Moda & Design
Parigi Fashion Week: ecco un uomo in continuo movimento
Sulle passerelle francesi per il prossimo autunno- inverno, si celebrano cowboy e ballerini. Come da Louis Vuitton, con la seconda collezione firmata Pharrell Williams e da Dior, dove Kim Jones rende omaggio all’icona della danza Rudolf Nureyev. E ancora, l’Infinito del blu cielo come colore universale, disegnato da Pierpaolo Piccioli per Maison Valentino; il ritorno di Balmain homme e l’eleganza inconfondibile di Hermés
Parigi– La settimana della moda uomo autunno 2024-2025, appena conclusasi in quel di Parigi, ha visto calcare le passerelle da figure maschili di cui si esalta un moto continuo. Dopo il ritorno al bel vestire degli show di prêt-à-porter visti a Milano, le maison che hanno sfilato all’ombra della Ville Lumière hanno consegnato una immagine maschile sciolta e votata alla libertà. Si parte con la Fondation Louis Vuitton, magicamente trasformata in una terra battuta da sole e mandrie di animali tipica del canyon. Con lo scorrere in sottofondo dei tamburi dei nativi americani a segnare il tempo. L’uomo disegnato da Pharrell Williams, alla sua seconda collezione per il noto brand francese, indossa cappelli da cowboy, chaps in jeans pieni di frange, e coperte in fantasia Navajo, riadattate in cappotti. Per la parte elegante, invece, spazio a camicie ricamate in stile rodeo; luccicano comunque le paillettes e i gioielli nelle sfumature del turchese; catene d’oro ad impreziosire i jeans.
Da Dior, Kim Jones, propone un uomo con la passione per la danza. Rendendo omaggio all’icona del balletto Rudolph Nureyev. Una silhoutte maschile, leggera, molto ricercata, pregna di cultura, con pezzi bon ton, sempre adatti in ogni occasione: cardigan, giacche decostruite, ma anche pantaloni morbidi, shorts, trench con sotto dei blouson. I tessuti scelti di alta qualità, permettono di poter assemblare e riassortire i capi a piacimento. Dunque, una riscoperta della Couture maschile nella Maison di Avenue Montaigne, dove sicuramente non mancano gli spunti estrapolati dagli archivi storici di una delle case di moda più importanti del mondo. Spicca su tutto, l’elegantissima conferma che veste l’intera collezione: la giacca Bar del New Look, abbinata con il Tailleur Oblique, già presentato e apprezzatissimo, dallo stesso Jones, in occasione della sua prima collezione per Dior. Le maglie a coste che avvolgono il torace come una seconda pelle, indossate su shorts di lana con zip ben in vista, un dress code molto utilizzato da Nureyev durante le sue prove. Ricami di cristalli per i cappotti gessati, canotte in stampa cocco e kimono in perfetto stile giapponese. Uno particolarmente appariscente in color argento, realizzato con la tessitura Hikihaku (che ha richiesto il lavoro ininterrotto di dieci persone per diversi mesi), l’ennesimo richiamo celebrativo al grande ballerino di origini russe. Lo spettacolo si conclude su una passerella doppia e rotonda ad effetto carillon.
Ci pensa Dries Van Noten a creare, smussare e rimescolare, le varie declinazioni di eleganza anticonformista, da qui il titolo della sfilata “Unexpected elegance”, che ricostruisce forme e proporzioni degli abiti.
Colore dominante, il nero che allunga le figure dei cappotti e dei completi doppiopetto; pantaloni larghi con maxi tasche, pullover che scoprono una spalla e spille gioiello a chiudere lateralmente le giacche. Ancora, pelle nera per i top stretti e lunghissime frange a coprire le braccia.
Sir Paul Smith, porta in scena lo stile inglese dello scorso secolo. Suit morbidi, pantaloni con la piega, capispalla a cascata e coat in chiave militare. Tinte che parlano delle mille declinazioni ruvide e polverose della terra, con incursioni di colore a rischiarare.
Da Kenzo, invece, l’uomo è un samurai di strada. Nella suggestiva Sala di lettura della Biblioteca Richelieu, si susseguono completi slim con stampe di dettagli che si intersecano tra loro.
Sfilano completi smilzi stampati, con un motivo intrecciato. Per i capi femminili, tutto è oro o comunque sfavillante. Le creazioni maschili, propongono gonne tablier fino alle caviglie, gilet smanicati o imbottiti a protezione, come corazze. Stivali di pelle, leggins e cappotti over, con cinture cadenti, si avvicendano a vestaglie da ring.
“Le Ciel“, la collezione Valentino uomo autunno inverno 2024 2025, porta in scena il colore del cielo che si trasforma in una sorta di ribaltone della virilità. Pierpaolo Piccioli, con questi abiti, canta la maestosità del blu. Passa in sottofondo la voce di Gino Paoli con “Il cielo in una stanza” e poi si cita l‘ “Infinito” del poeta Giacomo Leopardi.
Tutto ruota intorno al blu, non come segno distintivo della mascolinità di sempre, ma come immensità celeste, dunque colore perfetto per incarnare tutto il genere umano ed anche il suo bisogno di trascendenza. E allora, ecco dolcevita sotto alla camicia, o a polo, borse grandi, pantaloni di alta sartoria, maglioni di lana a coste e magliette mono colore impreziosite di cristalli. Montgomery total blu, perfino negli alamari, all’insegna della fluidità dell’essere propriamente ciò che si è.
Balmain homme sotto la direzione creativa di Olivier Rousteing è tornato a sfilare a Parigi per la linea uomo. Il designer tiene per mano Naomi Campbell, tra i guys Balmain.
Si vedono coat sartoriali con cristalli colorati a formare il volto di donna; top di strass per evidenziarne l’occhio, l’altro la bocca rossa. L’impronta di un bacio di rossetto è impressa su una camicia bianca; Il profilo del viso segna i contorni di una giacca da smoking, dove la fascia in vita, rappresenta le labbra rosse. Nuances sgargianti, mixate con disinvoltura.
Inifne, Hermès, che da sempre parla la lingua dell’eleganza che detta i tempi. Véronique Nichanian, direttrice artistica della Maison francese dal 1988, disegna un uomo pragmatico ed avventuroso, ma che indossa capi dalla sartorialità eccellente. Spazio così al nuovo modello di trench maschile: spalle over, zip e cintura annodata in vita al posto dei bottoni, doppia tasca sul petto e appena sotto l’altezza della cinta, pelle e lana per il rivestimento interno. Ancora, giacca a vento indossata come si indosserebbe un blazer, su una camicia o un pull, con sotto un paio di jeans, pantalone in pelle o uno slim-fit di sartoria.
Il cappotto, in veste caban o fino al ginocchio, viene arricchito con pelle nera che contrasta con la lana color verde militare o dai pigmenti fangosi. Ma tutto in chiave anticonformista e meno ingessata, grazie ad un taschino gigante applicato in senso antiorario.
Hermès trasforma la giacca antipioggia in un accessorio glam e particolare oltre che pratico. Nella versione lunga di colore grigio antracite, o in versione più appariscente con sovrapposizioni in tessuto check.
Appuntamento tra pochi giorni con l’alta moda femminile per la prossima primavera estate.
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