Milano
Se c’era ancora Bettino a Milano sai dove finiva quella Madonnina?
La madonnina tamarra, riproduzione «infedele» della più nobile madre «tuta d’ora e piscinina» che protegge noi milanesi dalla guglia più alta del Duomo, scatena comunque il nostro senso più cristiano, sollecitandoci a sincera e dolorosa prece per quel guizzo pacchiano che ha animato i venerabili della nota Fabbrica alla duplicazione di nostra Signora, con la pretesa – addirittura – di piazzare l’osceno simulacro a Palazzo Reale immaginando che orde di peccatori, qui convenuti per Expo 2015, avranno comunque necessità del suo sguardo lieve e comprensivo. Il Comune dice no, e come potrebbe essere diversamente, e qualche intelligenza insipida vorrebbe definire la questione, se piazzare o meno la Santa Replica a Palazzo Reale, tra chi crede nella Madonna e chi invece la prega spesso perché povere anime non ne deturpino l’immagine in modo indecoroso. Ne esce un dibattito frusto che umilia quel che resta di una Milano che fu, in cui anche quella da bere rispetto a quella di oggi sembra l’Eldorado del pensiero e della decenza.
Ma dev’essere successo qualcosa di grave alla nostra città, un virus evidentemente non debellabile, perché addirittura si perda del tempo per una puttanata cosmica come questa, dove addirittura, per salvare la faccia della Santa Replica offesa, si immagini di deportarla nella piazzona della Regione dove massicci eserciti leghisti le offriranno la grazia e i modi gentili a loro consueti. Ed è persino inutile sottolineare che moltiplicare i simboli cristiani giusto per fare cassa (di risonanza) è un’oscenità del pensiero. E ci dev’essere un virus ambivalente, pagano e irriverente, per cui discutere un giorno se la troppo tettuta Belen, “cartellonata” in un magnifico 6×3, faccia sbandare gli automobilisti in corso Buenos Aires, sino al punto da schiantarli consapevolmente contro un platano, e qualche tempo dopo se sia il caso di inventarsi la doppia madonnina a uso del pianeta Expo. E pensare che in quel tempo ci si lamentava per la Milano da bere, considerandola mix di disinvoltura politica e di costumi facili e se allora di notte sotto il vestito non c’era niente ma poi si recuperava di giorno con una paio di mostre all’altezza, adesso sprofondi nella gola del nulla con la destra madonnara che urla senza sapere perché. E la sinistra, che non pare poi così attrezzata, invece che rispondere che mettere quella statua a Palazzo Reale è “una cagata pazzesca”, si avvita nei soliti contorcimenti offrendo la scappatoia di Piazza Fontana.
Ma come fai, alla fine, a non avere nostalgia di Bettino?
Devi fare login per commentare
Accedi