Letteratura

Elvira Sellerio, la signora dell’ editoria con un amore viscerale per i libri

14 Marzo 2023
Ritratto di una delle più grandi editrici, che ha scoperto alcuni degli autori più importanti della nostra narrativa, legata a doppio filo con la sua Palermo

 

 

Elvira Sellerio, da tutti, ribattezzata come la “Signora” dell’editoria italiana, anche dopo la sua scomparsa, continua a rappresentare un punto fermo nell’universo letterario del nostro Paese, con una memoria, la sua, che si arricchisce sempre di più, nel tempo, di grazia e poesia, che solo l’amore viscerale per i libri e la scrittura sono in grado di generare. Una sorta di miracolo incastonato tra le parole che divengono balsamo per lo spirito di chi le legge o le sente raccontare, anche a distanza di anni.

Chi ha letto “La memoria di Elvira“, ovviamente edito da Sellerio, inserito proprio nella collana della casa editrice palermitana, intitolata “La memoria”, ha avuto modo di conoscere il ricordo celebrato con eleganza ed autenticità che ventritrè tra autori e collaboratori dell’azienda, offrono di Elvira Giorgianni Sellerio (1936-2010). Una collana, quella de “La memoria”, voluta proprio da Enzo Sellerio,  cofondatore della casa editrice, dall’intuito di Leonardo Sciascia e dalla prospettiva fuori dal comune della signora Elvira. Una raccolta di titoli che i lettori hanno premiato sin da subito, tributandole il successo che meritava, per la nobile finalità per la quale era stata coniata: una esortazione a non dimenticare certi scrittori, certi testi e certi fatti.

“La signora Elvira, come la chiamavano, amava le storie, sapeva riconoscerle, custodirle e restituirle nella felicità del proprio racconto e nel talento del mestiere: legarle nella sua collana, con un solo filo, teso tra l’intuito di lettrice e editrice e la vocazione a farsi tramite di un rapporto bellissimo tra gente che racconta storie e altra gente che le ascolta. Aveva il sentimento dei libri e ne ha fatto una ragione”, con queste parole scritte nella quarta di copertina del libro, si compendia la genialità e la delicatezza di una donna che, nell’editoria, ha portato avanti con convinzione indomita, una rivoluzione etica e sentimentale racchiusa tra le pagine dei manoscritti, riuscendo a tirare fuori la magia e la forza trascinante che tiene in vita il lettore e lo scrittore, dal canto suo.

Da bambina, aveva iniziato a coltivare la passione verace e vorace per i libri, quando a causa dei bombardamenti della Guerra, si era rifugiata con i suoi, in un paese fuori Palermo. Una nostalgia quella per la lettura, che aveva iniziato da quel momento a farle desiderare ardentemente di riuscire a reperire libri da leggere, o che le venissero regalati in occasione di ricorrenze particolari come le feste comandate, insomma, piccole ma intense boccate di ossigeno che le storie contenute nei testi erano in grado di donarle. Una passione che durante il percorso di crescita, si era poi unita ad un’altra inclinazione accademica pregevole, come quella per la giurisprudenza, facendole conseguire la laurea in legge presso l’università di Palermo, sulle orme del padre, Prefetto. Ma, dai primi anni ’60 in poi, la sua strada, aveva cominciato a seguire una direzione completamente diversa rispetto ad una mappa già abbondantemente segnata. In un periodo culturalmente assai effervescente, incentivato dal boom economico, a Palermo, Elvira conosce intellettuali del calibro di Alberto Arbasino, Umberto Eco, Michele Perriera, lasso di tempo coincidente con la fondazione del Gruppo ’63. Nello stesso periodo, nasce un amore fortissimo con il fotografo Enzo Sellerio, più grande di lei di 13 anni. Una relazione che la farà decidere di cambiare totalmente vita, pensionandosi dall’Eras, l’ente per la riforma agraria in Sicilia, ed investendo i soldi della liquidazione in un progetto editoriale condiviso proprio con Enzo: la fondazione di una casa editrice, la “Sellerio“. A differenza di tutto il circuito editoriale dell’epoca, che era solito mostrare particolare attenzione alle pubblicazioni impegnate, la casa editrice palermitana, sceglie di dedicarsi ad autori in grado di parlare di società in modo più limpido e meno appesantito da sovrastrutture. Da lì, anche il famigerato ed inconfondibile taglio grafico con la copertina blu e l’eleganza di carta e caratteri, sotto la supervisione letteraria di Leonardo Sciascia e Antonino Buttitta, un vero e proprio exploit di gradimento da parte dei lettori, che si rivelano entusiasti della linea editoriale seguita e degli argomenti narrati.

Dall’ unione sentimentale felice con il marito Enzo Sellerio, nascono Olivia ed Antonio, alla guida odierna di una delle realtà più vincenti del panorama librario italiano e non. Azienda che non ha mai tradito il proprio tratto distintivo: l’artigianalità delle scrittura, e la ricercatezza di fluidità del messaggio da trasmettere attraverso i titoli pubblicati. Sebbene il matrimonio con Enzo Sellerio, finisce, i due, rimarranno per sempre l’uno vicino all’altra, senza mai divorziare ed occupandosi rispettivamente con competenza unica, del settore narrativa e saggistica (lei) e di fotografia e libri di arte (lui).

Elvira Sellerio è stata una editrice lungimirante, geniale e di una raffinatezza pacata che ha impressionato il mondo dei libri del secondo Novecento, dall’impronta caparbia al fianco delle donne, e sempre interessata intimamente a scoprire e premiare il talento degli scrittori i cui testi le capitava di leggere, ed ai quali rispondeva personalmente con pazienza e garbo incrollabili. A lei si deve la scoperta di autori eccezionali per la nostra narrativa, del calibro di Gesualdo Bufalino, Maria Messina, Luisa Adorno, Alicia Gimenez-Bartlett e soprattutto Andrea Camilleri, ideatore delle avventure di Salvo Montalbano, commissario intrecciato con la varia umanità che gli gravita attorno e con lo sguardo dell’anima rivolto verso la linea d’orizzonte che il mare ti concede di scrutare con le sue carezze stordenti. Con Camilleri coltiverà una amicizia assai profonda ed indimenticabile. Vincitrice di premi di grande prestigio, ha saputo lasciare in eredità, anche oltre le mura di via Siracusa, a Palermo, dove rimane la sede storica della casa editrice, una memoria potente e salvifica, cesellata da un amore per i libri dalla connotazione quasi ultraterrena. Una scia di fascino e commozione che perdura anche dopo tredici anni dalla sua morte, per una grave malattia. Un ricordo tenero, soave e che sembra ancora colorare il cuore di chi entra in connessione con la sua storia, con le sue storie, con la sua memoria, con la sua vita.

 

 

 

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