Milano
Processo Lucarelli, “riaprite la pen drive con le foto di villa Oleandra”
Quando Selvaggia Lucarelli avrebbe caricato sulla sua elegante pen drive cosparsa di brillantini swarovsky le fotografie del compleanno di Elisabetta Canalis a Villa Oleandra e da dove le ricevette? Per saperlo, il giudice Stefano Corbetta ‘riapre’ le indagini del processo alla blogger, giornalista e giurata tv Selvaggia Lucarelli e alle altre due ‘stelle della rete’ Gianluca Neri e Guia Soncini, accusati dall’ex di George Clooney e da Federica Fontana di aver rubato l’intimità della dimora dell’attore.
Nell’udienza che, dopo i falliti tentativi di conciliazione tra le parti, di fatto ha segnato l’inizio del processo, il giudice si è accorto di un ‘buchino’ nell’inchiesta e ha ordinato al finanziere super esperto di informatica, presente in aula come testimone, di rimediare. Quella pennetta, sequestrata al fotografo Giuseppe Carriere al quale l’avrebbe consegnata Lucarelli dopo avere avuto 191 foto dall’account ‘giorgioclone’, potrebbe contenere informazioni interessanti. Come e quando Selvaggia sia entrata in possesso delle immagini al centro della presunta compravendita col settimanale ‘Chi’ resta uno dei temi dibattuti della vicenda. “Non so da che mezzo Lucarelli le abbia ricevute – ha precisato il maresciallo – ma di certo non può essere andata come dice lei”. La blogger sostiene che le siano arrivate attraverso un allegato dall’account ‘giorgioclone’ ma, ha spiegato il testimone, questo non sarebbe potuto accadere perché la mole delle 191 immagini era tale da non essere allegabile a nessuna mail. Per la Procura, sarebbe andata come raccontato da Carriere: “Lucarelli mi diede una chiavetta e ho concordato un appuntamento con ‘Chi’. Ho poi saputo da Bognis, vicedirettore del settimanale, della loro illecita provenienza e mi sono estraniato”. Le difese, in particolare quella di Soncini, hanno cercaro di mettere in difficoltà il finanziere sulle modalità di acquisizione di una delle prove principali dell’ indagine. Quando Soncini venne convocata in Procura come testimone, ha ricordato l’investigatore, dal suo computer spuntò una mail inviata dalla posta di Federica Fontana, testimonianza, secondo l’accusa, dello spionaggio a cui sarebbe stata sottoposta l’ex soubrette. Il pc è stato sequestrato e alla Soncini, diventata indagata, è stato concesso un difensore. “A quel punto abbiamo chiesto a Google se, in base a un decreto del pm, potevamo sequestrare quella mail ma ci è stato detto di no perché avremmo dovuto fare una rogatoria in Usa. Allora, per salvare quella traccia investigativa abbiamo chiesto la password alla signora Soncini che, con grande disponibilità, ce l’ha data”. Cambiata la password col pc in mano, gli investigatori hanno messo al sicuro quella mail da evantuali cancellazioni. Il giudice ha spiegato che ora valuterà se quello che ha definito un “escamotage” abbia rappresentato o meno una violazione di legge. Si torna in aula l’11 aprile col controesame della difesa di Neri al finanziere (annunciato lungo e agguerito) e il nuovo accertamento sulla pen – drive in finto cristallo di Boemia di Selvaggia Lucarelli che, da quando è a giudizio a Milano, è diventata la giurata più richiesta della tv.
Manuela D’Alessandro
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