Milano

Pagina Politica – Legge contro il Bullismo, salari regionali, Pizzul candidato

24 Gennaio 2017

Una Consulta contro il bullismo (art 4) con l’individuazione delle risorse (art7) e il sostegno delle istituzioni (art 11) già impegnate al suo contrasto. È la legge contro il bullismo presentata oggi dal suo primo firmatario in Regione Lombardia: Fabio Pizzul del Partito Democratico.

«Un fenomeno da tempo immemore», ha aggiunto Daniela Mainini (Patto Civico) ma che “Richiede sia dato un nome alle cose. Soprattutto in relazione alle diverse forme di bullismo” . Comportamenti che hanno assunto forme diverse, quindi: «come il mobbing sul posto di lavoro». Serve però «Garantire la piena riabilitazione e la certezza della pena» ha aggiunto la Mainini.

«Progetto che appoggiamo” (ma per cui si asterranno a seguito di alcune valutazioni di tipo tecnico-giuridico) ha affermato il Consigliere Fiasconaro ( M5S). Interessante l’organo della Consulta – ha aggiunto – «anche se 300.000 euro di finanziamento sono un mole di danaro inadeguato».

Fabio Pizzul parla della legge sul bullismo e della sua possibile candidatura a Governatore per il centrosinistra.

Il parere sulla legge della consigliera 5 Stelle Iolanda Nanni. Nettamente contraria, come potete sentire, perché potenzialmente censurabile da parte della Corte dei Conti.

Il Presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo polemizza con i Cinque Stelle: «Ci hanno chiesto di andare in aula e ho convocato il Consiglio. Se non c’andiamo si lamentano. Se c’andiamo si lamentano lo stesso. Facciano la pace con se stessi».

Una legge giusta. “Va preso in considerazione anche il problema del bullismo omofobico, dice Daniela Mainini di Patto Civico. Diamo un nome alle cose. Le risorse sono scarse. Del resto si dà più spazio alle lingue dialettali che alla formazione psicologica dei nostri figli”

Presentata oggi in conferenza stampa una proposta di legge sui contratti territoriali da parte della Lega Nord. «Non sono Gabbie salariali quelle che proponiamo perché non ci sono obblighi o vincoli centralistici ma al contrario norme che consentono di sancire i livelli salariali in base ad alcuni parametri: tra i quali il costo della vita e la produttività aziendale». A dirlo l’ex Senatore Giuseppe Valditara e il prof. Francesco Rotondi

Valditara: “I salari tra nord e sud non sono gli stessi, perché hanno valori diversi”.

Francesco Rotondi: “I contratti territoriali sono un’esigenza del mercato”.

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