Milano
“Vicini al closing per i supermercati Superdì ma bisogna aspettare”
Sono passati nove giorni, ed il closing non è arrivato. I lavoratori dei supermercati Iperdì e Superdì, una catena di proprietà della GCA, che avrebbe dovuto comunicare giovedi scorso 20 Settembre, la vendita ad un player di alto livello, con l’alienazione di almeno l’80% dei 43 supermercati, è ancora ferma ai box. Mercoledi tra l’altro l’azienda ha comunicato ai dipendenti di 35 dei 43 supermercati, la chiusura dei negozi a partire appunto dal 20 settembre
Secondo informazioni che ho personalmente verificato presso fonti assolutamente attendibili, il closing malgrado qualche rallentamento sarebbe più vicino, posto che la proprietà avrebbe espressamente chiesto ai futuri nuovi titolari di rilevare l’intera forza lavoro dei supermercati. Anche così si spiegherebbe dunque la ragione della chiusura dei 35 negozi: sarebbe la conseguenza della volontà di svuotare i supermercati ormai prossimi al completo smaltimento della merce. I lavoratori comunque matureranno in ogni caso il loro salario. Significa che, pur essendo in una fase di transizione e malgrado il comprensibile malumore dei dipendenti stessi che per due mesi non hanno visto pagati i loro emolumenti e che hanno ricevuto questa settimana il 40% dello stipendio di Luglio, la trattativa sta andando avanti. Secondo quanto ho personalmente appreso inoltre, il nome dell’azienda pronta a rilevare i supermercati, sarebbe un soggetto d’impresa altamente qualificato. Sempre secondo quanto riferitomi da persone che sono direttamente coinvolte nella complessa vicenda, nulla del comportamento della famiglia Franchini proprietaria dei supermercati, lascerebbe pensare che ci siano stati ripensamenti: si sono sempre adoperati in un’unica direzione “altrimenti avrebbero fatto ricorso ai licenziamenti collettivi o agli ammortizzatori sociali”. Un cauto ottimismo ovviamente c’è anche da parte delle istituzioni regionali che la settimana scorsa hanno audito le parti. “A chi giova quest’attesa? È lecito pensare che si stia lavorando ad una positiva conclusione della trattativa” mi dice Gianmarco Senna Presidente della Commissione Attività Produttive che si è preso a cuore il problema, essendo a sua volta un imprenditore che si occupa di ristorazione.
“È chiaro che ci sono dei nodi da sciogliere, soprattutto sull’acquisto dei supermercati, ma nessuno va nella direzione di voler arrivare alla rottura”.
Insomma sono schermaglie fisiologiche a una trattativa.
Dai dipendenti tuttavia arriva una sola domanda: “Se è tutto a posto, se il closing è vicino, perché nessuno ci dice ancora nulla del nostro destino?”
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