Partiti e politici
Confessioni di un incandidabile
Premessa, oggi non mi candiderei neanche per il Consiglio municipale. Ritengo che fare politica sia diventata una vocazione al martirio o una scelta di chi è disperato. Bene che va, prendi insulti. Male che va, avvisi di garanzia a rotta di collo.
Ma se, per ipotesi, dovesse venirmi in mente di candidarmi a qualcosa, sarei politicamente “morto” prima di cominciare. Da due giorni, infatti, si contesta a Virginia Raggi di essere stata praticante dello studio legale di Previti e presidente della società HGR, di una collaboratrice di Panzironi, ex AD dell’AMA nominato da Alemanno, rinviato a giudizio nell’inchiesta “terra di mezzo”.
La tesi, ben esplicitata ad esempio nell’articolo di Claudia Fusani su L’Unità di oggi è: se Raggi era presidente di una società che faceva riferimento a una collaboratrice di una persona rinviata a giudizio per corruzione, non poteva non sapere del giro di tangenti contestato dal Procuratore di Roma, Pignatone.
Ecco, se questa tesi regge, lo confesso: sono incandidabile. Conosco Alemanno dal 1998 e ho lavorato con lui, sia quando era ministro che quando era sindaco (a differenza di Virginia Raggi, che non ha mai conosciuto Alemanno). Conosco Panzironi almeno dal 2003. Non so se Virginia Raggi l’abbia mai incontrato. Io si, almeno mille volte. Claudia Fusani fa riferimento al presunto finanziamento illecito avvenuto tramite la Fondazione Nuova Italia. Non credo che Virginia Raggi sia mai entrata in quella Fondazione. Io l’ho (quasi) “fondata”…
Se la tesi per cui Raggi “non poteva non sapere” è valida, allora io sono il boss assoluto di Mafia Capitale. O, in alternativa, un demente totale a cui è sfuggito per anni tutto ciò che gli stava succedendo sotto al naso.
Per quel minimo di autostima che mi rimane, tenderei piuttosto a considerare demente chiunque dia credito a una tesi come questa. Finiremo per considerare “corrotto” chiunque sia “amico” su Facebook di un indagato per corruzione.
Dall’intelligenza collettiva alla demenza digitale, il passo è breve. Brevissimo.
P.S. 1: Non sto “difendendo” Virginia Raggi, sto difendendo la logica. Fate un test su voi stessi. Voi lavorate con un tizio. Questo tizio collabora con un altro tizio il quale è coinvolto in un giro di corruzione (che per definizione non è proprio una cosa trasparente e nota a tutti). Sareste sicuri al 100% di scoprirlo? Se si, chiamate la Procura di Roma, Pignatone ha bisogno di voi!
P.S. 2: Se avete “prove” del coinvolgimento di Virginia Raggi, allora mettetele nero su bianco. Anche in quel caso, Pignatone ha bisogno di voi!
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