papa Benedetto XVI) è arcivescovo di Monaco e Frisinga: durante un periodo che copre più di 70 anni la chiesa tedesca è stata protagonista di almeno 497 violenze sessuali nei confronti di adolescenti di sesso maschile[57]. Coinvolti nella vicenda 235 persone, tra cui 173 preti, 9 diaconi, 48 collaboratori pastorali, 48 persone dell’ambito scolastico. Ratzinger cerca di coprire questi avvenimenti, in modo da difendere la reputazione della Chiesa. I 4 casi di violenza accaduti tra il 1977 e il 1982 non sono stati denunciati dal papa, che da sempre è considerato colui che ha fatto emergere le ingiustizie e le illiceità della Chiesa[58].
Ma Benedetto XVI si limita ad affermare di essere profondamente addolorato per tutti i casi di abusi sessuali, ma di non ritenersi responsabile per questi fatti[59]. Successivamente, il Papa ammonisce non i pedofili, ma coloro che, all’interno della Chiesa, li denunciano, costringendo Papa Francesco ad affermazioni severissime sull’argomento, nel disperato tentativo di salvare la faccia del cattolicesimo, in parte grazie all’introduzione di autorità di controllo[60]. Le inchieste sulla pedofilia, estese oramai a tutto il mondo, hanno portato alla luce decine di casi, molti dei quali con accuse gravissime a prelati in posizioni importanti da diversi decenni.
Sicché non importa cosa affermi il Pontefice: il Vaticano è ancora una teocrazia medievale, ed è un motivo di grave disturbo per la società e per l’economia italiana, che ancora oggi, 150 anni dopo la battaglia di Porta Pia, che ha segnato la fine politica dello Stato della Chiesa, rincorre non solo i danni, ma anche gli scandali e le voragini finanziarie causate dalla teocrazia cattolica. La separazione ufficiale tra Stato e Chiesa è stata fondamentale ma, come dimostrano anche gli esempi di Israele, della Turchia, dell’Afghanistan e dell’Iran, il confine tra influenza illegittima della religione e diritti dello Stato e della società civile è estremamente labile, e basta un nonnulla (come le nuove battaglie contro l’aborto, contro l’istruzione femminile, contro le minoranze etniche e religiose, contro le organizzazioni religiose contrapposte, contro le organizzazioni di spionaggio religioso) a portare anche Stati con una grande tradizione laica, come gli Stati Uniti, sull’orlo di una possibile guerra civile.
[1] https://unherd.com/2021/08/the-corruption-of-the-vatican/ ; https://www.transparency.org/en/cpi/2021
[2] https://www.historypage.it/the-great-fraud-of-the-banca-romana/
[3] L’ULTIMA VITTIMA DEL BANCO AMBROSIANO | IBI World Italia
[4] https://www.historypage.it/the-great-fraud-of-the-banca-romana/
[5] https://www.giustizia.it/resources/cms/documents/Giunte_romane_1870_2.pdf
[6] https://www.elibrary.imf.org/view/journals/001/2017/274/article-A001-en.xml
[7] https://timesmachine.nytimes.com/timesmachine/1893/01/27/106811738.pdf ; https://www.elibrary.imf.org/view/journals/001/2017/274/article-A001-en.xml ; https://www.historypage.it/the-great-fraud-of-the-banca-romana/
[8] L’ULTIMA VITTIMA DEL BANCO AMBROSIANO | IBI World Italia
[9]https://web.archive.org/web/20130919064513/http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/storia/1936/dal1893_a_giolitti/LeggeBancaria1893.pdf
