Partiti e politici

Decaduto Marino, torna “quanto sei bella Roma”

2 Novembre 2015

Una delle peggiori pagine politiche di Roma è appena andata in archivio. Ma la grancassa mediatica è già pronta a narrare le epica gesta di un possibile rinascimento Capitale. Il Grande Malato d’Italia, senza gli “anticorpi” contro la corruzione (copyright Raffaele Cantone), ha le speranze di guarire grazie a una mano miracolosa. L’insediamento di Francesco Paolo Tronca nel ruolo di commissario è stato presentato come un grande evento mediatico, quasi dimenticando che per la città resta un’onta: iniziare il Giubileo (e affrontarne una metà) senza un’amministrazione eletta dai cittadini, bensì con delle persone paracadutate dall’alto. Senza tacere il fatto che durante l’Anno Santo si mescoleranno pellegrini e campagna elettorale, non proprio un’immagine da cartolina.

Il commissariamento è una sconfitta, almeno per chi prova ancora un moto di spinta verso la democrazia: si tratta di un tema da mandare a memoria per evitare celebrazioni in pompa magna . Perché un punto resta ineludibile: la decadenza di Ignazio Marino da sindaco è stato un gesto atroce dal punto di vista politico, di gran lunga peggiore all’ipotesi di un voto di sfiducia. I consiglieri avrebbero dovuto dire nell’Aula del Campidoglio il motivo per cui non avevano più fiducia nel chirurgo marziano. Più che altro per spiegare agli elettori cosa è accaduto.

E così, la Roma brutta, sporca, bloccata e degradata delle ultime settimane ha lasciato spazio da qualche ora a uno scenario diverso: il commissario che arriva al Campidoglio, il commissario che incontra Papa Francesco (proprio lui che aveva categoricamente affermato di non aver invitato l’allora sindaco Ignazio Marino negli Stati Uniti), il commissario che partecipa alla cerimonia con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, il commissario che promette di farcela come ha fatto per l’Expo di Milano.

Certo, è noto che la curiosità degli esordi ruota sempre intorno alla persona, ai primi atti, alle abitudini di un personaggio poco noto chiamato a svolgere un compito importante. Tuttavia, l’auspicio è che l’attenzione mediatica resti comunque molto alta nei confronti delle disfunzioni di una città che ha tanti problemi, di cui Ignazio Marino non era sempre responsabile pur nella sua manifesta difficoltà a governare Roma.

Ecco, non vorrei che decaduto Marino si possa tornare a intonare “quanto sei bella Roma” grazie a Tronca, mettendo la polvere – i quintali di polvere – sotto il tappeto, lasciando ai romani e ai turisti i disagi quotidiani. Ma senza raccontarli troppo in giro, che certe cose è meglio strombazzarle per un calcolo, per un qualche motivo – tipo screditare un sindaco – e non per risolvere realmente i problemi. Come i mezzi pubblici che non funzionano e l’illegalità dilagante, che non sono miracolosamente migliorati con l’arrivo di Tronca al Campidoglio.

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