Roma
La sudicia metafora di Roma. Anche il New York Times “distrugge” Virginia Raggi
Dopo lunghe settimane di emergenza rifiuti certificate da migliaia di segnalazioni all’Ama e da un numero incredibile di foto postate sui social network da cittadini esasperati, il “sindaco” di Roma, Virginia Raggi, ha finalmente ammesso: “I rifiuti in strada sono vergognosi. I cittadini hanno ragione. Per questo ci stiamo impegnando senza sosta”. La resa all’evidenza, tardiva e condita delle solite informazioni inesatte (per non dire bugie) come lo scarico di responsabilità sulla Regione Lazio – che aspetta da un anno il piano del Comune di Roma con le aree destinate alla costruzione di nuovi impianti – è arrivata ieri durante la trasmissione Porta a Porta. Tuttavia, malgrado gli sforzi straordinari dell’Ama, la spazzatura continua a invadere le strade e la scadenza del contratto che prevede l’invio di 200 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati all’impianto di trattamento termico austriaco di Spittelau potrebbe far precipitare definitivamente la situazione creando gravi rischi per la salute pubblica.
Nel frattempo, dopo l’impietosa analisi pubblicata lo scorso febbraio dal Financial Times e quella uscita a marzo sul New York Times, la grillina incassa una nuova clamorosa stroncatura dal prestigioso giornale statunitense. In un editoriale dal titolo “La sudicia metafora di Roma” a firma dell’ex corrispondente dall’Italia, Frank Bruni, i primi undici mesi di governo a cinque stelle della Capitale vengono raccontati con queste impietose parole: “La situazione è probabilmente peggiore del solito ed anche più demoralizzante che mai perché i romani hanno eletto un giovane nuovo sindaco di Roma, proveniente da un nuovo giovane partito che ha promesso di cambiare le cose, ma quasi undici mesi dopo, non ha fatto nulla del genere”.
Descrivendo la situazione di queste settimane, il giornalista americano scrive: “A Roma c’è immondizia praticamente ovunque, le autorità continuano a promettere, senza successo, di tenere il problema sotto controllo”. E ancora: “I monumenti restaurati da poco con i milioni degli sponsor privati come il Colosseo, la scalinata di Trinità de’ Monti a piazza di Spagna e la fontana di Trevi, brillano per gli occhi dei turisti, mentre Roma puzza per i suoi residenti a causa dell’inettitudine delle istituzioni”.
L’editorialista, continuando la sua disamina, sottolinea che il problema di Roma non si limita ai rifiuti e si sofferma sullo stato di degrado in cui versa la città, dall’esplosione di ambulanti privi di licenza, alle erbacce selvagge, dai trasporti pubblici inaffidabili, agli avvallamenti delle strade non riparate. Non manca un riferimento cinematografico: Per Bruni, che cita uno scambio di opinioni con una guida turistica, “L’invasione di gabbiani, piccioni e cornacchie sembrano la sceneggiatura di film dell’orrore co-diretto da Fellini e Hitchcock”.
Il degrado di Roma e il fallimento di Virginia Raggi sono sempre più un caso internazionale e questo rischia di causare un calo del turismo, linfa vitale per la già precaria economia della città. Un’umiliazione per l’Italia e per la sua Capitale: quel gioiello che il mondo ci invidia e che oggi va trovato scavando sotto montagne di spazzatura puzzolente prodotte dall’incapacità dell’uomo qualunque al potere. E non è una metafora…
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