[10] L’ULTIMA VITTIMA DEL BANCO AMBROSIANO | IBI World Italia
[11] https://startingfinance.com/approfondimenti/lo-scandalo-del-banco-ambrosiano/
[12] L’ULTIMA VITTIMA DEL BANCO AMBROSIANO | IBI World Italia
[13] https://www.antimafiaduemila.com/home/di-la-tua/238-senti/58266-carlo-calvi-mio-padre-i-ricatti-e-i-soldi-di-licio-gelli.html ; https://www.ilpost.it/2022/06/18/roberto-calvi/ ; https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/15/morte-roberto-calvi-pm-probabile-coinvolgimento-gelli-ma-non-prove-certe/814519/ ; https://www.misteriditalia.it/casocalvi/Intervistafiglio(La%20Repubblica).pdf ; https://books.google.de/books?id=EziFCgAAQBAJ&pg=PA322&lpg=PA322&dq=carlo+calvi+ambrosiano&source=bl&ots=XFwGAoMeaI&sig=ACfU3U23FEru8RsXzrdSmX8l9CmhFXwO-g&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjnh7WBkLb8AhWHD-wKHdX0BfU4FBDoAXoECBYQAw#v=onepage&q=carlo%20calvi%20ambrosiano&f=false
[14] https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2022/06/18/quaranta-anni-fa-lomicidio-calvi.trovato-impiccato-a-londra_5ccdf0a7-81e2-4664-a875-f9aec23935c2.html ; https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/261-cronaca/90208-roberto-calvi-fu-assassinato-sul-suo-omicidio-l-ombra-della-strage-di-bologna.html ; https://www.ultimavoce.it/omicidio-calvi-chi-voleva-morto-il-banchiere-di-dio/
[15] https://startingfinance.com/approfondimenti/lo-scandalo-del-banco-ambrosiano/
[16] https://startingfinance.com/approfondimenti/lo-scandalo-del-banco-ambrosiano/
[17] https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-01-30/lacquisizione-antonveneta-083133.shtml?uuid=Abb9OTPH
[18] https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-01-30/lacquisizione-antonveneta-083133.shtml?uuid=Abb9OTPH
[19] https://www.ilpost.it/2011/05/29/il-caso-antonveneta/
[20] https://www.ilpost.it/2011/05/29/il-caso-antonveneta/
[21] https://www.leccenews24.it/cronaca/mistero-morte-papa-luciani.htm
[22] Papa Luciani avvelenato per aver scoperto le frodi azionarie del Vaticano, le rivelazioni shock in un libro (antimafiaduemila.com)
[23] https://www.libertates.com/operazione-piazza-delle-cinque-lune-il-caso-emanuela-orlandi-ii-irrompono-gli-uomini-di-enrico-de-pedis-nel-luogo-dove-e-segregata-emanuela-orlandi-e-la-liberano/
[24] https://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/emanuela-orlandi/emanuela-orlandi/emanuela-orlandi.html
[25] http://www.italianinsider.it/?q=node/8121
[26] https://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/emanuela-orlandi/emanuela-orlandi/emanuela-orlandi.html
[27] https://www.libertates.com/operazione-piazza-delle-cinque-lune-il-caso-emanuela-orlandi-ii-irrompono-gli-uomini-di-enrico-de-pedis-nel-luogo-dove-e-segregata-emanuela-orlandi-e-la-liberano/
[28] https://www.nytimes.com/1979/11/28/archives/popes-turkish-visit-gets-extra-security-death-threat-from-escaped.html
[29] https://picchionews.it/cronaca/somparsa-di-emanuela-orlandi-nuove-rivelazioni-da-un-amica-antichi-scandali-e-tre-fascicoli-spariti
[30] https://www.vaticannews.va/en/vatican-city/news/2021-11/administration-of-the-patrimony-of-the-apostolic-see.html
[31] https://www.vatican.va/roman_curia/uffici/apsa/index_en.htm
[32] https://www.aif.va/ita/home.aspx
[33] https://www.reuters.com/article/oittp-vaticano-riciclaggio-apsa-idITKCN0ST1NI20151104
