Milano
Parisi, Passera e Amleto…
Parisi imbarca Passera. Dove vogliono andare? La rinuncia di Passera è una mossa intelligente, che dà alla sfida di Parisi una figura politica definita: è il tentativo di ricostruire un Centrodestra liberale, aggiornato ai temi e ai problemi della Globalizzazione che in Italia ha il cervello a Milano. Questo al netto del Business, delle consorterie e dei conflitti di interesse che spesso (se non sempre) inquinano i progetti dei liberali italiani. Ma, per la verità, anche dei progressisti. Gli scossoni alla barca di Parisi e Passera, infatti, non verranno dal Business (che è l’habitat naturale dei due manager), ma dall’onda populista sulla quale navigano: la loro è una barchetta fragile, ideale più che reale. Una barchetta di carta. Salvini alzerà l’onda, i toni, cercando tempesta per contrasto e per forza: non può smentirsi. Ai nostromi di Centro servirebbe buona stampa: ma i giornali e le Tv di Berlusconi continueranno a tirare la volata all’ala destra: a Belpietro, Del Debbio e Sallusti il populismo piace troppo. Nei primi, faticosi editoriali di critica a Salvini comparsi su Il Giornale (sugli insulti a Mattarella, ad esempio) è apparso chiaro che cambiare marcia risulta difficile, contorto, innaturale. Insomma: a Milano c’è una barca che fa rotta al Centro, con le reti gettate a Destra. Ma, nelle elezioni, è il pescato che conta. Poi anche no: la barchetta che parte a Milano può navigare verso orizzonti nazionali. Vedremo. Per ora, Parisi-Passera è un esperimento. Questa però è la buona notizia: Milano è ancora il “Laboratorio politico” dal quel attendersi novità? Sì? Si attendono risposte anche dal Centrosinistra, che però sembra in profonda crisi di identità. Beppe Sala deve decidere chi è se vuole vincere. Finora la sua Campagna è amletica, indecisa fra l’essere e il non essere la Continuità di Pisapia. Qualcuno del suo (finora disastroso) entourage elettorale gli faccia sapere che no: non può esserlo, ha un altro mandato, un’altra figura politica ed è anche – banalmente – un’altra persona. Faccia ciò che è: il manager che si occupa degli obiettivi concreti da conseguire, e lasci i fantasmi del passato nel castello di Elsinore. Dove, per inciso, finì in tragedia…
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