Milano
Radetzky colpevole ma di poco, ha applicato la legge
Non c’è che dire. Elisa Greco è proprio brava. La rassegna “Processo alla storia“, fa segnare ancora un successo di pubblico e di gradimento.
Di più: segnala una volta ancora l’umore del pubblico sulle vicende politiche che l’hanno attraversata. Era già successo con Bettino Craxi.
Ieri sera si è ripetuto con Josef Radetzky. Il Federmaresciallo è stato processato, al Teatro Carcano di Milano, con capi d’imputazione pesanti: tiranno, assassino, colpevole di aver causato le Cinque Giornate di Milano e la rivolta dei milanesi.
Elisa Greco motiva così il suo successo.
Milano però Radetzky quasi lo salva. Per la bravura di un ottimo avvocato di difesa: Alessandro De Nicola. Da fine leguleio, ha argomentato in tre mosse la sua arringa per Radetzky.
Alla fine però Radetzky viene condannato per il combinato disposto dell’arringa di Umberto Ambrosoli e per l’intervento, rude, di un ispirato Philippe Daverio. Ambrosoli ha argomentato così le durissime accuse al Federmaresciallo.
Radetzky è stato interpretato dal collega Francesco Specchia di Libero. Così ha motivato le ragioni per cui il populismo del Federmaresciallo deve essere affrancato dall’iconografia di antesignano del nazionalsocialismo (di cui invece sarà accusato sul palco da Philippe Daverio, in qualità di Parte Civile).
Tra i testimoni di difesa Martina Maltagliati nella parte di Giuditta Meregalli, amante i Radetzky, donna del popolo, stiratrice di Sesto San Giovanni, che darà quattro figli al Federmaresciallo austriaco.
Anche Klaus Davi si è dimostrato, nel ruolo di cognato di Radetzky, un affabulatore preparato e convincente sul palco. Ecco la sua difesa.
Infine il pubblico come sempre partecipe ha detto la sua con una votazione sentita: di seguito le immagini del voto e poi la sorpresa, dietro le quinte, dell’Avvocato De Nicola al momento dell’esito.
Infine la condanna con l’esercizio di una pena detentiva alternativa. Una pena sorprendente e decisamente… Creativa…
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