Milano
“Secessione morbida”: la Lombardia risponde
Sono stati i titoli del Tempo, Messaggero e Repubblica a spiegare il clima di queste ore successivo al referendum. Da Roma partono bordate contro il referendum lombardo veneto, considerato il primo passo verso una forma di secessione. Le accuse sono evidenti puntuali e feroci: il nord vuole sottrarre risorse al mezzogiorno fino a strozzarlo. E non basta il sovranismo salviniano a fermare il teorema che sta alla base di questo ragionamento: ” si vuole smontare il welfare state e soprattutto indebolire il mezzogiorno”. Siccome questa cultura è alla base di un braccio di ferro generazionale, ho posto la domanda a tutti i protagonisti di queste ore: al governatore Bobo Maroni, al Presidente del Consiglio della Lombardia ( Raffaele Cattaneo di Alternativa Popolare) ma anche a Massimiliano Romeo capogruppo della Lega Nord e al Presidente della commissione attività produttive Pietro Foroni la cui lucida analisi spiega a cosa serve davvero questo referendum: “A battere la globalizzazione” – dice –
Maroni: “Rispetto Tempo e Messaggero ma il referendum è dentro il quadro dell’unità costituzionale”
Il Presidente del Consiglio Regionale Cattaneo: non è secessione ma la via costituzionale verso l’autonomia
Il capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia Massimiliano Romeo: “È la gente che ci chiede il ritorno al federalismo”
Molto interessante l’analisi che fa il presidente della commissione attività produttive della regione Lombardia, Pietro Foroni. Il referendum è la conseguenza di un processo politico e culturale internazionale contro la globalizzazione
Alle 14.30 Roberto Maroni arriva in aula e si rivolge ai consiglieri chiedendo di chiudere la pagina referendaria e di aprire un nuovo capitolo a partire dalle risorse. Nel suo discorso viene ribadito l’efficacia del voto e il residuo fiscale come tema da porre al tavolo di Roma dove – tra gli altri – dice di voler portare Piero Bassetti figura storica del centrosinistra. Insomma Maroni sceglie una via ecumenica e non fa strappi come Zaia e propone di realizzare un’operazione in modo coordinato con tutte le forze politiche: di maggioranza e di opposizione. Qui oltre alle sue dichiarazioni abbiamo le repliche di PD Patto Civico Lista Maroni e Cinque Stelle
Maroni ha parlato anche a proposito del voto e delle voting macine in particolare
La risposta del PD arriva con Alessandro Alfieri responsabile regionale del Pd: ” Il Governatore prima ci ascolta poi si decide insieme” – afferma.
L’avvocato Roberto Bruni di Patto Civico: “Ma il residuo fiscale non può essere concertato”
Ma il residuo fiscale è un problema compreso e sviluppato dalla scienza e va necessariamente portato al tavolo. Parla il Prof. Stefano Bruno Galli Lista Maroni
Cinque Stelle Stefano Buffagmi: niente residuo fiscale come avevamo chiesto
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