Milano

The Waterstone, la “casa” di Intesa Sanpaolo a Expo

25 Maggio 2015
The Waterstone, il padiglione Intesa Sanpaolo, foto di Matteo Cirenei
Foto di Matteo Cirenei

Mille metri quadrati affacciati sul decumano. Un ‘enorme fienile’ realizzato con materiali ecologici e riciclabili rivestito di hi-tech. È The Waterstone, la ‘casa’ di Intesa Sanpaolo a Expo. Uno spazio che ha la condivisione come principio ispiratore. Il padiglione vuole infatti essere luogo di incontro e scambio di esperienze, opinioni, proposte per il futuro. Nei sei mesi dell’Esposizione Universale all’interno di Waterstone si alterneranno 250 eventi aperti a tutti che spaziano dall’opera, alla musica, passando per danza al cinema. Il padiglione ospita anche 400 imprese italiane, selezionate da Intesa Sanpaolo  su oltre mille candidature, che simboleggiano l’eccellenza nostrana in materia di food, fashion, design e hospitality. Piccoli gioielli chiamati a condividere la storia e il percorso che li hanno portati al successo. E poi  un ciclo di conferenze nelle quali esperti e pensatori si confrontano sui grandi temi del nostro tempo. All’ interno dello spazio, i visitatori possono sperimentare soluzioni tecnologiche d’avanguardia e modalità innovative di accedere ai servizi bancari dal vivo e online.

Un fienile hi-tech

Progettato dall’architetto Michele De Lucchi, il padiglione ricorda tre sassi levigati con quattro cascate d’acqua che scorrono tra le connessioni. “Una storia Indù racconta che, per ottenere la saggezza e la felicità, bisogna diventare come i sassi nel fiume che sanno che l’acqua passerà sempre inevitabilmente sopra”, racconta l’architetto parlando dell’idea ispiratrice. L’esterno è realizzato con 6.363 tavolette bianche di legno di abete posate con un’antichissima tecnica di costruzione a “scandole” in modo da creare spazi vuoti per l’illuminazione naturale.

Di notte i 168mila punti led inseriti fra le scandole trasformano The Waterstone in un’immensa installazione luminosa. Nove grandi portali in legno che danno forma a una struttura che ricorda quella di un fienile. Appoggiata su una base di calcestruzzo, è interamente trasportabile al termine dell’esposizione. All’interno, il piano terra è aperto al grande pubblico, con una filiale innovativa con i servizi più aggiornati e un’installazione artistica multimediale di Studio Azzurro che rappresenta l’impegno della banca, Official Global Partner di Expo, in ambito culturale e sociale. Il primo piano è riservato alle imprese.

Expo2015 Padiglione IntesaSanPaolo
Foto di Matteo Cirenei

Oltre un evento al giorno

Sono cinque le aree tematiche in cui si articolano gli eventi immaginati da Intesa Sanpaolo: Da Sharing Arts, che regala ai visitatori spettacoli, laboratori, incontro con partner come il Teatro Regio di Torino, La Scala e il Piccolo Teatro di Milano, FAI, Mito SettembreMusica, alle conferenze di Sharing the world, nelle quali esperti e pensatori dialogano con il pubblico su temi come biodiversità, economia, neuroscienze e innovazione. Sharing creativities è invece riservato alle famiglie: con appuntamenti didattici, da pillole di educazione finanziaria a curiosità scientifiche,  e laboratori teatrali e artistici mira a stimolare la creatività dei bambini e non solo.

La sezione Sharing visions mostra le ultime novità del settore bancario. Fra tutte spicca Created in Italia, la piattaforma e-commerce che sarà realizzata da Intesa Sanpaolo per facilitare l’accesso delle imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, ai nuovi mercati digitali.

Sharing stories raccoglie e dà voce alle 400 imprese fiori all’occhiello dell’imprenditoria italiana selezionate dalla banca attraverso l’iniziativa Candida la tua impresa. Le aziende avranno modo di presentarsi e testimoniare storie di eccellenza imprenditoriale coraggiose e visionarie.

L’arte in mostra

Nei sei mesi dell’esposizione, The Waterstone ospiterà anche Officine a Porta Romana di Umberto Boccioni, che fa parte della collezione d’arte della banca. Per accompagnare e celebrare al meglio il dipinto, è stato pensato un sistema interattivo di riprese aeree di Milano, realizzate con telecamere trasportate da droni, che mostreranno come si è trasformata la città, proprio a partire da Via Adige 23, dove Boccioni abitò e realizzò il quadro.

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