Roma
Altro che “pugno di ferro”: gli hooligans olandesi se ne tornano a casa
Non hanno nemmeno avuto il tempo di vedere la “Barcaccia” risistemata, che già se ne devono andare. Gli unici sei tifosi del Feyenoord arrestati dopo i disordini di piazza di Spagna di giovedì scorso sono già sulla via del ritorno: destinazione Rotterdam.Il sindaco di Roma Ignazio Marino era pronto a stracciare loro il passaporto, il presidente del Consiglio Matteo Renzi già chiedeva pene severe, “li puniremo con durezza”, fra Alfano che sognava un “Daspo europeo” e il questore D’Angelo che si autocongratulava per “l’assenza di morti”. Invece il tragicomico scarico di responsabilità seguito ai disordini nella città di Roma si è concluso, per ora, nell’unico modo possibile: con l’applicazione della legge.
Perché prima di mettere in pratica quelle “pene esemplari”, che da qualche giorno dimorano sulla bocca di tutti, serve un processo e soprattutto una sentenza. E questa mattina il gip Daniela Parasporo, dopo aver convalidato gli arresti per i sei olandesi, accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ha applicato la misura cautelare richiesta dal Pm Eugenio Albomonte, il quale, ravvisando la possibile reiterazione del reato, aveva chiesto che ai sei fosse imposto il divieto di dimora in Italia. I sei tifosi del Feyenoord dovranno lasciare il carcere di Regina Coeli e tornare, quindi, in Olanda. Saranno le indagini a stabilire le loro effettive responsabilità nei disordini di Piazza di Spagna, anche se cinque di loro, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, hanno negato ogni addebito.
“E’ normale che il danneggiamento della Barcaccia abbia suscitato grande clamore e indignazione – spiega l’avvocato del Foro di Roma, Giovanni Ferrari, che difende uno dei sei olandesi, indagato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale – ma è sempre sbagliato dare vita a questi processi mediatici che non servono a nulla, se non a creare confusione e sete di vendetta. Quello che mi auguro è che le indagini, potendo poggiare su una incredibile mole di video, possano fare luce su quanto realmente accaduto in Piazza di Spagna”. Che ad oggi, nonostante siano passati 3 giorni, non è ancora per nulla chiaro.
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