Milano
“Vogliamo essere diretti, basta con le cooperative”
Chiusi tra via Vivaio e Corso Monforte, davanti alla Prefettura di Milano, da tre cellulari della Celere. Di fronte, uno sparuto numero di agenti in assetto antisommossa. Mi colpisce. Due anni fa qui, nella stessa strada e nello stesso angolo, era passato con il suo corteo di macchine, Vladimir Putin, ma non c’erano tutti questi uomini cosi schierati. I lavoratori sono, si e no, duecento. E sono arrabbiati. Prestano i loro servizi per le aziende logistiche. E sono in piazza per chiedere il rinnovo del contratto. Sono arrivati al capolinea della pazienza. Lavorano mediamente dieci ore al giorno, ma è una conquista recente. Di media, prima, erano dodici. E su di loro hanno scaricato il rischio d’impresa. Hanno obblighi di puntualità nelle consegne. Altrimenti ci sono delle penali. Vuol dire che ti tolgono soldi dalla busta paga. Se corri e la Polizia ti ferma e ti tolgono la patente, allora sono cavoli tuoi. I lavoratori della logistica del resto, questo fanno: consegne. Portano i pacchi, le merci delle aziende, in giro per il Paese. A condizioni però sempre restrittive. E quindi spesso per lavorare accettano di non avere permessi, di non portare i loro figli dal medico, o di accompagnarli a scuola. Molti di loro sono stranieri. La forza lavoro che non sta a bighellonare davanti alla Stazione Centrale. Sono la forza lavoro preferita. Sono “negri” che lavorano: i più apprezzati. Per questo sono anche i più incazzati: sanno e sono consapevoli di essere soggetti resilienti e sfruttati fin quando possono o fin quando non si ribellano. È successo negli scorsi giorni, martedì 31 Ottobre, davanti alla Prefettura di Milano dove finalmente hanno avuto modo di poter incontrare le controparti. In queste immagini vi faccio vedere quella parte del Paese che si cerca di non raccontare o di non raccontare troppo, perché non si scalfisca lo Story telling del Belpaese; perché non s’intralci la narrazione del conduttore. Eppure ci sono anche loro. Ascoltateli. In modo particolare il delegato Rsu Antonio Forlano, il secondo intervistato.
La gente come.noi non molla mai
Devi fare login per commentare
Accedi