Musica
Con ‘Of Shadows’ Fabrizio Cammarata arriva all’essenziale e incanta
Io sono arrivato qui per caso, nel senso che un giorno mi è arrivata una email. Si parlava di pre-ascolto, una cosa che possono fare solo i giornalisti, quelli accreditati presso certi uffici stampa che mandano in anteprima i materiali, perché possano essere ascoltati prima dell’uscita ufficiale del disco. E la mia curiosità ha fatto il gesto più semplice del mondo, che non è più nemmeno un click del mouse, è qualcosa di ancora più facile, è bastato infatti che premessi con la punta dell’indice sullo schermo del telefonino per aprire la casella Dropbox e poi per cominciare ad ascoltare un musicista che non conoscevo. Era il nuovo disco di Fabrizio Cammarata che mi è piaciuto da subito e che non riesco a smettere di ascoltare. E’ passato anche dalle orecchie di mia moglie in questi giorni, lei che in fatto di ascolti musicali considero molto più raffinata di me. Anche a lei le canzoni di Fabrizio sono piaciute, ne ha apprezzato le atmosfere, le stesse che ho sentito io e che credo siano il punto nodale di questo progetto.
‘Of Shadows’ è il titolo dell’album in uscita domani. Io credo di averlo già sentito tutto almeno dieci volte. “In Messico un ‘guaritore’ mi ha detto che la felicità si ricerca scavando nelle proprie ombre, e io non mi sono risparmiato in questo”, ha detto l’autore commentando la scelta del titolo. Undici canzoni in cui si canta l’amore perduto, quello che produce sempre uno strappo che è difficile ricucire. “Non avevo mai fatto un disco di sole canzoni d’amore, e in ognuno di questi undici capitoli c’è un pezzo di me talmente viscerale che quando abbiamo ultimato il disco mi sono sentito come al termine di un rito sciamanico. Libero. Sono stato lo sciamano di me stesso!”. Canzoni di liberazione, che rivelano la potenza catartica della musica, questo è quello che ho pensato la prima volta che ho sentito il disco, e che continuo a pensare ogni volta che lo riascolto. Perché alla fine ogni volta che le note di questi brani passano dalle mie orecchie è come se queste note le mie orecchie non le avessero mai sentite.
Un album intimo e malinconico, canzoni che portano in luce di i chiaroscuri dell’anima, dentro ci sono bellissime sonorità folk rivestite di ritmi e suoni contemporanei, bellissimi gli arrangiamenti elettronici. Straordinaria la voce, perché è una voce che non risulta assolutamente già sentita e sa farsi malinconica e rabbiosa, dolce e disperata ma sempre profondamente unica. E la voce è quasi sempre accompagnata da una chitarra che indaga l’alternanza fra luce e oscurità, cercandone il punto di incontro. ‘Of Shadows’ è la colonna sonora di un’eclissi, frutto di un’intensità emotiva che prende il tempo di cui ha bisogno per dispiegarsi, che sfugge alla frenesia contemporanea per soffermarsi a riflettere, in solitudine. Ecco, questo non è un disco che si esaurisce al primo ascolto, ma nemmeno al secondo, oppure al terzo. Vi dico che sono arrivato in due settimane al decimo ascolto e mi sembra di essere sempre al primo, di essere ancora al punto di partenza. E pensare che qui ci sono arrivato per caso, perché mi è arrivata una email che la mia curiosità ha aperto. Bravo Fabrizio!
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