Milano
Referendum lombardia: perché SI e perché NO
Non è stata una campagna elettorale accesa. Non si sono scaldati gli animi. Non c’è stato quel bradisismo che lascia intendere la volontà delle parti di precipitarsi alle urne per far sentire la propria voce.
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In Lombardia la percezione del referendum sull’autonomia appare fiacca. Due i punti su cui si concentra l’attenzione in queste ore: il fatto che sia considerato “il referendum della Lega”, secondo quanto la sinistra in qualche modo ha cercato di far passare. Il secondo punto è quello del residuo fiscale. Porterà oppure no dei soldi in più a famiglie e imprese? È attorno a questo elemento che si determina la volontà di andare o no al seggio (che, per informazione, sono gli stessi cui andiamo quando si vota per le elezioni, e a cui domenica 22 Ottobre potremo presentarci senza tessera elettorale: basterà una carta d’identità).
Rilevato sul piano empirico questa condizione data, vi offro una panoramica di pareri. In modo alternato: favorevole-contrario-favorevole-contrario.
Favorevole: Viviana Beccalossi assessore al territorio Fratelli d’Italia
Contraria: Silvia Fossati (Patto Civico)
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Chi rappresenta il 66% che non voterà?
Favorevole: Luca Del Gobbo, Assessore all’Università e alla Ricerca
Contrario: Carlo Borghetti consigliere regionale PD
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