Musica

Il canto di Sal Da Vinci “Rossetto e Caffé”: rovescio melodioso nell’arcobaleno

13 Ottobre 2024

Se non la vuoi cantare comunque ne sei avvinghiato : la melodia- soprattutto nell’inciso- ti trasporta, ti avviluppa, e’ un’onda travolgente.
“Rossetto e Caffè “ di Sal Da Vinci ha raggiunto 26 milioni di visualizzazioni sui social e giustamente è arrivato il disco d’oro: è in top 200 su Spotify.
La musica napoletana ha spiccati cantori che come Sal Da Vinci sono bravi a cimentarsi con i toni alti, con gli acuti: Eduardo De Crescenzo, Gigi Finizio, Massimo Ranieri,Eddy Napoli.
Non si può far a meno di ricordare Mario Musella, la cui potenza vocale era incomparabile; ma lui era “un nero a metà”.

Ma Sal Da Vinci ha qualcosa in più: i suoi acuti sono colorati, suadenti, armoniosi.
Non so quale sia l’estensione delle sue ottave, ma di certo il suo falsetto è straordinario.
Potrebbe paradossalmente essere paragonato ad un sopranista, le voci bianche dei castrati del secoli XVII e XVIII, a noi note grazie alle opere del maestro Roberto De Simone, attesa l’ascendente tessitura vocale; ed è un complimento, perché “Rossetto e Caffè” attecchisce nell’anima grazie alla sua splendida interpretazione: come la canta lui, non può nessuno.
Come se si estraesse da una cava il metallo più prezioso, come se dall’abisso del mare emergesse una naide sublime.
La sua voce è ancestrale, legata al mito delle Sirene: ne sei incantato irresistibilmente;si dice proprio dei cantanti che toccano il diapason; fanno sentire e vedere l’ invisibile, perché provocano emozioni, fascio di luce nel cuore.
Se ne accorse Claudio Mattone quando volle fargli interpretare il musical teatrale “C’era una volta scugnizzi “: era evidente che si trattava di un fuoriclasse.
Ora sta esplodendo con questa canzone, “Rossetto e Caffè “,che è orecchiabile e di approccio immediato, di subitanea penetrazione.
Non c’è una peculiare e sopraffina ricerca musicale, il giro armonico è di facile lettura, ma prende come “Sapore di Sale”, “Volare”, “Il Cielo in una Stanza”.
Si è prodotto nell’ aria di Napoli, ma si sta diffondendo per tutta l’Italia questo motivo musicale,tra i giovani soprattutto.

Il testo ha anche una ricaduta poetica:
“ Guarda che luna, prima di andare via
vuole vederti ancora mia”.

Ed è un bellissimo canto -Rossetto e Caffè- che inanella nell’arcobaleno non la solita pioggia, ma un rovescio melodioso: Napoli -Parthenope- è la città dell’amore, ebbra di luce e folle di colori: qui, di notte, brillano le stelle, come pizzo di merletto d’oro.

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