Roma
L’assurdo giuridico del Rosatellum
Se ne sono andati fino alla Camera dei Deputati “perché è necessario l’intervento del Capo dello Stato”, dice Roberto Bernardelli. Imprenditore, fondatore di Grande Nord – formazione politica nata dopo la scelta della Lega di rinunciare alla parola Nord nel proprio simbolo e perciò accusata di abiurare il federalismo e la questione settentrionale a favore del sovranismo – a Montecitorio ci è venuto per denunciare quanto accaduto alla sua lista (e non solo).
In sintesi: a fronte della ricusazione della sua lista per alcuni candidati al Senato in Lombardia quando si è rivolto ad un legale, in questo caso l’avvocato Carlo Beltrani – per impugnare la decisione della magistratura – ha scoperto con raccapriccio che non esiste modo di potersi appellare ad alcuna autorità. Non c’è possibilità infatti di ricorrere né alla giustizia ordinaria né a quella amministrativa, che rimandano entrambe alla competenza delle Camere parlamentari. Le quali a loro volta, essendo il soggetto legislativo da cui tutto parte, decidono di non decidere. Generando un assurdo giuridico e logico che ha indotto Grande Nord ad appellarsi alla Corte di Giustizia Europea. L’obiettivo è definire quanto più tempestivamente possibile le modalità con cui, nel caso la magistratura ricusi un candidato o una lista,venga garantito il diritto sancito dalla Costituzione di poter ricorrere ad un organo dello Stato a difesa del soggetto colpito.
Ecco il parere dell’Avvocato Carlo Beltrani legale del Movimento Grande Nord.
Roberto Bernardelli: “In Burkina Faso c’è almeno uno che decide”.
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