Arte
A proposito di incendi. Dall’Ade con spleen
Intervista impossibile a Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico Imperatore, famoso per il suo gusto decadente e la raffinatezza artistica letteraria e di magnate.
L’Augusto Imperatore adesso è con i popcorn, seduto su un divano di tizzoni, che guarda dall’Ade la Terra come fosse Netflix.
Domanda: Buon pomeriggio Imperatore. Una renovatio urbis imponente la sua, nata da un incendio che si dice volontario, Divo Cesare. Ma cosa pensa Lei di questo fiorire di incendi nelle città contemporanee?
Nerone: Mah, mediocre come tutto quello che fate di là, siete molto noiosi. Sempre le stesse cose e mai per piacere, solo per rabbia o sbadataggine. Volgari rozzi e violenti, come mai ricordo di avere visto, dovreste cambiare sceneggiatura.
D: Ci stiamo provando Divo Nerone, come ha visto ci stiamo dando da fare con bombe a grappolo, uso improprio della religione, conflitti in ogni dove. Ma lei cosa pensa dell’incendio avvenuto a Napoli, ha un senso estetico?
N: Ma Lei vuole scherzare? La vostra guerra è rozza, impersonale, causata sempre e solo da fatti economici, interessi mal gestiti da amministratori incapaci che perdono il controllo, non ci sono eroi, vincitori e vinti, una squallida catastrofe. Poi però andate in bicicletta e fate la differenziata. Andate in palestra e seguite diete vegane. Siete patetici. Ve ne accorgete?
D: Imperatore, Divo, Lei ha ragione ma che ci vuole fare, questi sono i tempi, però pensavo che almeno un po’ il rogo della Venere degli stracci di Pistoletto avrebbe destato non dico il suo interesse, ma le avrebbe strappato almeno un sorriso.
N: Guardi, io ho un profondo rispetto per i comici, ma lei vuole essere serio. Non so cosa dirle, visti dal regno delle ombre, voi sembrate più pallidi dell’ombra più pallida. Come li chiamate voi, zombies? Ecco. La Venere degli stracci era già un rifiuto e già un’ombra, bruciare un’ombra è una operazione difficile se non impossibile. Quindi direi no, proprio no, non c’è nessuna cetra su cui intonare alcun canto, chi ha bruciato la Venere degli stracci ha solo spento male una sigaretta, non ha fatto nulla, è un errore di comprensione. Il buio mi chiama, arrivederci.
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