Economia civile

Un parco in cui un bambino disabile sia uno come tanti

23 Febbraio 2023

Un bambino normodotato e uno diversamente abile, possono giocare insieme al parco? Esistono strutture che accolgano la possibilità che i due protagonisti giochino insieme? Secondo le regole del diritto italiano, purtroppo no. Perché un bambino in carrozzella non ha gli stessi spazi di agibilità e ha margini di rischio maggiori del coetaneo che non sta sulla stessa carrozzina. Per questo nei parchi e nei giardini italiani non ci sono giochi pensati per tenere entrambi impegnati a giocare insieme.

In Polonia, invece, non la pensano allo stesso modo. C’è un’azienda, si chiama Terma, che si è adoperata. Per questo sono stati creati dei giochi, da adibire appunto nei parchi pubblici, in cui questa condizione sia potenzialmente realizzabile, volendolo le parti in causa. L’Associazione nazionale Imprese di Difesa  e Tutela Ambientale ( Asso. Impre.Di.A- Confindustria) , di cui Segretario generale è Alberto Patruno  e Massimo Lucidi, Presidente e fondatore della Fondazione ‘E- novation’, hanno raccolto questo spunto e alla Fiera “My Plant & Garden” a Milano, hanno unito le forze e deciso di promuovere questi “giochi da parco”. Pensati appositamente per consentire a bambini disabili e non, di poter trascorrere del tempo insieme, divertendosi .  “L’idea è nata dall’intenzione di fare un focus sull’inclusivtià nei parchi cittadini, dice Alberto Patruno, affinché  ci sia più  attenzione per questi arredi urbani che costituiscono un modo per coinvolgere tutti”.

“La consideriamo una tappa dell’innovazione al servizio di chi ha meno, aggiunge Lucidi, un luogo della creatività creato da un partner polacco di Asso.Impre.di.a – Confindustria, che ha realizzato con la nostra Fondazione questo spazio emozionale nel segno dell’eccellenza europea e della sostenibilità”

La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti succede.

Le cose, tuttavia, accadono.  La vita, scorre. Succede di incontrare qualcuno che pensa che un bambino disabile voglia giocare come tutti gli altri bambini. E passi il suo tempo a studiare per consentire che questo miracolo si realizzi.  Anche questa e forse soprattutto questa, è sostenibilità. Eccellenza. L’utopia è pensare che diventi politica. E che un superbonus potrebbero farlo per queste cose. Per permettere di avere giochi che possano essere condivisi tra un bambino in sedia a rotelle e uno che va sulle sue gambe. Da grandi, voteranno entrambi.

Le interviste

 

 

 

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