Moda & Design
Giorgio Armani stupisce New York e apre un nuovo flagshipstore in Madison Avenue
Il Re della moda italiana domina la scena americana con l’inaugurazione di un nuovo building da 9 mila metri quadrati di superficie in Madison Avenue e la presentazione della collezione donna primavera-estate 2025. Standing ovation dagli ospiti internazionali presenti
Ney York- Il ritorno del Re della moda italiana nella Grande Mela, ha tutto il sapore del successo. Un successo di portata mondiale che viene consacrato in due giorni da mozzare il fiato. Dapprima con l’inaugurazione del nuovo flagshipstore al 750 di Madison Avenue. Un maxi building di ben dodici piani, per una superficie totale di 9 mila metri quadrati. Lo stesso stilista piacentino, nelle scorse ore, ha presenziato all’evento inaugurale, tagliando personalmente il nastro dell’edificio, che è stato progettato ex novo attraverso una partnership con la SL green realty corp e dal pull di architetti di Cooofox. Un intervento di riqualificazione concordato nel 2019, come attestato di fiducia in un mercato, quello statunitense, dove l’Armani Group registra circa 2,45 miliardi di euro, ovvero un +4% nel 2023, con 100 negozi e una catena di distribuzione dei vari brand. L’edificio di ispirazione anni ’30 e ’40, comprende la boutique Giorgio Armani e Armani/Casa, dislocati su tre piani, con otto vetrine che si affacciano su Madison Avenue, l’ Armani Restaurant, e le Giorgio Armani Residences dal quarto al dodicesimo piano. Mentre al pianterreno vengono presentate le collezioni di abbigliamento femminile, con accessori e occhiali; la linea Armani Beauty, le fragranze Armani Privè e Armani/Dolci. Ancora, il primo piano è dedicato alla presentazione di gioielli e capi soiree, le collezioni maschili e annessi accessori, i servizi made to order femminili e made to measure uomo. Al terzo piano, invece, l’Armani/Casa.
Un nuovo regno, dunque, per Re Giorgio, in cui ha presentato la sfilata della collezione donna spring-summer 2025, utilizzando proprio gli spazi di Park avenue armory. Giorgio Armani mancava da New York dal 2013, anno dell’evento “One Night Only”. Lo stilista ha acquistato uno degli appartamenti del building, riprogettato proprio con l’ intento di rivisitare il “concetto di lusso nel profondo rispetto della cultura e dello spirito del luogo…un omaggio duraturo ad una città che mi ha accolto e ha segnato momenti importanti della mia carriera” così come ha affermato Armani.
Il debutto del designer negli Usa, risale alla fine degli anni ’70, quando un divo hollywoodiano, poco conosciuto allora, come Richard Gere, vestì interamente capi disegnati da Armani nel film American Gigolò. Basti pensare che, da quel momento, il successo dello stilista piacentino, ma milanese di adozione, è rimasto immutato e ancora oggi, si mostra in grado di reggere e cavalcare gli urti del tempo. L’ Armani Vintage, per esempio, si stima che solo quest’anno, sia aumentato del 50% come valori dei capi ricercati. Oltre alla sfilata donna primavera estate 2025 (dopo aver saltato la Milano Fashion Week di settembre per l’occasione), lo stilista si concederà per un firmacopie del suo libro “Per Amore”, edito da Rizzoli nel 2023, presso la boutique Giorgio Armani di Bergdorf Goodman, dove dieci vetrine saranno interamente riservate con outfit delle collezioni Armani uomo-donna autunno-inverno 2024/2025 e della New York Exclusive Collection, realizzata apposta, evocativa degli anni ’80, quando Armani portò per la prima volta la sua collezione uomo negli Stati Uniti.
Giorgio Armani, conquista la Grande Mela e regala al mondo una collezione donna primavera -estate 2025 degna di un Re
Il sogno americano di Giorgio Armani porta in passerella una collezione donna primavera-estate 2025, degna di un Re. I tailleur pantalone o con bermuda a campana, sono morbidi , realizzati con texture fluide, tanto satin, e camicie trasparenti, per narrare una femminilità esploratrice e romantica, prendendo spunto proprio dal titolo della presentazione “In Viaggio“.
Una donna errante, che indossa boleri scintillanti, capaci di attraversare, carpendone a pieno, la magia degli anni ’30 e ’40, fondendosi magistralmente con la civiltà orientale tanto cara allo stilista. Una celebrazione di New York in chiave armaniana. Trench di pelle e giacche per nulla ingessate, donano comfort e raffinatezza scevri dai clicè visti e rivisti. Soffiano in passerella i venti del deserto, che si palesano nei colori bieige, cipria, bronzo, e azzurri polverosi, salmone e sabbia, ma anche grigio antracite, e ghiaccio. Di sera, la luce diventa accecante, con silhouette lunghe e avvolgenti, zeppe di microcristalli che riflettono onde del mare e cieli stellati, o completi che si ispirano a pigiami da salotto in Jacquard, o ricamati in modo prezioso; Eleganza allo stato puro. In testa, un cappello rubato dal guardaroba del proprio uomo, o un foulard annodato alla nuca e tra le braccia un cucciolo di barboncino (con tanto di valige al seguito); gonne svolazzanti e ampie, ai piedi invece sandali piani che invocano libertà anche e soprattutto di movimento, quasi a stretto contatto con la terra su cui si cammina e stivaletti e stivali sobri e lineari.
Anche le incursioni maschili, lasciano apprezzare un uomo per niente arrendevole, che indossa spolverini e completi in velluto, satin o delavè, colli e gilet alla coreana, rigati tono su tono, e foulard annodati al collo al posto della cravatta, nei toni del greige, grigio, beige e azzurro melange.
Una atmosfera che rapisce il pubblico delle grandi occasioni presente in sala, tra cui anche l’ attrice Paola Cortellesi, la cantante Laura Pausini, l’ atleta Tamberi, riuscendo a creare un’ allure intima e indimenticabile, ancora più suggestiva forse della tradizione lunga mezzo secolo di Giorgio Armani quando sfila nella sua Milano. Traendo spunto dalla cinematografia, altra passione di Re Giorgio, la passerella e dintorni somigliano in tutto ad un jazz club anni ’30 ed alla grande stazione centrale di NY. Insomma, un omaggio sentito e doveroso a genialità e artigianalità made in Italy che, soprattutto, negli States, ammirano.
Subito dopo la sfilata, 650 ospiti scelti si sono ritrovati ad party in abito da sera rigorosamente Armani per celebrare l’inizio di una nuova avventura, un nuovo viaggio…di un signore che a 90 anni, è capace di sognare e continuare a far sognare, vestendo donne e uomini senza tempo.
“La collezione racconta un viaggio fantastico che attraversa un’epoca ricca di visioni, di ricordi, fondendosi con stili diversi e modi di vestire. Ma è una collezione che parla al presente. Vorrei che il pubblico ne captasse i richiami cinematografici alle atmosfere degli anni ’30 e, per un attimo, sognasse”, sono state le parole di Giorgio Armani che, alla domanda circa il suo sogno più grande di oggi, ha riposto: “Ricominciare tutto daccapo”.
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