Moda & Design
Parigi Fashion Week: sulle passerelle francesi vince la leggerezza
La settimana della moda femminile di Parigi per la prossima primavera-estate è stata un concentrato di ritorni, debutti e novità. Dalla prima collezione firmata da Alessandro Michele per Valentino, alla conferma di gradimento per Miu Miu di Miuccia Prada, al ritorno di Romeo Gigli, passando per i Saint Laurent, Vuitton, Balenciaga, Hèrmes e Chanel. La Ville Lumière, dopo Milano, si trasforma in capitale internazionale del pret à porter, in attesa delle sfilate di Houte Couture
Parigi- la Parigi Fashion Week per la moda donna primavera-estate 2025 del pret à porter è giunta al termine. Quello che abbiamo visto in passerella negli scorsi giorni ha certamente reso la Ville Lumière, capitale internazionale delle nuove tendenze, proprio come Milano. E in attesa delle sfilate dell’Haute Couture, che si svolgeranno nei prossimi mesi proprio a Parigi, tanti sono stati i debutti importanti, come quello di Alessandro Michele alla guida di Maison Valentino, dopo l’addio di Pierpaolo Piccioli. Ancora, il ritorno di Romeo Gigli e le conferme di gradimento massimo per Miuccia Prada con la linea Miu Miu, o per i mostri sacri francesi come Saint Laurent, Hèrmes, Vuitton, Balenciaga e Chanel. Ad ogni modo, il trade unions di queste sfilate certamente riguarda la leggerezza e la ricerca dell’essenziale.
Si intitola“Pavillon Des Folies”, la prima collezione femminile disegnata da Alessandro Michele per Maison Valentino, ispirata al tempo ed al suo scorrere inesorabile, strettamente legato alla concezione della bellezza, magica, inafferrabile e non corruttibile. Tutto compendiato in un mix di tessuti, colori, ricami, calze di pizzo rosso Valentino, nastri e fiocchi immancabili. Pois, rouches di seta, borchie, pelle spazzolata, piume.
Un altro italiano ritorna a sfilare in quel di Parigi, portando in passerella l’eccellenza del made in Italy. Si tratta di Romeo Gigli, che rilegge la sua storia con l’esordio negli anni ‘ 80, fondendo stile sartoriale a romanticismo femminile in chiave rinascimentale, applicando bottoni perlati, legnosi e utilizzando materiali ecosostenibili ed interamente italiani, come lino, denim, canapa. Righe larghe, tailleur capovolti, trench e cappotti reversibili, blazer che si compongono di panciotti, e giacche retrò con voltant a coprire le spalle, fluidamente.
Miucca Prada, invece, presenta la collezione della linea Miu Miu, proprio nell’ultimo giorno della Paris Fashion Week, e alcuni degli abiti, vengono indossati volutamente in modo “sbagliato”, ovvero abbassandoli e ripiegandoli intorno al corpo, come i maglioni che, allacciati in vita divengono dei top. O tessuti come la seta che viene resa nell’effetto nylon. Spazio alla maglieria che padroneggia, al piquè, ai toni perlati, al denim in chiave maschile, alle polo in stile tennis, ai corsetti in elastam.
Giambattista Valli, per la prossima Primavera/Estate sceglie un look impalpabile e lineare. Mussola, lunghezze che fluttuano senza tanti fronzoli, colori pastello, vestali che lasciano vedere in trasparenza la lingerie. Estremamente femminile e sensuale, con figure eteree a calcare la passerella in modo regale.
Da Saint Laurent, ecco lo smoking con le spalle dal maxi volume, nei toni del grigio, nero, prugna, in barba al ciclo delle stagioni. Ancora, bluse di pelle o scamosciate su abiti di chiffon, o stampati in cachemire. Tutto è sempre ideato nel rispetto dello stile del fondatore, l’immenso Yves, che ha creato un modello di eleganza femminile eterno.
Hermès, parla di una donna decisa, ma anche iperfemminile e seducente. La pelle dei capi è morbidissima , i pantaloni o le gonne scendono fluidi senza segnare il corpo, con trasparenze create a regola d’arte. Cappotti di seta, ma anche di lana con tasche e passanti in vista per agganciarci gli occhiali; accessori squadrati come gli orecchini, realizzati con le linguette delle borse. Ed in mano le modelle, portano la borsa Birkin al contrario, come fosse ancora in lavorazione.
Nicolas Ghesquière, per Louis Vuitton, ha porta alla luce la collezione primavera-estate, vincendo per stile e colori, con una super passerella disseminata di valige e bauli, della maison francese. Pantaloni alla capri, o a unica gamba, maniche con lo sbuffo, tante piume anche ai piedi, su sandali ballerina o in stile pantofola.
Stella McCartney, mixa maschile e femminile, tra volumi e sostenibilità. Il suo messaggio è semplice, chiaro e potente: “A bird’s eye view”. Troviamo in passerella abiti con le ali che ci permettono di vedere oltre le piume, oltre la superficie.
Perché, il rispetto per il Creato passa anche dalla tutela del mondo volatile. Basti pensare che il 50% delle specie di uccelli è a rischio di estinzione. E solo la moda, con il suo approccio aggressivo permanente, per esempio, uccide 3,4 miliardi di anatre, oche e tanti altri pennuti per poterne ricavare le piume. Per questo, la stilista londinese, ha creato tailleur gessati, grigi o bianchi drappeggiati, canotte simbolo del suo attivismo pragmatico e incisivo, con materiali e tessuti leggeri e composti per oltre il 90% di fibre ecosostenibili. Maglieria dal registro sportivo, con imbottitura nelle spalle, bomber dall’effetto crespo e maniche come fossero ali. Pelle vegana, nylon riciclabile, cristalli utilizzati per decorazioni, ma senza piombo.
Da Balenciaga, i jeans sono lavorati e trasformati in stivali, i reggiseni trompe-l’oeil servono a conferire eleganza e spregiudicatezza, ironia e sensualità. Demna Gvasalia, ha voluto stupire, disegnando una collezione dotata anche di un pizzico di follia. Bomber a vita, spalle molto ampie, occhiali mascherina e visi nascosti da cappelli abbassati. La passerella è raffigurante una sorta di enorme tavolo, dal sapore autobiografico per lo stilista georgiano, che ha pescato tra i ricordi di infanzia quando da piccolo organizzava sfilata sul tavolo da pranzo di sua nonna.
Infine, Chanel presenta una carrellata di grandi must della maison, attraverso piccole e preziose variazioni: le giacche dei tailleur in bouclè sono cucite con colletti molto importanti dal piglio favolistico, le gonne e le gonne-pantalone portano spacchi centrali, e tutto il resto è corredato da piume che svolazzano, come le tute da aviatore, in memoria del canarino di Mademoiselle Coco, regalatole da una sarta durante la sua incessante attività creativa.
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