Ambiente

Il Gra sostenibile… è possibile

28 Novembre 2014

Gra è l’acronimo di Grande raccordo anulare, quindi sinonimo di traffico congestionato, caos e smog. A Roma, Gra significa perdita di tempo e imbottigliamento in mezzo alle auto, con il corollario di nervosismo. Né più né meno della metropoli nevrotica. Ma, capovolgendo lo stereotipo dell’informazione pessimista, la ciclabilità a Roma può essere raccontata a partire da due appassionati di bicicletta. Carlo Molinari e Roberto Renda hanno avuto l’intuizione: Gra potrebbe diventare Girare Roma in Autonomia, ovviamente su due ruote. Gra contro Gra, insomma.

Il progetto è il punto di partenza per descrivere la situazione nella Capitale ed è la testimonianza di un impegno civico, che grazie al web può diffondersi in maniera virale. Molinari è videomaker di professione, Renda è ricercatore: insieme, armati di bici e videocamera hanno iniziato a raccontare sul sito Girare Roma in Autonomia la quotidianità delle persone che scelgono il mezzo più sostenibile esistente. La bicicletta.

Nella sezione Gente che pedala vengono intervistati «tutti coloro che ogni giorno rischiano la loro incolumità, sfidano il traffico, l’asfalto, i tombini e i sampietrini pur di andare a lavorare in bicicletta». La pagina Facebook ha superato i mille fan in meno di due mesi. Un fattore di successo risiede in una particolarità: spesso vengono descritti percorsi ciclabili sconosciuti, facendo opera di divulgazione.

I filmati illustrano il chilometraggio coperto, il tempo impiegato e le calorie bruciate. Ma al di là dell’aspetto informativo in senso stretto, spiegano ad ampio raggio le difficoltà nella mobilità dei cittadini romani. «Vorrei portare la bicicletta sull’autobus, ma negli orari di punta non è sempre possibile», racconta Alessio, uno dei coraggiosi “rivoluzionari” della mobilità romana che ogni giorno inforca la bici per spostarsi. 

Emerge così che i problemi della mobilità sono numerosi. Del resto, oltre alle storie, ci sono i dati: nonostante i “pochi eroi”, raccontati da Gra, solo lo 0,6% degli spostamenti viene fatto in bicicletta. Roma, insomma, non è a dimensione di pedalata, benché la mappatura delle piste ciclabili indichi una presenza diffusa di appositi percorsi. Il problema è che spesso sono poco curati e talvolta totalmente ignorati dai cittadini. 

Certo, manca la cultura della bici. «Crediamo fortemente nella formazione come risorsa strategica per il miglioramento e lo sviluppo della mobilità in bicicletta», ha affermato in un recente convegno Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale della Fiab (Federazione italiana amici della bici). Un discorso generale che può essere perfettamente declinabile per Roma. Ma è anche il tipico cane che si morde la coda: non c’è la cultura, perché i cittadini non vedono grandi sbocchi per la ciclabilità

La politica dovrebbe dunque intervenire, ma quando ci prova finisce per inanellare figuracce. Uno degli handicap maggiori per la Capitale è stato il fallimento del bike sharing, che per ammissione dell’Amministrazione è rimasto «marginale». Tra gli obiettivi c’è però quello di rilanciarlo con forza. «Nel breve periodo, per i servizi gestiti da Roma Capitale, si prevede che il bike sharing, dalle 29 ciclostazioni preesistenti, amplierà l’offerta fino ad 80 ciclostazioni, con circa 1.200 stalli e circa 1.000 biciclette», spiega il Comune di Roma. Ma prima servono i soldi, che arriveranno dal ricavato delle affissioni di cartelloni pubblicitari. 

Il nuovo Piano Generale del Traffico Urbano del Campidoglio, approvato a marzo 2014, si propone in generale un obiettivo ambizioso: «Il passaggio, in 5 anni, da uno share modale attuale di 0.6% di spostamenti effettuati in bicicletta al 4% e fino al 10% nel centro storico». Una rivoluzione, in pratica. Almeno a parole: i fatti bisogna attenderli. Mentre sul campo c’è chi opera per immaginare il Gra, inteso come Girare Roma in Autonomia, davvero sostenibile.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.