Infrastrutture
Nuovo Codice Contratti Pubblici, Mascolo: “MM stazione appaltante di 1^fascia”
Il 1° luglio 2023 è diventato efficace il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, che introduce un sistema di qualificazione per i soggetti abilitati a operare come stazione appaltante. Una novità non da poco, con esiti sorprendenti.
Secondo quanto risultava dai primi dati di luglio dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), solo 2404 stazioni appaltanti su 26mila avevano inviato la domanda e solo 1.571 erano state qualificate (altre 286 erano state qualificate con riserva). L’elenco delle stazioni appaltanti abilitate pare ormai consolidarsi su un perimetro contenuto, dato che a distanza di oltre due mesi dall’avvio del nuovo sistema i dati mostrano poco più di 1.200 nuove abilitazioni. Numeri impattanti sull’andamento degli appalti dato che oggi circa il 10% delle stazioni appaltanti censite a livello nazionale è in grado di ricevere il CIG, il codice necessario per bandire le gare. Il 1° gennaio 2024 scatteranno per le stazioni appaltanti invece gli obblighi in tema di digitalizzazione degli appalti, e in Gazzetta sono già approdati i primi regolamenti attuativi.
In questo panorama sfidante si è contraddistinta MM Spa che già dal 9 giugno 2023 aveva inoltrato ad ANAC la richiesta di iscrizione nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate, risultando ammessa alla qualifica nella fascia L1 per lavori e nella fascia SF1 per i servizi e le forniture.
Cosa prevede il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici e come si è posizionata MM
Quando si cita MM, si pensa alla società di servizi di ingegneria (progettazione, validazione, direzione lavori, collaudo), molto meno all’attività di stazione appaltante che si concretizza nella preparazione della documentazione e degli atti indispensabili per indire una buona gara d’appalti, caratterizzata da disciplinari chiari ed efficaci, criteri di valutazione inattaccabili, presupposti necessari per giungere ad una contrattualizzazione efficace dell’opera. L’inizio della realizzazione di una buona opera parte proprio dalla redazione di atti di gara corredati da capitolati speciali di appalto e schemi di contratti che ne facilitano la procedura di aggiudicazione, la contrattualizzazione e l’avvio dei lavori e dei servizi.
Noi puntiamo ad eseguire questa fase dell’attività di stazione appaltante in maniera eccellente. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo strutturato un’organizzazione che riesce a garantire tutti i livelli di competenza necessari: abbiamo avvocati e tecnici che curano gli atti in ogni dettaglio legale, amministrativo e tecnico. Ci siamo quindi dotati di professionalità e competenze molto elevate e garantiamo al nostro personale un aggiornamento continuo sulla normativa degli appalti e le novità legali, che nel nostro paese cambiano con una certa frequenza.
L’amministratore delegato di MM Francesco Mascolo spiega così l’impegno della società milanese nel percorso di verifica che l’ha portata ad attestarsi fin da subito nella prima fascia del ranking delle stazioni appaltanti. Per ottenere la qualificazione ANAC bisogna infatti dimostrare di possedere una struttura organizzativa stabile con personale di adeguate competenze, di avere implementato piattaforme telematiche per la gestione delle procedure di gara, di essersi dotata di un efficace sistema protocollo anticorruzione, di avere adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo per l’efficace presidio dei processi aziendali e di rispettare i principi di trasparenza dell’azione amministrativa.
La stazione appaltante (ente o soggetto che ha il potere di indire una gara d’appalto per l’acquisizione di beni, servizi o lavori) ha il compito di pianificare, gestire e controllare l’intero processo di appalto, assicurando che sia condotto in modo trasparente, equo e in conformità con la normativa vigente sugli appalti pubblici. Con l’entrata in vigore del Nuovo Codice (Decreto Legislativo 36/2023) è stata resa obbligatoria la qualificazione delle stazioni appaltanti in un apposito elenco gestito dall’ANAC, allo scopo di riorganizzare le amministrazioni aggiudicatrici e ottenere maggiore qualità ed efficienza nella gestione delle gare, valorizzando così gli appalti e gli acquisti affidati da poli di eccellenza.
Come precedentemente anticipato, MM è risultata ammessa alla qualifica nella prima fascia sia per i lavori che per i servizi e le forniture e, a seguito di tale qualificazione, può quindi operare affidamenti senza limiti di importo. Può inoltre operare come stazione appaltante ausiliaria o centrale di committenza, per conto di quelle stazioni appaltanti che non abbiano ancora completato il processo di qualificazione ovvero non siano in possesso dei requisiti per svolgere procedure di gara in funzione della soglia di importo da porre a base di gara.
Aver passato questa qualificazione – ha aggiunto l’Amministratore Delegato di MM – ha dimostrato l’efficacia e la solidità della nostra organizzazione. Essere presenti in quella piccola percentuale di stazioni appaltanti che si sono qualificate nella fascia più alta, ossia quella che non pone un limite all’importo della gara che si può indire, ci permette di dire prima di tutto che rappresentiamo un’azienda preziosa per lo svolgimento di tutte le gare che il Comune di Milano ci chiede di svolgere e poi che possiamo essere un riferimento nel panorama delle stazioni appaltanti italiane ed un potenziale fornitore di servizi per qualunque società o ente pubblico che dovesse bandire gare per progetti complessi ed ambiziosi su tutto il territorio nazionale. Fermo restando il nostro ruolo di stazione appaltante innanzitutto per il Comune di Milano, quindi, MM può aiutare altri committenti nella preparazione, indizione e gestione di gare pubbliche, svolgendo il ruolo di soggetto capace di gestire tutte quelle attività e processi complessi che concernono la realizzazione di opere pubbliche, compreso il project management e le attività di supporto al Responsabile Unico di Progetto.
L’azienda potrà dunque disporre, in continuità con il passato, gli affidamenti sia per le proprie attività industriali, sia per gli appalti su incarico del Comune di Milano. Potrà inoltre proporsi come centrale di committenza e stazione appaltante ausiliaria per conto delle altre società controllate dal Comune stesso o di altre Amministrazioni aggiudicatrici non qualificate.
Numeri e soglie previsti dal Codice
La qualificazione è necessaria per poter procedere con gli affidamenti di lavori di importo superiore ai 500mila euro e per i servizi e forniture superiori ai 140 mila, con suddivisione in tre distinte fasce di qualificazione a seconda di un punteggio tecnico assegnato alla singola stazione appaltante in base a parametri predefiniti da ANAC che prendono in considerazione le capacità di progettazione tecnico-amministrativa delle procedure, quelle di affidamento e controllo dell’intera procedura e infine le capacità di verifica sull’esecuzione contrattuale (incluso il
collaudo e la messa in opera).
Le fasce corrispondono ai limiti di importo rispetto ai quali la stazione appaltante può operare gli affidamenti.
Per i lavori sono state definite le seguenti fasce:
- L3 pari a 30 punti fino a 1 milione di euro;
- L2 pari a 40 punti fino alle soglie comunitarie (attualmente fissate a 5,3 milioni di euro);
- L1 da 50 punti in su senza limiti di importo.
Per i servizi e le forniture le fasce sono:
- SF3 da 30 punti fino a 750mila euro;
- SF2 pari a 40 punti fino a 5 milioni di euro;
- SF1 oltre 50 punti per importi illimitati.
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