Lavoro
Lo sciopero del primo Agosto a Malpensa e Linate? Illegale, ma giusto
Primo agosto, in pieno esodo uno sciopero non preannunciato e non secondo le regole, che vietano gli scioperi nei periodi clou delle vacanze, blocca per qualche ora gli aeroporti di Malpensa e Linate. Viaggiatori infuriati, commenti feroci sulla stampa.
Ma è davvero colpa dei lavoratori?
La protesta è stata contro il permesso, che ENAC Ente Nazionale Aviazione Civile si accingeva a dare, all’attività di una cooperativa nel settore dell’handling, cioè tutto quello che fa funzionare un aeroporto, che avviene dietro le quinte e che i viaggiatori non vedono.
Perché i sindacati non vogliono che anche una cooperativa possa operare negli aeroporti milanesi? Non sarebbe anzi una nuova salutare concorrenza?
Le cose non stanno così. Dove operano, le cooperative si sono dimostrate un escamotage per aggirare gli accordi salariali, diventando di fatto una forma legale di caporalato: il lavoratore non è più dipendente con un orario e un contratto, ma diventa “socio”, un socio che non comanda nulla, perché il potere resta in mano alla società di handling che è l’unico committente della cooperativa. I salari scendono sotto i minimi contrattuali, facendo concorrenza sleale alle altre società di handling e gli orari diventano quelli della vecchia canzone delle mondine, con l’azienda “caporale” a far la parte del nuovo sciur padrun da li beli braghi bianchi
E non va più a mesi
e nemmeno a settimane,
la va a poche ore
perché si può lavorare nell’ora di picco di prima mattina, in quella di picco della sera, mentre il resto del tempo si aspetta in aeroporto, non pagati.
Tutto questo è ben noto, tanto che persino il gestore aeroportuale SEA si oppone a questa forma di involuzione che va a imbarbarire il mondo dell’aviazione, nello stesso Paese in cui il Governo mantiene invece, solo ai lavoratori di Alitalia, stipendio e condizioni privilegiate di lavoro, nonostante il ricavato dai biglietti venduti arrivi a coprire appena la metà dei costi, come nel primo bimestre di quest’anno.
In quest’Italia dove ci sono lavoratori di serie AAA, quelli di Alitalia e altri avviati a diventare bassa manovalanza, troppo mal pagata per ricevere una formazione adeguata, con la qualità dei servizi aeroportuali che inevitabilmente precipiterà in basso, non possiamo ritenere che ENAC non sapesse quello che stava facendo.
ENAC ha deciso di dare il permesso a queste pseudo-cooperative proprio dal primo di agosto, ben sapendo che i sindacati non avrebbero potuto indire uno sciopero di protesta.
Non può dare un ceffone a chi ha le mani legate dalla legge e io non me la sento di prendermela con chi ha scioperato contro le regole e danneggiando i passeggeri, ma in risposta a una mossa sbagliata dell’Autorità, effettuata in modo estremamente scorretto.
Sarebbe bello anche capire perché ENAC all’aeroporto di Fiumicino abbia introdotto un limite di tre aziende di handling, che vengono selezionate in base alla qualità dei servizi che sanno offrire, mentre in quelli di Milano vuole dare il via a condizioni di lavoro e di servizio da Terzo Mondo.
Con Alitalia, Meridiana e Blue Panorama tenute in vita artificialmente da anni, mentre tutto il settore in Europa gode i migliori risultati economici degli ultimi decenni, è chiaro che l’aviazione italiana è gestita e governata in modo fallimentare, in primis da ENAC. Con le cooperative nell’handling si va di male in peggio, la deregulation selvaggia non funziona e ENAC non può accorgersene soltanto a Roma.
Il Governo si svegli e cambi i vertici.
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