Roma
God save the Major
Finalmente!
Con tutti i guasti, i casini, gli errori, l’inesperienza e le incognite del caso che volete, un sindaco, meglio ancora, una sindaca, giovane, decisa, coraggiosa, fino a prova contraria pulita moralmente e politicamente, fuori dai soliti giochetti schifosi ai quali ci hanno fatto assuefare i figuri che hanno governato e governano questo Paese, forte dell’appoggio inquivocabile della sua giunta, anch’essa fuori da quegli stessi sporchi giochi, ha fatto un atto d’amore e responsabilità verso Roma.
Tanto di cappello, dunque, a Virginia Raggi e al M5S, che hanno impedito la nuova imponente sciacallata che stava per piovere sulla capitale in vista della candidatura ai Giochi del 2024.
Nessuno, da tempi ormai remoti, ha avuto la volontà politica o il coraggio di mettersi contro l’impero delle lobby, a parte, anche lui con tutte le manchevolezze e gli errori del caso, Ignazio Marino, che però è stato immediatamente defenestrato dal suo partito, che con le lobby ci ha fatto sempre palate di soldi alla faccia della legalità, della trasparenza e del rispetto verso i propri elettori e i cittadini tutti.
Chi mi segue sa che non le ho mai mandate a dire, d’altra parte, neanche al Movimento, ma a questo giro hanno piazzato un colpo che levati!
Certo ora occorre che crescano un po’ tutti, la smettano con le cazzate da liceali, e capiscano che sta arrivando il fuoco di batteria del Regime e dei suoi sgherri, dunque prendere fiato e poche ciance, diventassero tutti un po’ bhuddisti e si concentrassero sulle cose serie.
Forza, ragazzi, dimostrateci che davvero non vi perdete dietro alla guerra per bande, fate i bravi.
Ancora oggi, certe cose che leggo e sento e vedo del Movimento mi fan venire i brividi, le trovo a volte sgradevolmente fascistoidi.
Non me ne faccio niente, per dire, delle scuse dei pezzi grossi del Movimento per l’aggressione ai giornalisti a Palermo.
Un partito, movimento, chiamatelo come vi pare, che si dice diverso deve cambiare ottica, rivoltarla, deve “educare” la sua base a tutt’altri atteggiamenti.
Capite cosa intendo? Sì che lo capite, io lo so.
Vorrei non aver mai sentito Virginia Raggi affermare che i giornalisti gli fanno pena.
Non si dice, perché non si dice e basta, non così, piantatela con la storia dei preti che sono tutti pedofili, i poliziotti tutti bastardi, e i giornalisti tutti servi del sistema, servi del sistema un cazzo, c’è gente che lavora per dieci centesimi a pezzo, che tenta di informare spesso senza mezzi, che fa levatacce disumane e passa giornate e giornate in mezzo alla strada per quattro soldi, sempre più a rischio di aggressione.
Accrocchiare tutto insieme e sparare nel mucchio ad alzo zero è una roba che mi aspetto da un Giovanardi, da un Gasparri, gente di questo livello, voglio dire.
Ho sempre scritto e detto apertamente che per come sono andate le cose finora ho il forte sospetto che il Movimento sia nato per incanalare e far sfociare nel nulla, una marea montante di malcontento, rabbia, abbrutimento, che i partiti di Regime non riuscivano più a contenere.
Lo dissi quando Grillo, che allora era in una posizione dominante, si rifiutò di fare il governo con Bersani. Sia Lui che Casaleggio sapevano benissimo che bisogna sporcarsi le mani, per cambiare le cose, il fango lo devi spalare tu per primo, c’è poco da girarci intorno. Lo pensavo allora e tutt’ora sento delle brutte sensazioni.
E poi la sviolinata dell’ambasciatore americano appena nato il Movimento, ce l’ho ancora incastrata in gola.
Per non parlare delle aperture ai fascisti di Casa Pound.
E che vi devo dire, son fatto così!
Però però però, stavolta voglio essere io per primo a rovesciare l’ottica.
E allora invece che avvelenarmi per quello che non mi va giù del Movimento, voglio pensare a quello che mi piace della giovane Virginia, che con quelle orecchie un po’ naif sembra davvero un principessina elfica, minuta, secca che se la metti controluce le fai le radiografie, che però è andata avanti, ha messo faccia e nome su personaggi che magari se avesse scaricato subito si sarebbe resa la vita più tranquilla. e ha fatto la prima cosa giusta che poteva fare allo stato dell’arte.
Faccio il tifo per lei, lo dico, spudoratamente. Forza piccoletta, mena a destra e a manca, non farti prendere la mano dalle stesse squallide logiche che ci hanno portato a ridurci in questo stato.
Ce la puoi fare, devi soltanto crederci, fidati.
Mi piace, è una ragazzetta tosta, che viene dalla borgata vera, poco importa se di destra o di sinistra, la sopravvivenza non ha bandiere, colore, ideologie, cambiano soltanto i modi.
Che nonostante sia cresciuta professionalmente con personaggi come Previti, tanto per dire il primo che mi viene in mente, ha portato a casa un provvedimento che gli effetti positivi si sentiranno, negli anni, e come se si sentiranno.
Ha fatto il primo concreto gesto di rispetto verso una città stremata, ridotta al lumicino, che ha bisogno di cure, di respirare aria nuova, di vedere un futuro che non sia la qualunque.
E poi, se proprio ve lo devo dire, le sfiammate di coattaggine da panterina di Ottavia che gli scappano ogni tanto, mi divertono da morire.
Volete mettere il sorriso deliziosamente paraculo della neo sindaca di roma, rispetto a quello da orsacchiotto sotto metadone di Veltroni?
Voglio dire, fino a ieri c’avevamo Rutelli.
Virginia Raggi mi fa l’effetto come quando spalanchi porte e finestre, verso Aprile.
Aria nuova.
Ti pare poco?
Sapete cosa?
Per come la vedo dovremmo noi per primi smetterla di vedere divise, ordini professionali, divise tute e cappelli, dovremmo ricominciare a vedere le persone. Almeno potremmo provarci.
Hai visto mai che funzionasse?
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