Partiti e politici

L’esercito dei 5 Stelle è pronto a conquistare Roma al grido di #RomaAiRomani

16 Febbraio 2016

Professori, sindacalisti, manager e una schiera di avvocati. Tutti insieme appassionatamente al grido di #RomaAiRomani. C’è anche un ex console fra i 200 aspiranti sindaco del Movimento 5 Stelle, presentati ieri pomeriggio sul sito di Beppe Grillo. Una sfilza di nomi, curriculum e video di presentazione, introdotta da un messaggio della deputata Roberta Lombardi che invita i circa 9500 iscritti romani partecipare al voto on line: “vi chiediamo di scegliere i rappresentanti di cui Roma ha bisogno”. Anche perchè è da qui che usciranno il candidato sindaco al Campidoglio e i 48 che correranno per essere eletti nell’assemblea capitolina.

Sfumata l’idea, accarezzata per mesi, di candidare il parlamentare Alessandro di Battista, il M5S spera che il nome giusto per prendere Roma possa uscire dal web. Oltre ai 4 consiglieri uscenti, Marcello de Vito, Daniele Frongia e Virginia Raggi ed Enrico Stefano che, in virtù dell’esperienza in Campidoglio durante la consiliatura di Ignazio Marino, molti indicano fra i favoriti, non ci sono nomi di peso, anche se, fra candidature improbabili, non mancano possibili outsider di altissimo profilo, la cui esperienza professionale, al momento, non è riscontrabile in alcun partito rivale. Tra loro c’è sicuramente il manager Giovanni Sebastiani, che nel 2008 venne nominato Presidente di ATAC spa e per poi essere revocato misteriosamente 3 mesi dopo, “avevo presentato un piano industriale che se applicato avrebbe consentito in due anni di portare Atac in pareggio”, e il diplomatico  Augusto Vaccaro, “dal 2011 al 2014 in Brasile come Console Generale d’ Italia – come scrive sul suo profilo –  e precedentemente in Croazia”.

Fra consiglieri municipali, militari, ex sindacalisti e funzionari di Polizia Locale, come Romolo Bonarota, figurano anche assistenti parlamentari come Francesco Silvestri, attivista storico, già candidato alle regionali del 2013 e vicino ad Ilaria Loquenzi, responsabile della comunicazione alla Camera. Il nome che tuttavia farà più discutere è quello di Antonio Caracciolo, docente di filosofia del diritto che nel 2009 salì agli onori alla cronaca per le sue presunte tesi negazioniste, finendo nel mirino della comunità ebraica cittadina per alcuni contenuti pubblicati su blog di sua proprietà. Una vicenda che ebbe una incredibile eco mediatica  e che, come lui stesso scrive nella sua scheda di presentazione, “ha comportato un procedimento disciplinare presso il Consiglio Universitario Nazionale, dove sono stato prosciolto nel gennaio 2010 con formula piena per insussistenza del fatto e del diritto. Purtroppo – aggiunge sempre Caracciolo – i media (e i politici influenzati dai media) non hanno voluto dare nessuna notizia di questa mia assoluzione, mentre prima si erano tutti accaniti nella denigrazione”.

Come Caracciolo, un tempo militante di Forza Italia, sono molti fra i candidati a vantare trascorsi politici nei partiti tradizionali. Anche Ugo Bongarzoni, ad esempio, non ha paura di nascondere di essere stato un anno tesserato a Forza Italia, così come Domenico Faccini, che può vantare trascorsi trasversali di tutto rispetto: dal Psi di Craxi all’Italia dei Valori, passando per la Rosa nel Pugno e Democrazia Europea di Sergio D’Antoni. Massimiliano Morosini, invece, può fregiarsi di un’esperienza nel movimento studentesco della “Pantera” e dentro Rifondazione Comunista, così come Paolo Ricotti, che tuttavia assicura di essere “fuoriuscito da circa 15 anni per forti contrasti e duri confronti con i vertici”.

Per tutti i candidati, gli obiettivi sono quelli indicati dal programma e dal non statuto del Movimento. Anche se per ognuno, a fare la differenza, sono sicuramente le motivazioni personali inserite nella parte della scheda di presentazione dedicata alla dichiarazione d’intenti. Fabrizio Mattei, ad esempio, ricorda di essere stato “Folgorato dal Dibba in un suo discorso ad un agorà in piazza”, mentre Raffale Nardo, già da adesso, si dichiara “PRONTO A MORIRE COMBATTENDO QUESTO SISTEMA”.

C’è chi, come Giancarlo Colella, ha già raggiunto il suo obiettivo: “Ad Ottobre 2015 è stato presentato il mio Progetto ad Imola sul palco con Di Battista e Fico per la trasformazione degli fritti e olio in scatola(tonno) per la trasformazione in saponette”. O chi come Pietro Calabrese ha scoperto il metodo definitivo per contrastare la mafia e la corruzione e per questo spera di essere eletto. “La soluzione è una telecamera sempre accesa accanto almeno al Sindaco, il che significa trasparenza totale in ogni sua funzione pubblica. Con una telecamera accanto, a un criminale non verrebbe mai in mente di ricattarlo, così come nessuno potrebbe inventarsi bugie per screditarlo”. A porre la domanda definitiva però è Alessio Marini, ex capogruppo M5S in XI municipio. Nel 2014 un suo post su Facebook ,“Le vere prostitute sono in Parlamento, in Regione e in Comune”, scatenò una raffica di proteste sul web. E a distanza di due anni ora si chiede.“Mamma Roma o Roma Puttana?”.

L’elenco completo dei candidati

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