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#primarieMilano: su Facebook Majorino e Balzani hanno lo stesso pubblico

4 Febbraio 2016

Mentre l’appuntamento elettorale delle Primarie milanesi si avvicina sempre di più, PomLab (Laboratorio sui media e l’opinione pubblica dell’Università di Milano) ha realizzato una seconda analisi delle fanpage dei candidati su Facebook finalizzata a comprendere le dinamiche della campagna elettorale sul social network. Ne illustrano in questo articolo i risultati Francesca Arcostanzo, Massimo Airoldi e Stefano Camatarri.

Seguendo la precedente analisi dell’engagement raccolto dai candidati alle #primarieMilano del centrosinistra su Facebook, questo articolo punta a sviluppare ulteriormente la riflessione intorno alla capacità degli aspiranti sindaco di coinvolgere i cittadini sul social network nel periodo pre-primarie. In particolare, ci concentreremo sul network di interazioni tra utenti Facebook e post delle pagine “Pierfrancesco Majorino”, “Francesca Balzani”, “Beppe Sala – Noi, Milano”, “Antonio Iannetta” e “Primarie Milano 2016”, col duplice scopo di indagare il livello di frammentazione dell’elettorato milanese di centrosinistra online e il suo rapporto con le diverse issue messe in campo dai candidati.

Come nel nostro studio precedente, i dati si riferiscono all’arco temporale 22 Dicembre – 22 Gennaio 2016 e sono stati raccolti grazie a Netvizz, uno strumento di analisi on-line sviluppato dal team della Digital Methods Initiative di Amsterdam.

Il network utenti – candidati

Schermata 2016-02-04 alle 10.07.55Rappresentiamo sopra la rete di interazioni tra 854 post pubblicati sulle cinque pagine Facebook (da utenti e amministratori) e 15299 utenti che li hanno commentati e/o “likeati” nel periodo monitorato. Si tratta, in gergo tecnico, di un “bipartite network”, ossia un grafo che presenta due tipi di “nodi”: gli utenti (rappresentati dai pallini chiari) e i post (i pallini colorati). I “legami”, ovvero i collegamenti tra nodi, sono in tutto 65405 e indicano l’avvenuta interazione (like o commento) tra utenti e post. La dimensione dei nodi è proporzionale al numero di legami in entrata e in uscita. Il layout utilizzato nella visualizzazione tende ad avvicinare gruppi di nodi particolarmente connessi tra loro.

A ogni pagina abbiamo associato un colore, in modo da poter visualizzare a colpo d’occhio il volume delle interazioni con gli utenti: verde per Majorino, blu per Sala, viola per Balzani, rosso per Iannetta e infine giallo per la pagina super partes “Primarie Milano 2016”. L’ampiezza delle aree colorate e la diversa concentrazione dei punti chiari (gli utenti) ci dicono quanto i post di una singola pagina siano riusciti a mobilitare l’elettorato.

Osservando la visualizzazione, creata grazie al software open source Gephi, possiamo notare come l’elettorato milanese di centrosinistra su Facebook sia molto meno frazionato di quanto si possa pensare. Al di là di pochi post isolati commentati esclusivamente da un numero limitato di utenti poco attivi (le isolette ai lati), il network è molto denso e compatto. Sarebbe stato ragionevole attendersi una chiara scomposizione in “sub-network” costituiti dalle interazioni tra i post pubblicati sulle quattro pagine dei candidati e i rispettivi gruppi di sostegno, con “Primarie Milano 2016” a fare da collante. In realtà, la presenza di fitti fasci di legami tra agglomerati di puntini chiari e pallini di colori diversi testimonia come tanti utenti abbiano commentato e “likeato” contenuti relativi a candidati diversi. Questo dato può essere verosimilmente interpretato come indice di un dibattito ancora aperto, che sprona il singolo utente a interessarsi a quello che diversi candidati hanno da dire online. Non troppo sorprendentemente, tralasciando l’onnipresente tinta gialla di “Primarie Milano 2016”, l’intreccio più stretto è quello tra Balzani (in viola) e Majorino (in verde) – le due pagine capaci di coinvolgere il numero maggiore di utenti, anche in virtù del numero di fan più elevato rispetto a quello dei contendenti. I “fedelissimi” di Beppe Sala si dimostrano particolarmente attivi anche su “Primarie Milano 2016”. Il candidato più isolato, infine, sembrerebbe Iannetta (in rosso).

La rete delle issue

Riprendendo l’analisi del contenuto dei 56 post più “engaging” (quelli caratterizzati dal numero più elevato di commenti e di “mi piace”) condotta nel precedente articolo, presentiamo qui di seguito la rete di interazioni tra i post in questione e gli utenti.

 

Schermata 2016-02-04 alle 10.12.44

 

Questa seconda visualizzazione mostra il network di interazioni tra 8516 utenti e i 56 post menzionati sopra, etichettati in base alla relativa issue. I temi che hanno suscitato il dibattito più acceso sono quelli con l’etichetta più grande. Come si può notare, sono Majorino e Balzani (rispettivamente, in verde e viola) a produrre il maggior numero di post con alto livello di engagement. I post di questi due candidati, inoltre, sono stati frequentemente commentati e likeati dal medesimo pubblico di utenti, complice anche la comune attenzione a diritti civili e altre issue di carattere valoriale – immateriale. Diversamente, i post di Iannetta sembrano essere seguiti da pubblici minoritari, forse anche in ragione della loro diversità rispetto ai temi che appaiono al centro del network e quindi del dibattito on-line. Per quanto riguarda Sala, sebbene non si riscontri la sovrapposizione di pubblici evidente nel caso di Balzani e Majorino, diversi post sembrano essere capaci di catalizzare flussi di commenti e/o like anche dai “fedelissimi” di altri candidati, come si può notare osservando le numerose linee blu provenienti dal centro del grafo. In conclusione, anche questa piccola porzione del network complessivo mostra la convivenza di utenti “convinti”, supporters esclusivi dell’uno o dell’altro aspirante sindaco, e “indecisi”, i quali – pur provenendo idealmente dal bacino elettorale di un singolo candidato – non disegnano i contenuti delle pagine rivali. Se questo sia sintomo di un confronto politico aperto e in via di definizione oppure di semplice bagarre internet-mediata lo potremo affermare con certezza soltanto a partire dall’analisi dei commenti degli utenti. Per il momento, ci limitiamo a rimarcare come la struttura del network di interazioni tra post delle pagine e gruppi di utenti riveli un elettorato (o, perlomeno, la sua proiezione digitale) meno frammentato e “partigiano” del previsto, ma comunque diviso nell’interesse verso specifiche issue – con l’evidente eccezione rappresentata dalla massiccia sovrapposizione di pubblici generata dai temi dell’accoppiata Balzani-Majorino.

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