Milano
Scali ferroviari. Aggiornamento (con sorpresa finale)
Quando pensiamo alla Milano del 2030 sappiamo che gli scali ferroviari saranno i luoghi che più profondamente cambieranno Milano.
Sono passati meno di 5 mesi dall’accordo che ne ha deciso il futuro e può essere utile fare il punto della situazione, anche perché da allora diverse cose si stanno muovendo.
IL RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
E’ bene intanto ricordare brevemente una vicenda di cui la città parla ormai da tanti anni. E’ dal 2005 infatti che si è avviata la procedura di Accordo di Programma per riqualificare gli scali, ma la discussione pubblica era viva da almeno un decennio.
Si tratta di 7 aree (le più grandi Farini e Romana, poi Porta Genova, Greco, Lambrare, Rogoredo e San Cristoforo) per complessivamente 1 milione e 300mila metri quadri. Le aree sono di proprietà di Ferrovie dello Stato e da tempo non più necessarie per l’esercizio ferroviario.
Dopo la non approvazione della proposta di Accordo di programma sul finale dell’Amministrazione Pisapia, con Beppe Sala è ripartito il percorso che ha visto protagonista il Consiglio comunale, che a novembre 2016 ha votato gli indirizzi dell’accordo arrivando all’approvazione dello stesso il 13 luglio 2017 con 34 voti a favore e 4 contro (dopo un inverno di confronti cui si calcola abbiano partecipato circa 60mila cittadini).
Per sintetizzare l’accordo va ricordato che il 65% delle aree diventerà verde pubblico (ai quali si aggiungono 200mila metri quadri lungo i binari fuori dagli scali). In particolare Farini ospiterà il terzo parco più grande della città e San Cristoforo sarà integralmente verde.
Almeno il 30% del costruito è destinato ad housing sociale (40% di esso in affitto) e il 30% a funzioni non residenziali.
L’accordo di programma finanzia inoltre lo sviluppo della Circle Line ferroviaria attraverso la costruzione delle stazioni di Stephenson, Dergano, Romana, Tibaldi e l’ammodernamento di Greco, Rogoredo, Romolo.
I masterplan degli scali verranno progettati, ed è una vera novità per interventi di questa portata, attraverso concorsi pubblici aperti su due livelli.
Per saperne di più è utile consultare:
il “Documento di visione strategica sugli scali” redatto dal Comune.
Tutta la documentazione del Comune.
Il video “bigino” da 100 secondi.
COSA E’ SUCCESSO DOPO L’ACCORDO
Come è fisiologico dopo l’accordo dal punto di vista dei media se ne è parlato un po’ meno, tuttavia a ben vedere le cose stan procedendo con determinazione.
Nelle scorse settimane è stata avviata una procedura pubblica per la cessione e progettazione dello scalo di Greco attraverso il bando internazionale “Reinventing Cities”. Il primo bando conferma dunque le buone intenzioni dell’accordo di programma: la procedura di cessione infatti, definendo una cifra alla base dell’asta, individua come elemento premiale principale il progetto che si intende sviluppare (specie per le sue caratteristiche di sostenibilità ambientale), e poi la qualità e solidità del team proponente e l’offerta economica. Si tende quindi a cercare soluzioni di qualità prima che gli introiti. Ovviamente andranno rispettati tutti gli impegni presenti nell’accordo.
Entro fine anno verranno pubblicate tutte le schede informative del bando, la prima fase si chiuderà ad aprile 2018 e l’obiettivo è assegnare l’area con un progetto vincitore a gennaio 2019.
Qui trovate tutte le info sul bando di Greco e sulle altre 44 aree che vengono sottoposte alla stessa procedura in tutto il mondo.
Qui un mio precedente articolo su Reinventing Cities.
Per quanto riguarda lo scalo Farini è al lavoro un team della proprietà delle aree per predisporre il bando di Masterplan. L’obiettivo è pubblicare la gara a inizio 2018, secondo l’Accordo di Programma la procedura una volta avviata deve durare 6 mesi. Il Comune ha un passaggio iniziale di condivisione dei documenti e uno finale di dialogo con il vincitore del concorso fino all’approvazione del piano con le modifiche che verranno richieste dall’Amministrazione e in sede di dibattito pubblico. Come prevede l’Accordo il bando sarà aperto e su due livelli.
Si è avanzati anche gli usi temporanei, dopo un passaggio in commissione consiliare, è stata stipulata una prima convenzione sull’uso temporaneo di Porta Genova, alla quale seguiranno quelle per Farini e Romana. Le convenzioni consentono a Ferrovie di cercare un gestore delle aree per 2 anni (rinnovabili di uno) per realizzare le attività suggerite in sede di confronto coi Municipi. Ferrovie dovrebbe uscire a breve col bando pubblico relativo a Porta Genova.
C’è una ultima novità che forse è la più interessante. E’ la sorpresa indicata nel titolo, bieco trucco per portarvi a leggere fin qui.
Uno dei temi di cui si è dibattuto di più in questi mesi è stato quello del verde pubblico, in particolare con l’obiettivo di creare connessioni anche fuori dagli scali.
Da alcuni anni Comune e FS collaboravano con il WWF, l’associazione Eliante , Fondazione Politecnico e Fondazione Cariplo al progetto rotaie verdi che aveva sviluppato le connessioni ecologiche nella cintura ferroviaria sud della città tra San Cristoforo e Porta Romana. Il progetto è stato candidato da noi nell’ambito dei bandi europei Horizon 2020 e premiato con un finanziamento di 2.5M che ne contribuirà alla realizzazione. Si tratta di risorse utili e che si concentreranno prevalentemente sulle barriere antirumore per soluzioni green based, specialmente nella zona della futura stazione Tibaldi. Al di là della cifra, ovviamente molto importante, per noi è rilevante il riconoscimento europeo della qualità dell’intervento che è un elemento identitario del futuro degli scali e della città di Milano.
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