Costume

Via delle statue abbattute

11 Giugno 2020

“A futura memoria (se la memoria ha un futuro)” – Leonardo Sciascia

Confesso la mia colpa. Non amo vedere abbattere statue e simboli, anche i più turpi. Forse è la mia passione per la storia, la stessa che mi spinge, ogni volta che sono in giro per il mondo, ad andare a caccia di targhe nelle piazze e nei palazzi delle città e dei paesi. Forse è la mia ossessione sulla memoria, non so.

Per questo osservo con difficoltà crescente e un notevole fastidio questa corsa all’abbattimento di simboli del passato, più o meno recente, più o meno conosciuti. Mi sembra un modo comodo (del tipo poca spesa, tanta resa) per rifarsi una verginità. In modo da poterla riperdere con soddisfazione dopo poco.

Tirare giù le statue dei dittatori non ha cambiato le pulsioni da sudditi delle popolazioni varie che hanno sfogato così i propri desideri di libertà, come abbiamo visto anche negli ultimi decenni. E mettersi a fare la gara di purezza su chi lasciare a segnare vie e piazze dei comuni italiani, ci potrebbe portare velocemente a nominare le stesse coi numeri, all’americana.

Un modo meno inutilmente urlato, più semplice e, forse, educativo, ci potrebbe essere. Semplicemente, aggiornare le definizioni dei vari personaggi.

Chessò, accanto alla statua di Montanelli (al centro delle polemiche in queste ore), mettere un monumento a tutte le vittime della schiavitù sessuale (che non nasce e non muore con il giornalista toscano). O nelle strade che via via si stanno dedicando in varie città ad Almirante, aggiungere, oltre a politico, anche le bravate giovanili dello stesso. Far lo stesso con Craxi, trascrivendo anche le sue vicende finali. E così fare con generali, re e papi. Così da non modificare troppo gli stradari esistenti e dare la possibilità a tutti di sapere tutto di chi, nel corso dei secoli, è stato via via omaggiato con tutti gli onori. E quanto poco, in fondo, siano stati onesti questi onori post mortem.

Mantenere la memoria, impedisce l’amnesia (volontaria o involontaria che sia) e, forse, la ripetizione degli stessi errori. Abbattere le statue ci fa star bene nell’immediato, ma ci predispone a dimenticare. Pessima cosa…

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