Milano
“Take Me Aut”: Alice De Andrè dirige i ragazzi della Fondazione per l’Asperger
Sabato 19 ottobre alle 20, presso il Teatro Gerolamo di Milano in piazza Beccaria 8, andrà in scena “Take Me Aut: l’Eroe che è in Me“.
Scritto e diretto da Alice De André (attrice, presentatrice, comica ed educatrice teatrale oltre che nipote di Fabrizio e figlia di Cristiano), lo spettacolo è il frutto della collaborazione con la Fondazione “Un Futuro per l’Asperger Onlus“.
I protagonisti saranno i talentuosi ragazzi della Fondazione che hanno partecipato al laboratorio teatrale della Scuola Futuro Lavoro, (parte della Fondazione). Il cast, guidato dall’educatrice Sara Pozzali, include Javier Di Benedetto, Luigi Lotto, Tommaso Noci, Fabio Palpon, Beatrice Papa, Morgan Radice, Mattia Scarpa, Fabio Valcarenghi e Riccardo Zangarini.
Strutturato in due atti, lo spettacolo mette in risalto la forza e la coesione del gruppo, dove la caduta di uno comporta il crollo di tutti. Attraverso una riflessione sull’eroismo e il superamento delle paure, invita il pubblico a considerare come, nonostante le apparenti differenze, siamo tutti accomunati dalla stessa vulnerabilità e dalle stesse paure.
Grazie a discussioni ed esercizi sul viaggio dell’eroe, i ragazzi con sindrome di Asperger hanno riflettuto su cosa significhi essere un eroe e su quando si siano mai sentiti tali. Questa esperienza ha offerto loro l’opportunità di esaminare se stessi, le proprie emozioni e il rapporto con gli altri, rivelando il valore unico dei comportamenti di tutti i giorni e favorendo l’espressione del potenziale creativo che ciascuno ha dentro di sé.
Le parole di Alice De Andrè
L’idea di questo spettacolo nasce durante il corso di teatro a Scuola Futuro Lavoro, braccio formativo della fondazione, proprio dopo aver svolto in classe l’esercizio “Viaggio dell’eroe”, laboratorio con il quale i ragazzi si sono interrogati su chi/cosa fosse un eroe per loro e su quando si fossero mai sentiti eroi nella loro vita.
La maggior parte di loro associava la figura dell’eroe esclusivamente a un essere con superpoteri straordinari. Ma alla domanda “E tu? Tu quando ti sei sentito un eroe?”, sono rimasti tutti sbigottiti, come se fosse impossibile per loro essere eroi senza un’armatura speciale, una maschera o un mantello, o semplicemente essere eroi date le loro peculiarità. Così ho sentito la necessità di proporre uno spunto diverso rispetto a un più autentico significato di eroe: forse ciò che rende davvero eroici i loro personaggi sono le azioni semplici che prescindono dall’uso dei superpoteri e che, anzi, derivano dal loro essere squisitamente umani.
La condizione di Asperger, con le sue piccole limitazioni o restrizioni, fa sì che anche le più piccole azioni sociali, portino con sé una dose di paura che ne rende ardito il superamento; questi ragazzi vivono più sfide e più volte si trovano a dover dimostrare la loro virtù di coraggio rispetto alle avversità. E se questo non è essere eroi…
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