Milano
“Senza cassa integrazione per mesi, operai alla fame”
La rabbia cresce. I toni si scaldano. Poco alla volta la delusione lascia il posto al dolore e infine alla rabbia. “Chi ha schiacciato l’acceleratore del camion a Biandrate è un poveraccio”, lo definisce Luis Seclen della Cub Trasporti. “Chi ha ucciso Adil, il sindacalista della Si Cobas di Novara, morto travolto da un camion davanti agli stabilimenti della Lidl di Biandrate a Novara, lo scorso 18 Giugno, non è chi ha spinto sull’acceleratore ma chi ha costretto quell’autista a fare quel gesto”. “In questo momento noi operai ci ribelliamo a tutta questa situazione”.
Domenica 20 Giugno a Milano è una giornata di caldo afoso, una cappa di alta pressione avvolge la città. La stessa che avvolge le parole di questi operai, esasperati da una precarietà che non se ne va; per loro non esiste vaccino, per loro i numeri non si contraggono ma si sottraggono. La Cassa integrazione arriva con molta lentezza, da mesi sulle tavole di tante famiglie si è fatta veramente dura mettere insieme il pranzo con la cena. “Ci sentiamo traditi dalla politica”. Per questo i toni si accendono, su di uno striscione si parla di “vendetta”. La misura è colma, quel camionista ha fatto quel gesto “perché esasperato come noi, costretto come noi dalle condizioni in cui vive”.
Si conta un nutrito numero delle forze dell’ordine, come se a latere delle partite di calcio e delle vacanze ( per chi potrà farle) ci fosse una parte del Paese consapevole che gruppi sociali sempre più ampi stanno vivendo una grave sofferenza. Dentro questa sofferenza sta emergendo una rabbia profonda, un’onda di odio che rischia di travolgere tutti. Non basterà l’illusione di un vaccino per ‘tornare indietro’. Un passo di lato e c’è il rischio di finire in un burrone. Occorrerebbe un pò di coscienza, ma quella, sul “mercato”, non si trova facilmente. Quello che rimane si chiama scontro sociale.
Il servizio
https://youtu.be/8sBKnQdZN8I
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