Arte
Rue Dénoyez, il tempio della street art parigina che rischia di sparire
Si chiama rue Dénoyez ma a Parigi tutti la conoscono come “la rue du graff” (la via dei graffiti), un nomignolo simpatico per indicare una delle vie più colorate e vivaci della città. Da una quindicina d’anni, i muri di questa piccola strada sono diventati il paradiso di writer e appassionati di street art di mezza Europa, ma il loro destino è quello di essere rasi al suolo par far spazio a un progetto immobiliare del Comune parigino.
Rue Dénoyez si trova a Belleville, il quartiere popolare del ventesimo arrondissement dove Daniel Pennac ha ambientato i suoi romanzi più famosi. Arrivarci è facilissimo: basta prendere la linea due della metro, scendere alla stazione di Belleville e girare subito a destra. Se si hanno difficoltà è sufficiente affidarsi al proprio naso. Quando l’odore intenso e chimico della vernice spray copre quello leggero e speziato dei ristoranti cinesi e vietnamiti che popolano il quartiere, allora non ci sono dubbi: quella è rue Dénoyez. Da un po’ di tempo in qua, sbagliarsi è diventato impossibile: uno striscione con su scritto “Sauvons la rue Dénoyez ” attraversa la via e la strada è tutta un su e giù di artisti e abitanti della zona che raccolgono firme contro la decisione del Comune di abbattere i murales per sostituirli con una cinquantina di alloggi popolari.
Prima di diventare “la rue du graff”, rue Dénoyez era considerata un posto da cui stare alla larga. Un vicolo frequentato solo da spacciatori e prostitute in cui nessun turista si sarebbe mai sognato di avventurarsi. Nel 2000, però, succede qualcosa che nessuno sa spiegare e la via diventa il punto d’incontro di tantissimi writer, parigini e non. I bar si popolano di giovani appassionati di street art che discutono tra loro e abbozzano su tovaglioli di carta degli schizzi che diventeranno murales giganteschi. Anno dopo anno, lungo tutta la via spuntano piccoli atelier di pittura e la strada diventa una galleria a cielo aperto. Da allora “la rue du graff” ha cambiato aspetto centinaia, forse migliaia di volte. C’è stato un momento in cui i disegni erano tutti sul blu; un altro in cui i colori erano tantissimi; un altro ancora in cui a far mostra di sé c’erano dipinti rinoceronti, leoni, scimmie e pappagalli, neanche fosse uno zoo. Murales dopo murales, rue Dénoyez si è guadagnata uno spazio su tutte le migliori guide turistiche di Parigi fino a diventare una meta imprescindibile per gli amanti dell’arte che passano dalla Ville Lumière.
Secondo molti abitanti di Belleville, il progetto immobiliare che farà sparire i graffiti dalla via metterà a rischio non solo l’economia e la vivacità culturale della zona, ma l’equilibrio sociale dell’intero quartiere, abitato quasi esclusivamente da immigrati. La gente del posto teme che, eliminati i murales, si rifacciano vivi spacciatori e prostitute. Quel che è certo è che senza rue Dénoyez Parigi perderà un odore – quello delle bombolette spray -, un colore – quello sempre diverso dei murales – e un suono – quello allegro delle parole “la rue du graff”.
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