Milano
Non solo povertà ma anche aumento delle disuguaglianze
Mi accoglie nel suo studio legale, a Milano. In pieno centro storico. Avvocato specializzato in Diritto Bancario, docente a contratto presso l’Università Cattolica del capoluogo lombardo, Tommaso Senni è anche il fondatore di un’associazione di volontariato, che si chiama Elsa. Nata originariamente in Via Sansovino, Municipio 3 del capoluogo, ma con quattro sportelli distribuiti in diversi punti della città, oggi ha il suo punto di riferimento in Via Conte Rosso, zona Lambrate.
L’Avvocato racconta una Milano diversa da quella che siamo abituati a sentirci descrivere. Perché le famiglie o le persone singole che si presentano agli sportelli abitano anche in città, vicino al centro, oltre che in periferia e, aggiunge, “non esiste una contrapposizione tra periferia e città, poichè ci sono periferie che al loro interno hanno realtà benestanti e un circondario fatto di povertà.”
Posto che non di sola povertà si sta occupando l’associazione. “Da noi arrivano persone in sofferenza”, mi dice Senni, “ma noi non vogliamo offrire un’assistenza che comprenda l’intera soluzione dei problemi. Preferiamo affiancarci e fornire una forma di aiuto complementare: al lavoro, al reddito, alla casa, laddove vi siano sfratti in corso. Noi forniamo informazioni sulle strategie o sugli strumenti che a livello comunale, regionale o nazionale sono messi a disposizione per superare un momento di difficoltà.
“In questo modo chi chiede aiuto arriva ad affrontare e a superare le difficoltà anche da solo e non soltanto grazie alla nostra collaborazione”. Qui arrivano spesso madri di famiglia, giovani single, papà separati, cioè quelle categorie che non solo si sono avvicinate alla soglia di povertà, ma che già prima del Covid, in pieno effetto Expo, hanno subito gli effetti di una divaricazione sociale tra ceti benestanti e ceti medi, che hanno cominciato a scivolare più in basso.
L’aumento più pronunciato è quello delle diseguaglianze che in questo caso si sono incrementate in modo tangibile. Tanto è vero che sono tanti italiani a bussare a questa porta. Fasce socialmente deboli, ma anche appunto fasce che non avrebbero mai immaginato di regredire economicamente in questo modo.
Ecco l’intervista con l’avvocato Tommaso Senni
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