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“Il Tempo del Sogno”: Bookcity 2023 tra carceri, ospedali e numeri da record

20 Novembre 2023

E’ con un’affluenza mai registrata prima che si è conclusa domenica, con una serata al Teatro Franco Parenti curata dall’attrice Federica Fracassi e dallo psicanalista Vittorio Lingiardi, la dodicesima edizione di Bookcity Milano, manifestazione letteraria che dal 2012 promuove il libro e la lettura nel capoluogo milanese.

Con i suoi oltre 1.500 eventi che si sono tenuti tra gli spazi e i luoghi della città (e non solo), questa edizione di Bookcity Milano si distingue per i suoi numeri da record: come si legge nel comunicato stampa ufficiale, la Bookcity di quest’anno ha totalizzato numeri mai così alti con i suoi oltre 140 mila tra lettori e lettrici, ben 20 mila in più rispetto all’anno scorso.

Dedicata al “Tempo del Sogno”, Bookcity 2023 ha voluto raccontare a Milano “pensieri e desideri, utopie e distopie, evasioni e battaglie, incubi e paure”: come si legge nella guida ufficiale, infatti, “Sogno è la parola che abita ogni speranza: sogni di gioventù, sogni a occhi aperti, sogni proibiti, sogni di gloria, sogni di un futuro migliore.”.

Ed è proprio su questi sogni – sogni di speranza, sogni di giovani, e, soprattutto, sogni di un futuro migliore – che si è sviluppato il (mai così) ricco programma dell’iniziativa che, diviso come ogni anno in diverse aree tematiche come ‘Milano racconta Milano’, ‘Società contemporanea’ e ‘Narrativa e poesia’ quest’anno si è concentrato soprattutto sui temi del sociale.

Con i suoi più di 90 eventi dedicati a diritti, libertà e giustizia infatti, fra tutti è stato il filone di ‘Bookcity per il Sociale’ a conquistare maggiormente l’interesse dei milanesi, confermandosi il protagonista dell’edizione di BCM appena conclusa.

“Ci sembra che Milano abbia percepito la nostra volontà, quest’anno, di dare al lato sociale di Bookcity un’importanza ancora maggiore – commenta Antonella Minetto, membro del Comitato operativo di direzione e responsabile del programma di Bookcity per il Sociale – “Anche se da alcuni anni a questa parte, insieme al Comitato, stiamo lavorando a una maggior inclusione dei temi del sociale nell’iniziativa, infatti, è soprattutto con questa edizione che diritti, libertà e giustizia hanno finalmente guadagnato un ruolo centrale nel nostro palinsesto. Mai come questa volta gli incontri di Bookcity per il sociale si sono fatti largo negli spazi e tra i cittadini di Milano, e mai come quest’anno abbiamo riscontrato una così ampia risposta dagli ospedali, dalle carceri e dai luoghi del sociale che hanno scelto di partecipare all’iniziativa. Siamo soddisfatti perché ci sembra che, finalmente, il progetto Bookcity abbia raccolto i risultati di una rete cittadina del sociale che abbiamo costruito faticosamente negli anni, creando relazioni e contatti importanti e tutti finalizzati ad estendere gli orizzonti culturali e letterari della città – in una prospettiva di accoglienza, accessibilità ed inclusione.”.

Protagoniste indiscusse di Bookcity per il Sociale 2023 sono state le carceri, con i loro 6 incontri a tutto esaurito (per un totale di 250 spettatori l’uno). Della difficile condizione di detenute e detenuti si è parlato alla Rotonda di San Vittore, dove è andato in scena “Non è la storia di un eroe”, racconto della carcerazione e del riscatto di Lorenzo S. tratto dal podcast “Io ero il Milanese” (RaiPlay) e rappresentato in forma teatrale dall’autore Mauro Pescio con la partecipazione dei detenuti-pazienti del reparto La Nave di San Vittore; nel Giardino del reparto femminile, con “A proposito di Jackie”, spettacolo messo in scena dalle partecipanti del reparto e volontari, e al Teatro della casa di reclusione Milano Opera, dove il Laboratorio di Lettura del reparto Alta Sicurezza ha messo in scena, insieme alla Camera Penale di Milano, una lettura scenica liberamente ispirata al racconto “La Panne” di Dürrenmatt. (“Di questa iniziativa siamo particolarmente soddisfatti. Non è banale che a questa edizione di Bookcity abbiano potuto partecipare anche i detenuti di massima sicurezza, che di possibilità di entrare a contatto e interagire con il mondo esterno ne hanno ben poche – per non dire nessuna, o quasi”).

