Milano
Trenord, divorzio consensuale da Trenitalia
“Non c’era altra soluzione che dividerci”. Attilio Fontana Governatore della Regione Lombardia annuncia che l’accordo tra Trenord e Trenitalia è sfumato. L’alternativa, soprattutto per superare i gravi disservizi che da anni affligge i pendolari, è mettere in concorrenza le due aziende con due contratti diversi e con competenze evidentemente complementari. A Trenord, che cambierà nome e management, andrà la competenza e la gestione dei treni della linea S classificata come Suburbana. A Trenitalia invece la competenza di gestire le tratte a più lunga percorrenza (Milano – Brescia, Milano – Mantova, ad esempio)
Da un punto di vista tecnico significa che Regione Lombardia stipulerà due contratti diversi. Uno con la nuova Fnm e una con Trenitalia. Un’altra importante conseguenza sarà che Regione Lombardia dimezzerà i costi. Rispetto ai 160 treni che Maroni aveva annunciato al costo di 1,6 miliardi, adesso la flotta a carico della Regione che andrà comprata, è pari a circa il 45% dell’originaria somma. Il resto è a carico di Trenitalia che dovrà rinnovare la propria flotta di treni, più anziana rispetto a quella di Trenord.
La capillarità dell’operazione a giudizio del Governatore permetterà di mettere in competizione le due aziende che, al netto di una fisiologica duplice responsabilità, permetterà ad entrambe di perseguire un unico obiettivo: capitalizzare le spese effettuate e dunque di lavorare per un efficentamento delle tratte e dei servizi. Posto che Trenord usa e userà i binari di Rfi, ramo di Trenitalia, e che per questo motivo separerà sempre in modo parziale le due realtà lavorando entrambe per un comune interesse: quello dei cittadini.
Fontana: non c’era altra soluzione che dividerci
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