Milano
Nessun tram è gratis
L’idea Balzani di non far pagare bus e tram di Milano è l’equivalente dell’abolizione berlusconiano-renziana della tassa sulla prima casa, anzi pesando sulle casse comunali che verranno già massacrate dai mancati introiti fiscali dalle proprietà immobiliari, ne metterebbe KO il bilancio.
Bus e tram a Milano costano troppo? Il mio abbonamento urbano mensile costa 35 euro e mi permette di viaggiare a volontà con uno dei migliori servizi italiani, anzi tenendo conto della grandezza della città, il servizio di trasporto pubblico locale a Milano è sicuramente il migliore d’Italia. Chiunque venga da Roma, Napoli o qualsiasi altra città del sud e delle isole non può non invidiarlo, le città del nord hanno una dimensione troppo piccola per essere valutate nella stessa categoria.
Insieme alla rete di trasporto ferroviario regionale, che per qualità e dimensione pure primeggia in Italia, alle quattro linee di metropolitana più il passante ferroviario, il TPL (Trasporto Pubblico Locale) rende Milano una città europea, dove la maggior parte della popolazione può vivere, spostarsi, andare a lavorare, senza necessariamente usare l’automobile o lo scooter.
Il sistema è perfetto? No! In che cosa dovrebbe migliorare? In qualità, velocità, frequenza, soprattutto nell’estensione alla città metropolitana, non certo nel costo e per farlo ci vogliono più soldi.
Gli anziani, che in Italia spesso sono la fascia di popolazione più ricca, possono spendere anche solo 16 euro al mese, gli studenti 22. I ragazzini fino a 10 anni, accompagnati da un adulto, viaggiano gratis.
Biglietti e abbonamenti così economici coprono circa un terzo dei costi, far mancare totalmente gli introiti non potrebbe che compromettere velocità, qualità e frequenza dei servizi, lo sa chiunque confronti le superstrade gratuite come la Milano-Meda, in cattive condizioni perché sempre a corto di soldi per la manutenzione, con le autostrade a pedaggio. Se vogliamo che il trasporto pubblico milanese prenda la strada della Salerno-Reggio Calabria, da sempre gratuita, accogliamo pure l’idea Balzani.
Bus e tram gratis, ma perché non anche le metropolitane, dove la produttività del conducente è ben più alta? Senza contare che la M5 è completamente automatica. Sarebbe inevitabile un aumento di tasse che Balzani però non indica o la riduzione del servizio o il taglio di altre spese e francamente non si capisce quali servizi pubblici dovrebbe sacrificare Milano per rendere completamente gratuito il tram che già viene offerto a solo un terzo del costo.
Io invece, facendo salve le fasce sociali realmente deboli, preferisco tram e bus più cari per chi se li può permettere, cioè la gran parte dei milanesi e dei pendolari, miglior qualità che convincerebbe molti altri a lasciare a casa l’auto, con benefici sia per l’inquinamento che per la velocità dei mezzi sia pubblici che privati. Prezzi europei per servizi europei.
Il Comune di Milano non deve sprecare soldi per offrire biglietti gratis, ma investire per costruire nuove metropolitane e velocizzare le linee di forza.
La qualità della vita di Milano, rispetto ad altre metropoli italiane come Roma e Napoli, nonostante l’assenza del ponentino e della vista di Capri, sta soprattutto nella qualità (quasi) europea del suo servizio di trasporto pubblico. Mettere a rischio qualcosa che funziona tutto sommato bene, facendoci precipitare nell’inferno dell’ATAC e nel caos del traffico romano, è la peggior cosa che un sindaco di Milano potrebbe mai fare.
ERRATA CORRIGE: contrariamente a quanto avevo riportato, biglietti e abbonamenti coprono il 54% dei costi di ATM, un livello di tutto rispetto, visto che a Parigi si arriva al 47%. A maggior ragione la rinuncia a questi introiti comporterebbe un netto peggioramento del servizio e l’impossibilità di investire per migliorarlo.
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