[34] https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/28/nunzio-scarano-monsignor-500-quella-reggia-da-favola-e-passione-per-limmobiliare/640117/
[35] https://www.reuters.com/article/oittp-vaticano-riciclaggio-apsa-idITKCN0ST1NI20151104
[36] https://www.meetingrimini.org/personaggi/gotti-tedeschi-ettore/
[37] https://formiche.net/2015/01/vaticano-finanza-papa-francesco/
[38] https://formiche.net/2015/01/vaticano-finanza-papa-francesco/
[39] https://www.italiaoggi.it/archivio/il-successore-di-gotti-tedeschi-allo-ior-non-sara-certo-un-italiano-1797823
[40] https://www.italiaoggi.it/archivio/il-successore-di-gotti-tedeschi-allo-ior-non-sara-certo-un-italiano-1797823
[41] https://www.ilsole24ore.com/art/vaticano-l-aif-riammessa-gruppo-egmont-network-mondiale-intelligence-finanziaria-ACAfXsDB
[42] https://www.kath.ch/newsd/rene-bruelhart-vor-gericht-ich-sehe-keinen-interessenskonflikt/
[43] https://www.huffingtonpost.it/2014/05/28/foto-attico-cardinal-tarciso-bertone-settimanale-chi_n_5402050.html
[44] Cardinal Bertone, lo scandalo dell’attico arriva in tribunale – ilGiornale.it
[45] Cardinal Bertone, lo scandalo dell’attico arriva in tribunale – ilGiornale.it
[46]Tarcisio Bertone e il super attico in Vaticano: al via il processo nella Santa Sede. Nomi, ruoli e accuse dello scandalo – Il Fatto Quotidiano
[47] https://archive.vn/20130831104628/http://attualita.vatican.va/sala-stampa/bollettino/2013/08/31/news/31603.html
[48] https://www.huffingtonpost.it/2014/05/28/foto-attico-cardinal-tarciso-bertone-settimanale-chi_n_5402050.html
[49] https://www.ilfaroonline.it/2022/11/24/nuovo-scandalo-in-vaticano-il-cardinale-becciu-indagato-per-associazione-a-delinquere/498206/
[50] https://www.repubblica.it/cronaca/2022/11/30/news/scandalo_in_vaticano_becciu_registrava_le_telefonate_del_papa-376898781/
[51] https://www.corriere.it/economia/vaticano-news/22_luglio_01/vaticano-palazzo-londra-1c0a6b06-f93a-11ec-9f35-cf689cde92de.shtml
[52] https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/03/scandalo-vaticano-le-tappe-della-vicenda-dallinvestimento-nel-fondo-speculativo-allaffaire-del-palazzo-di-londra/6249857/
[53]https://www.ilmessaggero.it/vaticano/pedofilia_vaticano_papa_francesco_chiede_scusa_vittime_cardinale_mccarrick_news_oggi-5579453.html
[54] https://www.arte.tv/it/videos/078749-000-A/abusi-sessuali-sulle-suore-l-altro-scandalo-nella-chiesa/ ; https://manifesto4ottobre.blog/2021/05/14/lolocausto-bianco-la-chiesa-di-fronte-alla-pedofilia/ ; https://www.rivistailmulino.it/a/la-pedofilia-ecclesiastica-e-la-cei-1
[55] https://profilbaru.com/it/Pedofilia_e_Chiesa_cattolica_nella_storia
[56] https://profilbaru.com/it/Pedofilia_e_Chiesa_cattolica_nella_storia
[57] https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2022/01/21/news/il_peccato_di_ratzinger-2837194/
[58] https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2022/01/21/news/il_peccato_di_ratzinger-2837194/
[59] https://www.ilriformista.it/scandalo-pedofilia-ratzinger-risponde-alle-accuse-chiedo-perdono-ma-non-sono-un-bugiardo-278900/
[60] https://www.ilsole24ore.com/art/ratzinger-ecco-come-nasce-l-ultimo-mea-culpa-pedofilia-chiesa-AEuNj3CB
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