Roma
Ecco come appare Roma nel “mercoledì pulito” di Virginia Raggi
“CoRAGGIo Insieme Cambiamo Tutto” è il suo slogan per Roma. E appena annunciata la giunta, arriva la grande promessa. Virginia Raggi, la prima Sindaca romana, sostenuta dall’Assessore alla Sostenibilità Ambientale Paola Muraro, fresca di nomina, assicura che entro mercoledì, oggi, la città sarà pulita. E lancia l’hashtag #romapulita, affinché siano i cittadini i primi protagonisti dell’operazione, denunciando il degrado. Perché nel frattempo la situazione è quasi surreale, nei giorni scorsi sono stati avvistati cinghiali nel quartiere Monte Mario ed è diventato virale un video che riprende bambini intenti a contare i topi a Tor Bella Monaca.
Ecco, a questo punto noi siamo pronti a farci investire dal vento del cambiamento pentastellato e diamo tutta la nostra fiducia alla Sindaca che si commuove dal “balconcino” del Campidoglio, come lei stessa lo ha chiamato in diretta live su facebook. Solo che… mentre scriviamo è proprio mercoledì mattina e la deadline #romapulita è scaduta. Siamo a San Lorenzo, uno dei quartieri potenzialmente più belli di Roma, abitato da studenti, artisti, intellettuali, in cui è rimasta intatta anche una straordinaria anima popolare. Un luogo che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della città. E invece da un anno è sommerso dalla spazzatura, come dimostrano le immagini.
Da un anno, ossia dalla scorsa estate, in pieno agosto, quando è partito il piano di raccolta differenziata “porta a porta” e sono stati eliminati i cassonetti, senza verificare l’effettiva fattibilità dell’operazione né sensibilizzare gli abitanti. Il quartiere nel giro di pochi giorni è diventato una discarica fuori controllo, dove la gente si sente legittimata ad abbandonare ovunque oggetti di ogni tipo, dai televisori ai materassi, fino ai lavandini. Ci sono vie che spesso sembrano appartamenti a cielo aperto. Tratti di strada, dove la programmazione prevede la pulizia 3 volte la settimana, in cui l’AMA non interviene da mesi, come la parte di via dei Sabelli dove sorge il celebre Centro di Neuropsichiatria Infantile voluto da Bollea per il Policlinico Umberto I, o via dei Marsi, intorno alla prima scuola fondata da Maria Montessori, da sempre luogo di pellegrinaggio di studiosi internazionali. O ancora la piazza dell’Immacolata, zona pedonale dove potrebbero giocare i bambini, se non fosse ricoperta di vetri rotti e devastata da spaccio e degrado diffuso. Riguardando un documentario RAI del 1967, vediamo che le cose in 50 anni non sono tanto cambiate: “Signora se è già passato lo spazzino, noi cosa possiamo fare? Lo butti giù per strada il suo vaso da bagno, in un angoletto un po’ nascosto e lo lascia fare, poi passa lo spazzino e lo prende…”, risponde l’operatore alla telefonata di una signora.
Che Roma sia un laboratorio di sperimentazione?
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