Innovazione
Over meet Under. Unire i puntini tra le generazioni
Poco prima dell’estate un importante studio del Guardian ha analizzato la capacità della tecnologia di produrre, oltre che valore attraverso l’incremento di produttività, anche occupazione: i risultati sono stati più che chiari e colpisce che abbiano riguardato il Paese della rivoluzione industriale e del luddismo di ottocentesca memoria.
In Italia questa analisi è stata condotta qualche anno fa da Boston Consulting Group ed ha evidenziato un contributo netto dell’industry digitale pari a 750 mila posti di lavoro negli ultimi quindici anni: tale analisi meriterebbe di essere aggiornata perchè alla base di aspetti cruciali dell’attuale panorama economico, quali le caratteristiche formative che devono rivestire le politiche attive del Jobs Act.
Una di queste politiche attive dovrebbe poi riguardare la capacità del digitale – soprattutto in un contesto di invecchiamento della popolazione aziendale determinata dall’innalzamento dell’età di entrata nel mondo del lavoro e ancor più dell’età pensionabile – di non trasformarsi in un cuneo capace di separare ulteriormente le generazioni ma, al contrario, proporsi come luogo di confronto, nell’idea che possa rappresentare un potenziale mutuo scambio di esperienze, competenze e conoscenze.
Tale intento è stato al centro di una serie di incontri che si sono tenuti la scorsa primavera a Milano e Roma, tesi a presentare progetti aziendali che si sono posti questo compito e a offrire occasioni di incontro fra giovani imprenditori e professionisti over 50.
“Over Meet Under“, questo il nome degli eventi, è un’iniziativa pensata da Teresa Cardona, esperta di comunicazione, e Andrea Boscaro, formatore e imprenditore, che ha coinvolto più di duecento professionisti ed ha consentito di realizzare matching professionali inter-generazionali: la sinergia fra le generazioni è infatti particolarmente evidente quando a confrontarsi sono persone che hanno la possibilità di mettere in comune progetti e contatti, ma anche entusiasmo ed esperienza.
L’iniziativa “Over meet Under”, che ha coinvolto anche organizzazioni come Cna e grandi aziende come Unicredit, ha avuto a Milano fin da subito l’appoggio dell’Assessorato alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca e della Rappresentanza della Commissione Europea.
L’interesse è evidente se si pensa che i bisogni che questa iniziativa cerca di soddisfare sono concreti: le startup innovative in Italia hanno un tasso di mortalità altissima (circa l’80% per la Fondazione italo-americana Mind the Bridge) e una della cause di questo dato così negativo è la mancanza di esperienza. Dal 2008 al 2013 inoltre, tra le persone over 50 si sono create tantissime imprese individuali (circa 120.000) non sempre frutto di un’analisi attenta del mercato e dei suoi attuali bisogni, ma piuttosto ispirate dall’esperienza maturata e dalle passioni personali. In entambi i casi, il confronto può pertanto sfociare, come è avvenuto, in collaborazioni utili e fattive.
Unire i puntini tra le generazioni e creare occasioni di “matching”, digitali e fisiche, può rivelarsi un eccezionale vettore di attivazione di energie e talenti in grado di intervenire sulla crescita e sull’occupazione del nostro Paese, non solo a Milano – dove nel 2014 sono nate ben 470 start-up innovative – ma anche e soprattutto sul territorio nazionale, sia in settori tecnologici che in ambienti legati all’artigianato, al turismo e all’agro-alimentare, in una prospettiva di crescita del nostro Paese che vede cruciali e distintivi questi settori.
Per chi volesse maggiori informazioni o seguire i nuovi appuntamenti di “Over meet Under”, è possibile seguire il sito http://overmeetunder.tumblr.com.
Andrea Boscaro, Teresa Cardona
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