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Cultura, gratis, al sud: il pluaso alla pazza sfida di Ricomincio dai libri
I libri non salvano il mondo nell’immediato. Perché per definzione richiedono tempi lunghi, sia per la lettura che per la metabolizzazione. E il ragionamento può essere applicato all’organizzazione di un evento in cui i libri sono protagonisti assoluti. Ricomincio dai libri è una fiera doppiamente coraggiosa: è organizzata a San Giorgio a Cremano (dal 25 al 27 settembre), provincia di Napoli, sfidando il cliché del sud (e quindi della Campania) indifferente al richiamo della cultura; ed è organizzata da associazioni, La Bottega delle Parole, Librincircolo e Arenadiana, che non lo fanno per ricavare in profitto (che pure sarebbe legittimo, visto l’impegno richiesto). L’ingresso è infatti gratuito. Chi vuole spendere, può decidere di farlo acquistando i testi proposti da 14 editori e decine di autori, che possono autopromuoversi. Altrimenti il visitatore può trascorrere un po’ di tempo tra incontri e workshop. Un’offerta culturale libera che diventa una vetrina preziosa per chi opera nel settore (rimando qui al programma).
Ecco io ora specifico che sarò presente, in qualità di ospite, giusto per scansare l’accusa di pubblicità occulta. Ma questo è un aspetto marginale, perché ne avrei scritto comunque: le sfide coraggiose meritano almeno attenzione. Ricomincio dai libri, peraltro, innesca poi qualche domanda sullo stato di salute dell’editoria, al di fuori dell’inner circle dei giganti del mercato italiano. C’è tutta una realà che si muove e fa fatica a finire sullo scaffale delle grandi librerie e sul tema rimando all‘interessante e condivisibile riflessione di Francesco Giubilei pubblicata su Gli Stati Generali qualche giorno fa.
Un altro spunto, poi, riguarda il sud, quel pezzo d’Italia di cui ogni tanto si parla. Di recente ha destato scalpore, sollevando polemiche, l’affermazione della presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, sul fatto che a Napoli la camorra è un “dato costitutivo”. La deputata del Pd ha ragione, alla luce della storia della cittè e della regione. Ma, senza fare banali buonismi, da quella provincia si sprigionano energie positive che almeno alimentano una pallida speranza che qualcosa può migliorare, anche di poco. O comunque sin dall’immediato danno un’opportunità. Forse è una pia illusione, perché in fondo – come ho detto in precedenza – i libri non salvano il mondo nell’immediato. Ma almeno danno sollievo, aprono una finestra sul mondo e arricchiscono. Perciò, a prescindere dal risultato, va fatto un plauso alla pazza sfida di Ricomincio dai Libri.
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