Infrastrutture
Shopping, arte e cibo: così l’aeroporto di Milano diventa un luogo della città
Una seconda Fabrica del Domm in Lombardia c’è, e sta alla Malpensa. Un eterna evoluzione, che arriva oggi a uno degli appuntamenti più importanti dalla sua nascita, quello di Expo. Alla presenza del neoministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio, del Presidente della Regione Lombardia Maroni e di numerose altre Autorità è infatti stato tagliato simbolicamente il nastro del rinnovato Terminal 1, con cui Malpensa si presenta all’appuntamento di EXPO 2015.
Quasi tutta la parte che risaliva al 1998 è stata sottoposta ad un makeup secondo il nuovo look ideato dall’architetto Caccia Dominioni per il nuovo satellite nord, aperto due anni fa. La differenza non potrà non essere notata dai viaggiatori: a tenere il filo con il passato resta il colore verde Lombardia che fa da sfondo alle indicazioni, ma se i materiali precedenti erano volutamente opachi, caldi e scuri, il Terminal 1 o T1 è ora luminoso e scintillante, certamente più allegro. Non c’è dubbio che l’estetica originale non avesse mai incontrato il consenso generale e pesasse in qualche modo sul successo dell’aeroporto.
Quello di EXPO 2015 è un punto forte di discontinuità per Malpensa e per i suoi passeggeri: non è cambiata soltanto la “pelle”, ma lo stesso modo in cui il T1 è organizzato. Dopo l’aggiunta del satellite nord del 2013, che aveva aumentato i pontili mobili a disposizione, cioè le passerelle che consentono l’imbarco diretto nell’aereo senza l’uso di bus, un altro punto che spesso era motivo di critica, ora si è portata a termine tutta l’espansione nord, con spazi aggiuntivi, nastri bagagli rinnovati e di ben più ampie dimensioni, ma soprattutto sono stati riorganizzati i controlli di sicurezza e la piastra commerciale del piano partenze.
I controlli ora si fanno al piano check-in, esattamente nel centro del terminal, dove potrà dirigersi direttamente chi ha già fatto il check-in online, non viaggia per destinazioni sensibili in fatto di sicurezza (Stati Uniti e Israele) e ha soltanto il bagaglio a mano. Ci vorrà meno tempo, perché le postazioni sono aumentate e il contesto è più ampio e luminoso. Dopo i controlli di sicurezza non ci sono più quelli dei documenti che prima dividevano nettamente il piano partenze nelle zone Schengen e non Schengen. L’ambiente ora è unico e tutti i passeggeri hanno a disposizione tutti i negozi, i ristoranti, i bar. Chi vola verso un Paese non Schengen troverà il controllo documenti alla radice del satellite nord, con molte più postazioni e quindi meno possibilità di coda.
Le modifiche non sono importanti soltanto per i passeggeri, ma anche per il gestore e per i negozi e i ristoranti. Un’area unica significa poter servire tutti i passeggeri senza bisogno di duplicare l’attività, come accadeva prima con le zone Schengen e non Schengen separate. La maggior redditività delle attività commerciali, sia per i commercianti che per il concessionario dell’aeroporto SEA, a cui vanno le royalties, permettono di ripagare l’investimento di oltre 30 milioni di euro per il solo restyling, interamente autofinanziato, vale a dire senza contributi pubblici. Nell’ordine delle centinaia di milioni l’investimento per l’ampliamento.
La filosofia alla base dell’intervento è che l’aeroporto non deve più essere necessariamente un posto in cui transitare velocemente, il non-luogo per antonomasia, ma permettere un’esperienza piacevole a chi decide di passare un po’ di tempo in un ultimo assaggio di ottimo cibo italiano o facendo shopping di Made in Italy. I nuovi ambienti alternano spazi più ampi e più piccoli, evitando un’unica area enorme e dispersiva, le proposte gastronomiche si susseguono alternandosi alle boutique della Piazza del Lusso.
Lo shopping è la principale molla che porta i turisti a Milano, vera fashion capital. Malpensa è già il terzo distretto commerciale della città per valore dello scontrino, dopo via Montenapoleone e via Spiga, offrendo la comodità, a chi non risiede nella UE, di acquistare nei negozi aeroportuali direttamente senza IVA.
Malpensa è il principale luogo di lavoro della Lombardia e il margine del gestore, che è il “proprietario dei muri”, contribuisce pesantemente a rendere profittevoli gli investimenti. Non solo il restyling, ma l’espansione nord, il “manico d’ombrello” che permette agli aerei in partenza di raggiungere la pista est senza interferire con quelli in atterraggio sulla pista ovest, il prolungamento in costruzione della ferrovia verso il Terminal 2 e in futuro la linea del Sempione etc.
Per concludere, l’aeroporto è la prima e l’ultima immagine del Paese per chi arriva, sia per affari che per turismo, è un vantaggio per tutti se l’immagine è la migliore possibile e si riallaccia fortemente al cibo e al Made in Italy. Non a caso all’inaugurazione la Scala, in cui simbolicamente verrà inaugurata EXPO con la nuova produzione dell’esotica Turandot, ha battezzato la cerimonia di Malpensa con la donizettiana “furtiva lagrima” cantata nel terminal.
Chi arriverà in treno potrà ammirare la video-installazione sul celeberrimo Quarto Stato di Polizza da Volpedo, Malpensa non è più solo un aeroporto, posto da cui volar via il prima possibile, ma vuole essere un’esperienza che si desidera ripetere.
Devi fare login per commentare
Accedi