In questi contesti, Bookcity Milano è stata soprattutto un’occasione di incontro, e la lettura è diventata un pretesto di dialogo con la normalità: “Ciò che ci ha stupito delle iniziative legate al carcere (si ricordi che hanno partecipato alla manifestazione anche il Carcere Minorile Beccaria e l’Istituto a custodia attenuata per detenute madri ICAM) è l’immediata risposta alle tematiche carcerarie che abbiamo ricevuto, soprattutto, dalle nuove generazioni. Sono state moltissime le scuole milanesi che quest’anno hanno aderito a Bookcity, ospitando laboratori di scrittura creativa per studenti e detenuti – si ricordi ad esempio il progetto “La società di Lettura” realizzato dal Liceo Scientifico Alessandro Volta insieme al Terzo Raggio di San Vittore. A queste iniziative sono particolarmente grata: è da alcuni anni che le scuole e le università milanesi sono riuscite a creare un dialogo costante tra detenuti e studenti attraverso una serie di progetti formativi, e in questo caso le iniziative che abbiamo organizzato per Bookcity vogliono essere soprattutto un’occasione per dare visibilità a queste realtà virtuose: questi non sono eventi che si tengono una tantum, sono progetti concreti di inclusione e dialogo per la città”.

Non di occasioni sporadiche, ma di progetti concreti si è trattato anche nel caso degli eventi di BCM per il Sociale ospitati da ospedali, case di cura, e luoghi dell’accoglienza – che pure hanno registrato, come emerge dai dati della manifestazione, un’affluenza altissima. Anche qui, ci tiene a sottolineare Antonella Minetto, “E’ da tempo che associazioni di volontari e lettori portano la lettura nei reparti degli ospedali e nei dormitori pubblici: per questo abbiamo voluto rendere Bookcity 2023 un’occasione per dare finalmente luce a queste pratiche spesso così poco conosciute, intensificandole ancora di più”. In questo spirito, negli ospedali del “Tempo del Sogno” (hanno partecipato all’iniziativa l’Ospedale Niguarda, il San Paolo e il Gruppo San Donato) si è parlato di trapianti, nuove vite e donazioni di organi, e negli spazi di Casa Jannacci e del Centro Pubblico Ronda si sono tenuti incontri di lettura dedicati alle persone senza fissa dimora.

Altrettanto importante, poi, è stata la presenza di Bookcity per il Sociale nel tessuto e sul territorio cittadino: i temi della giustizia, della libertà e dei diritti sono stati al centro dei numerosissimi eventi ospitati dall’Università Statale di Milano (tra le tante iniziative, ricordiamo l’incontro dedicato ad abusi, forze di polizia e giustizia con la partecipazione dell’Associazione Antigone), dal Tribunale e dai numerosi musei e teatri della città (ricordiamo il ricco palinsesto del Franco Parenti e del Piccolo Teatro Strehler, così come dell’ADI Museo del Design e del MUDEC), che hanno visto una partecipazione di giovani e giovanissimi mai registrata.

Partecipazione e consenso di cui non si può essere che soddisfatti: “Perchè un futuro fatto di garanzie, inclusione e possibilità concrete sia sempre meno un sogno collettivo e sempre più un progetto realizzabile, e ciò – anche – grazie alla cultura come strumento di condivisione”, conclude Antonella Minetto. “Questo è stato il nostro “Tempo del Sogno”, e speriamo davvero che il messaggio lanciato con Bookcity 2023 non sia messo da parte con la fine della manifestazione, ma possa al contrario accompagnarci e farsi strada nel tempo.” Per questo sarà importante dare la stessa visibilità e attenzione anche alle iniziative e agli incontri di BookCity durante l’anno: “Nei prossimi mesi infatti la manifestazione continuerà a creare occasioni per stimolare l’incontro, lo scambio e la collaborazione, innescando un meccanismo di connessioni e suggestioni reciproche che permettono alla manifestazione di crescere e alla città di partecipare, insieme ai lettori, a questo processo”.

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