Milano
Regione Lombardia, arrestato per tangenti il vicepresidente Mario Mantovani
L’ex assessore alla Sanità e attuale vicepresidente di Regione Lombardia Mario Mantovani (Forza Italia) è stato arrestato questa mattina, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Gip di Milano Stefania Pepe, e firmata dal procuratore Edmondo Bruno Liberati. I capi di imputazione che gli vengono contestati sono quelli di concussione, corruzione aggravata e “turbata libertà degli incanti”. In carcere altre due persone, tra cui un dipendente della Regione. L’uomo ha ricoperto il ruolo di assessore alla Sanità fino al mese di settembre.
Il vicepresidente di Regione Lombardia, Mario Mantovani, era atteso alla “Giornata della trasparenza” organizzata dalla stessa Regione. Mantovani avrebbe dovuto aprire il convegno per una serie di appuntamenti proprio sulla trasparenza nella pubblica amministrazione, alla presenza del Presidente Roberto Maroni, che ha poi scelto di non presentarsi.
L’arresto è arrivato a seguito delle indagini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Giulia Perrotti e dal pm Giovanni Polizzi. Le accuse nei confronti del vicepresidente sono gravissime. Si tratta infatti abuso di ufficio, turbativa d’asta, corruzione e concussione per appalti nella sanità lombarda in relazione al periodo tra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014. Mantovani all’epoca rivestiva le cariche “di senatore della Repubblica e Sottosegretario di Stato, assessore alla Salute della Regione Lombardia e sindaco del Comune di Arconate”, oltre ad essere un esponente di rilievo di Forza Italia.
In manette è finito anche Giacomo Di Capua, 34 anni, capo di gabinetto dell’assessorato alla Sanità, “in qualità di stretto collaboratore di Mario Mantovani e dipendente della Regione Lombardia” per le accuse di concorso in concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti. Arrestato anche Angelo Bianchi “in qualità di ingegnere del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria” per concorso in concussione “rivestendo il ruolo di R.U.P di gare aventi quale Stazione Appaltante il citato Provveditorato” ed “indagato” anche per corruzione aggravata e turbata liberta’ degli incanti.
Oltre ai tre arrestati vi sono anche altri 12 indagati che “hanno concorso a vario titolo nei reati”. Uno di questi è Massimo Garavaglia, indagato per turbativa d’asta, assessore all’Economia e uomo di fiducia del Presidente Maroni.
Sono state effettuate perquisizioni e sequestri di documenti a Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini. Perquisiti anche gli uffici degli indagati al Pirellone, presso 9 abitazioni e 17 società “riconducibili” agli arrestati e agli indagati.
Le gare truccate da Mantovani. L’inchiesta della procura di Milano, partita dalla denuncia di un dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Lombardia e Liguria, riguarda diversi appalti truccati ed episodi di corruzione e concussione. Mantovani avrebbe truccato anche diverse gare per lavori di ristrutturazione di scuole in alcuni comuni, tra cui quello di Arconate di cui era sindaco. Il vice di Maroni avrebbe inoltre ottenuto prestazioni lavorative gratuite per immobili a lui riconducibili in cambio di lavori affidati ad un amico architetto in alcuni appalti. I lavori, prezzo della presunta corruzione, riguarderebbero ville e appartamenti di proprietà di Mantovani o dei suoi familiari, e case di riposo, tra cui l’Opera Pia Castiglioni. Un episodio di presunta corruzione riguarderebbe anche l’azienda ospedaliera di Pavia, mentre tra le gare truccate ci sarebbe anche un appalto indetto dall’ aggregazione Asl Milano Centro, Milano 1 e Pavia. Tra le gare truccate figurerebbero anche alcuni appalti per il servizio di trasporto dei malati dializzati del valore di 11 milioni di euro.
Il commento di Roberto Maroni: ”Sono rimasto stupito dell’arresto del vicepresidente e assessore Mario Mantovani e mi auguro che sarà in grado di dimostrare la sua correttezza. Da quanto si apprende, la gran parte delle contestazioni che gli vengono rivolte sono estranee al suo incarico in Regione. Per quanto riguarda gli episodi che coinvolgono singole aziende sanitarie, ho già richiesto al segretario generale e al direttore generale della Salute di effettuare i necessari approfondimenti”.
Dal Partito Democratico lombardo arriva puntuale il commento di Alessandro Alfieri: “Il quadro che sta emergendo è davvero inquietante. E’ evidente che la stagione degli scandali non è ancora finita. Siamo in attesa di avere informazioni più dettagliate dalla Procura su un’ indagine che rischia di investire l’intera regione. La situazione è grave e Maroni è il primo che si deve chiedere se così si possa andare avanti.”.
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