Milano

Milano über Alles

27 Novembre 2016

Eravamo rimasti alle perfette stime dei risultati delle primarie del centro-sinistra milanese, che gli studenti della Statale avevano anticipato con capillari exit-polls. Oggi alcuni di quegli stessi studenti di Scienze Politiche si cimentano ancora in una nuova indagine, tesa a rilevare la percezione dei cittadini sui primi mesi della giunta Sala. Nelle prossime settimane, vedrò di raccontare tutto ciò che è emerso dal sondaggio da loro effettuato, in questi giorni, su un robusto campione di oltre 800 individui, dislocati nelle 40 micro-zone utilizzate dal futuro sindaco in campagna elettorale, per capire i problemi di Milano e dei milanesi.

Ma oggi vorrei invece concentrarmi sul primo degli aspetti che balza all’occhio leggendo i risultati di questo sondaggio: il giudizio sulla qualità della vita nel capoluogo lombardo. Un giudizio entusiastico: soltanto poco meno del 18% degli intervistati considera infatti insufficiente la qualità della vita del proprio quartiere, mentre un altro 20% la ritiene sufficiente ed il rimanente 62% la giudica buona o ottima.

E’ da decenni ormai che utilizzo sondaggi per comprendere cosa stia accadendo nella vita dei cittadini, nella loro veste di elettori o di semplici attori sociali, e mai mi era capitato di trovarmi davanti a risultati come questo. Indipendentemente dal loro credo politico (5 stelle o centro-destra o centro-sinistra) i milanesi pensano alla propria città, al proprio quartiere, alla propria zona di residenza in termini quasi entusiastici. E’ chiaro: tutti ben comprendono come ci siano ancora numerosi problemi da risolvere, dei quali parlerò nelle prossime puntate (immigrazione, criminalità, servizi, traffico), ma la percezione complessiva è quella di abitare in una città dove si sta bene, che probabilmente farebbero fatica ad abbandonare, e che li rende sostanzialmente soddisfatti della propria vita.

Il merito non va certo attribuito tout-court a questa giunta, o a quella precedente, che hanno però certo contribuito alla diffusione di questo “sentiment”; è probabilmente un concorso di cause che hanno determinato un simile risultato, la percezione di forte positività e di fiducia nel presente e nel futuro della metropoli. Non a caso, Milano si piazza al 18° posto nel mondo (e al primo in Italia) nella recente indagine PWC sulla qualità della vita nelle città.

I giudizi positivi non sono ovviamente tutti uniformi, passando di quartiere in quartiere: a Rogoredo, Gratosoglio, Giambellino e in altre zone i giudizi sono meno buoni ma mai, in nessuna zona, i sentimenti negativi prevalgono su quelli positivi. Anzi, restano nettamente minoritari.

E la cosa più interessante che emerge dall’indagine è che sono proprio i giovani, in particolare chi ha meno di trent’anni, quelli che paiono i più entusiasti della qualità della vita milanese. Come dire: il futuro della città è depositato in buone mani. Milano, così diversa dall’Italia?

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